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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Frosinone, aziende non in regola con le leggi europee sull'inquinamento. La Procura sequestra molta documentazione negli uffici dell'ARPA

La Procura della Repubblica nei giorni scorsi ha fatto sigillare tutta la documentazione trovata all’interno degli uffici dell’ARPA di Frosinone, in quanto le precedenti gestioni avrebbero commesso degli illeciti sui quali ora andranno ad indagare...

La Procura della Repubblica nei giorni scorsi ha fatto sigillare tutta la documentazione trovata all’interno degli uffici dell’ARPA di Frosinone, in quanto le precedenti gestioni avrebbero commesso degli illeciti sui quali ora andranno ad indagare.

L’attuale direttore l'ing. Enzo Spagnoli che dovrebbe essere trasferito a breve, persona integerrima (tanto che dalle registrazioni telefoniche dell’inchiesta Cerroni più volte sarebbe stato citato come la persona che doveva essere tarasferita) ha trovato una situazione troppo strana tanto da far intervenire la procura della Repubblica che ora sta facendo delle approfondite indagini.

In realtà ci sarebbero molte aziende con l’AIA (autorizzazione impatto ambientale rilasciata dalla Provincia) fuorilegge, soprattutto per quel che concerne le ultime direttive europee e quindi queste stesse aziende non potrebbero accedere agli importanti finanziamenti provenienti da Bruxelles.

Da questa constatazione sarebbe nato il sequestro fatto dagli uomini della Guardia di Finanza e dal Corpo Forestale all’interno degli questi uffici dell'ARPA dove sarebbero stati trovati molti verbali che non furono inviati alla Procura della Repubblica a tempo debito.

Una situazione che sarebbe emersa anche nell’ultimo incontro tra il vice Presidente della Commissione Attività Produttive della Regione Lazio On. Mario Abbruzzese ed l’Ing Spagnoli e l’Avv. Carrubba (commissario Regionale dell’Arpa Lazio) con il primo che è rimasto veramente di stucco.

Insomma, si cercava di non mettere troppo ostacoli per non far chiudere le aziende anche se queste dal punto di vista della tutela ambientale non sarebbero state in regola al 100%.

Con il passare del tempo i nodi sono venuti al pettine e mai come adesso alle aziende ciociare conviene mettersi in regola con le normative europee per poter ottenere anche i fondi.

Viene da porsi una domanda: chi sta spingendo perché l’ing Spagnoli sia trasferito dall’ufficio di Frosinone?

Una volta l’On. Giulio Andreotti qualche tempo prima che passasse a miglior vita, quando era già scoppiato il problema della Valle del Sacco, ad una nostra domanda sull’inquinamento rispose; “Quando abbiamo aperto le fabbriche la gente aveva fame e non si è pensato mai alle conseguenze. Oggi, invece le cose si sono invertite e le aziende dovrebbero mettersi in regola da sole. Ne hanno avuto tutto il tempo necessario”.

Giancarlo Flavi

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