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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Parco Simbruini, festeggiati i 30 anni di risultati dell' area faunistica del cervo

Dopo il lieto evento del 27 maggio scorso, presso l’Area faunistica del Cervo è nato un altro cerbiatto!

Dopo il lieto evento del 27 maggio scorso, presso l’Area faunistica del Cervo è nato un altro cerbiatto!

Come tutti i cervi appena nati, il cucciolo si presenta con un colore bruno scuro, con macchie bianche sui fianchi (pomellatura) che durano circa tre mesi.

Secondo quanto previsto nel Piano di gestione, l’area faunistica è destinata ad ospitare al suo interno un massimo di tre animali (3 adulti di cui 1 maschio e 2 femmine) e di conseguenza i nuovi nati tra qualche anno verranno rilasciati in natura.

Dal 2008, anno di realizzazione dell’area, si sono registrati 12 eventi riproduttivi e rilasciati in libertà 10 esemplari nel territorio del Parco.

Un traguardo considerevole proprio nell’anno dei festeggiamenti del trentennale del Parco, che decreta la piena funzionalità dell’area faunistica, la quale ha permesso in questi anni di incrementare le attività di educazione ambientale e di sensibilizzazione sia con le scuole che con i visitatori dell’Area protetta.

Alla data di oggi le aree faunistiche sono state visitate da oltre 3.000 turisti, 460 nei primi 6 mesi di quest’anno.

Un risultato di rilievo che il Direttore Foppoli intende sottolineare come il coronamento di un quotidiano lavoro dei dipendenti dell’Ente Parco, ai quali vanno i più sinceri ringraziamenti. Presso l'area faunistica si organizzano visite didattiche (contattare il Parco ai numeri 0774/827219-21 o agli indirizzi di posta elettronica: promozione.sviluppo@simbruini.it e ufficio.naturalistico@simbruini.it.), dove attraverso "dimostrazioni" di monitoraggio radiotelemetrico vengono illustrate le modalità con cui si "seguono" i cervi liberati nel Parco.

FROSINONE, CACCIA, SI VA VERSO LA CO-GESTIONE DELLA FAUNA NELLE AREE PRE-PARCO, PRIMO ESEMPIO IN ITALIA PATRIZI: “LA COLLABORAZIONE E’ PRODUTTIVA, AVANTI COSI’”

Presso la sede di Pescasseroli dell’Ente Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise si è tenuto ieri 12 giugno 2013 un incontro tra il Direttore Dott. Febbo, il funzionario Cesidio Gianni Sarrecchia Responsabile del Servizio Agricoltura, Caccia e Pesca della Provincia di Frosinone, il funzionario tecnico Giuseppe Vompi della Provincia di Frosinone, i due presidenti degli ATC Fr1 e Fr2, Dr. Edmondo Vivoli e Dr. Alessandro Filippi.

Per la parte tecnica erano presenti la Dott.ssa Cinzia Sulli dell’Ente Parco ed il Prof. Fioravante Serrani dell’Università della Tuscia, in qualità di tecnico faunistico degli ATC.

Il tema dell’incontro è stato la ricerca di poter addivenire, già dalla prossima stagione venatoria, alla predisposizione di un protocollo di intenti che identifichi e superi possibili criticità scaturenti dalla gestione della fauna, protetta e non, che insiste sul territorio cuscinetto del Pre-Parco, definito Zona di Protezione Esterna.

In tale territorio, la Provincia con i Presidenti degli ATC intendono condividere la gestione della fauna con la Direzione del Parco, fatto che rappresenterebbe il primo caso in Italia di co-gestione dei territori limitrofi ad un’area protetta, senza dover ricorrere alla istituzione dell’Area contigua, difficilmente realizzabile in questo caso con un accordo tra le Regioni interessate Abruzzo, Lazio e Molise, le rispettive Province interessate, i rispettivi Comuni e l’ Ente Parco.

In tale ottica, gli argomenti trattati sono andati dalla indiscussa necessità della conservazione dell’orso marsicano, emblema del parco, alla caccia di selezione verso le specie emergenti capriolo e cervo, presenti con una rilevante consistenza, come provato dai censimenti degli ultimi sei anni già realizzati dall’ATC Fr 1, passando poi al monitoraggio del lupo e dell’eventuale impatto della caccia tradizionale sulle specie protette, con il comune intento di continuare su questa strada anche con la partecipazione dei responsabili del Parco alle prossime operazioni di censimento e monitoraggio.

Inoltre, si è anche affrontato l’importante aspetto della crescita culturale dei cacciatori che, grazie a specifici corsi di formazione, potranno migliorare sia le loro conoscenze della gestione e del monitoraggio che le competenze tecniche.

“Esprimo viva soddisfazione – ha affermato il Commissario Straordinario della Provincia di Frosinone, Giuseppe Patrizi – per la constatazione della espressa volontà di tutti i soggetti interessati ad una esplicita collaborazione costruttiva e razionale, per una sempre più moderna gestione dell’inestimabile patrimonio faunistico dell’area Pre-Parco, come anche nelle altre zone di competenza pubblica. Come in tutti gli ambiti, è la collaborazione tra le parti, secondo un processo di analisi e poi di programmazione degli interventi, senza preclusioni preconcette, a produrre i migliori effetti. Esorto tutte le parti in causa, alle cui mani è affidato il difficile compito di gestire le attività venatorie e, indirettamente, la cura delle nostre aree boschive e naturali per le quali le moderne considerazioni del cacciatore lo descrivono come uno tra i primi interessati al mantenimento della salubrità e della naturalezza, a continuare su questa strada. Programmare dei corsi in tal senso per gli amanti dell’attività venatoria, onde migliorarne le competenze, è compito importantissimo e certamente di grande utilità”.

Clarissa Guerrieri

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