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Regione Lazio, piano casa; Abbruzzese (F.I.): con questa proposta moltissimi comuni del Lazio sono fuori

"Con la proposta di legge relativa al piano casa, voluta dall’amministrazione Zingaretti, moltissimi comuni del Lazio saranno estromessi dall'applicazione di questo importante strumento di sviluppo.

"Con la proposta di legge relativa al piano casa, voluta dall’amministrazione Zingaretti, moltissimi comuni del Lazio saranno estromessi dall'applicazione di questo importante strumento di sviluppo.

Infatti con l'abrogazione della norma, precedentemente prevista nella vecchia disciplina del piano casa, che prevedeva l'estensione del piano anche agli enti sprovvisti di Piano Regolatore Generale molte realtà saranno penalizzate, soprattutto, quelle nella fascia demografica al di sotto i 10.000 abitanti. Questo è un dato di fatto, perchè la nostra Regione conta 378 comuni di cui soltanto 73 al di sopra della soglia precedentemente citata. Pertanto, se moltissimi comuni, ad oggi, sono ancora sprovvisti di PRG, soprattutto perchè ancora in attesa dell'approvazione da parte della Regione Lazio credo, senza ombra di dubbio, che questo provvedimento debba essere assolutamente rivisto". Lo ha dichiarato Mario Abbruzzese, vice presidente della Commissione Sviluppo Economico, Lavoro e PMI.

" A ciò c'è da aggiungere e, non mi stancherò mai di farlo, che presso gli uffici tecnici dei Comuni del Lazio, ai sensi della vigente Legge Regionale, quella approvata nella scorsa legislatura, senza i vincoli legati allo strumento urbanistico generale, sono stati inoltrati per l’approvazione moltissimi progetti per la ristrutturazione di vecchi fabbricati edificati con materiali e tecniche costruttive non a norma; il tutto per ottenere, con la sostituzione edilizia, un immobile che risponda alle normative antisismiche vigenti ed alle normative vigenti finalizzate al contenimento della spesa energetica. Quindi, se la nuova normativa dovesse rimanere tale, ne deriverebbe, una grandissima criticità sulla gestione dei processi amministrativi in itinere.

Un ultimo appunto. Nei territori comunali oggi sprovvisti di strumento urbanistico, non essendo consentita alcuna edificazione, grazie alla vigente legge sul piano casa i cittadini hanno la possibilità di recuperare le volumetrie degli edifici esistenti adeguandole alle normative vigenti. Grazie a questi piccoli recuperi volumetrici, di importanza urbanistica “minore”, si cerca di combattere anche la crisi economica che attanaglia la nostra regione e che riguarda soprattutto le grandi attività produttive. Se si bloccano anche questi processi legati soprattutto alle piccole imprese edili ed artigianali, queste realtà saranno costrette a chiudere i battenti e licenziare l’esiguo personale oggi ancora assunto". Ha concluso Abbruzzese.

PIANO CASA; ABBRUZZESE (FI): NO AD ESTROMETTERE DA BENEFICI COMUNI SENZA PRG. ANCHE REGIONE RESPONSABILE DELLA MANCATA APPROVAZIONE.

"La politica deve necessariamente garantire a tutti i cittadini le opportunità relative all'applicazione del piano casa. Pertanto ho sempre sostenuto l'importanza di estendere la normativa anche a quei comuni, al di sotto dei diecimila abitanti, che ancora non sono in possesso del Piano Regolatore Generale. Sono circa 270, infatti, le realtà del Lazio che potrebbero essere escluse, quindi impossibilitate a intraprendere azioni di ristrutturazione, sostituzione ed ampliamento. E' da sottolineare inoltre che spesso la responsabilità relativa alla mancata approvazione dei piani regolatori è proprio della Regione, perchè impiega tempi biblici per dare il suo assenso". Lo ha dichiarato Mario Abbruzzese, vice presidente della Commissione Sviluppo Economico, Lavoro e PMI.

" Inoltre c'è da segnalare che l'esclusione di questi comuni dall'applicazione del Piano Casa creerebbe diversi problemi per tutti quei procedimenti amministrativi già in corso. Oggi, infatti, presso gli uffici tecnici dei Comuni del Lazio, ai sensi della vigente Legge Regionale sul Piano Casa, sono stati inoltrati per l’approvazione moltissimi progetti per la ristrutturazione di vecchi fabbricati edificati con materiali e tecniche costruttive oggi non più accettabili; il tutto per ottenere, con la sostituzione edilizia, un immobile che risponda alle normative antisismiche vigenti ed alle normative vigenti finalizzate al contenimento della spesa energetica. In numerosi casi, infatti, la progettazione si identifica come un vero e proprio recupero urbanistico ed ambientale e non come possibile ampliamento volumetrico. Questo a testimonianza che la normativa approvata nella scorsa legislatura non è andata ad incidere in maniera prevalente sulle cubature ma è stata indirizzata verso le ristrutturazioni edilizie che di fatto, precedentemente, erano state bloccate.

Auspico,infine, anche da parte dei consiglieri regionali del territorio e non, la piena condivisione sul mantenimento in vita della parte normativa che prevede l'applicazione del piano casa anche ai comuni ancora sprovvisti di piano urbanistico". Ha concluso Abbruzzese.

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