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Segni, la Biodiversità dei Monti Lepini conoscere tutelare e valorizzare

E’ a Segni il 10 dicembre il terzo incontro annuale, organizzato dalla Compagnia dei Lepini, sul tema della biodiversità e delle risorse ambientali dei Monti Lepini. 

E’ a Segni il 10 dicembre il terzo incontro annuale, organizzato dalla Compagnia dei Lepini, sul tema della biodiversità e delle risorse ambientali dei Monti Lepini. E’ un appuntamento in cui ricercatori e studiosi dei Monti Lepini presenteranno ricerche e lavori che descrivono lo stato attuale della situazione ambientale. Una particolare focalizzazione sarà dedicata alle ricerche sulla flora dei Monti Lepini, anche nella prospettiva prossima della pubblicazione di un “Atlante della Flora dei Monti Lepini”. Per il presidente della Compagnia dei Lepini Quirino Briganti “è assolutamente indispensabile accrescere l’impegno delle istituzioni, delle associazioni e delle comunità locali per diffondere più conoscenze sulle straordinarie ricchezze e risorse presenti nei Monti Lepini. Le nostre montagne hanno caratteristiche particolari e tanti elementi naturali sono unici al mondo grazie alla particolare conformazione geologica e alla posizione geografica che li collega agli Appennini con un microclima influenzato dalla vicinanza del mare. I Comuni dei Monti Lepini hanno una risorsa importante proprio nella montagna. Non può esserci sviluppo del territorio senza una adeguata strategia di valorizzazione della montagna. Noi guardiamo al Parco regionale dei Monti Lepini come ad uno strumento potenzialmente adeguato ad assicurare la tutela e la necessaria valorizzazione.” Due interventi molto attesi saranno a cura dei ricercatori e studiosi dei due Monumenti naturali, recentemente istituiti dalla Regione Lazio, delle “Superfici calcaree con impronte dei dinosauri” di Sezze e della “Area sorgiva di Monticchio” di Sermoneta, per le quali si dovranno realizzare delle adeguate attività di valorizzazione. La Compagnia dei Lepini sta collaborando con l’Arsial in un’attività di ricognizione delle risorse genetiche autoctone di interesse zootecnico con particolare riferimento alle specie del ‘maiale nero dei monti lepini’ della ‘capra grigia’ e del ‘pony di esperia’ e saranno presentate e discusse alcune rilevanze notevoli che riguardano le criticità e le possibili soluzioni. La Biodiversità del territorio è comunque sempre esposta a minacce e noi dobbiamo essere consapevoli che essa rappresenta il bene comune fondamentale per la vita futura della nostra civiltà, perché essenziali alla vita, e assumere l’impegno di assicurarne la conservazione, la possibilità di farne un uso sostenibile e durevole nel tempo e assicurare una giusta e equa ripartizione dei benefici che derivano dal suo utilizzo. E’ uno sforzo imponente che deve mobilitare risorse importanti sia intellettuali che materiali e immateriali: dobbiamo trovare il modo in cui elementi apparentemente inconciliabili vengano ad una composizione ragionevole e condivisa. Dobbiamo trovare il modo migliore per legare il tema della protezione delle risorse, con il tema della qualità della vita degli abitanti la montagna, con l’economia del territorio. Ma teniamo bene in mente l’ordine delle priorità: non esiste economia, così come non esiste giustizia e bellezza, senza la natura.

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