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Trasporti, la misura è colma! Occorre un cambiamento di rotta come avviene per l’Alta Velocità

In questi ultimi tempi i cronici disservizi del trasporto pubblico si sono acuiti in maniera esponenziale, talché non è più possibile continuare con questo inarrestabile andamento negativo con gravi ripercussioni sui i tempi di accesso al lavoro...

In questi ultimi tempi i cronici disservizi del trasporto pubblico si sono acuiti in maniera esponenziale, talché non è più possibile continuare con questo inarrestabile andamento negativo con gravi ripercussioni sui i tempi di accesso al lavoro dei pendolari e disagi di ogni genere a tutti gli utenti del servizio.

La parola disservizio, per quello che riguarda il trasporto Regionale è solo un eufemismo. Si tratta invece di un vero e proprio sfascio. Carrozze strapiene con treni non in grado di soddisfare la domanda con passeggeri che si accalcano sulle banchine e molto spesso sono costretti ad aspettare il treno successivo o addirittura a rinunciare al viaggio. Ancora più grave è che non vi sono segnali di interventi dei gestori (Atac –Cotral- Trenitalia e Metro), mentre chi è preposto alla sorveglianza del settore non dà alcun segno di interesse per questo gravissimo problema. Ogni giorno si verificano ritardi, soppressioni di corse, saune e guasti di ogni genere al trasporto sia rotabile che su gomma, con grave danno per l’utenza pagante. Tutto questo avviene perché, dicono i pendolari del Lazio, non c’è una concorrenza nei trasporti ferroviari come avviene per l’alta velocità tra i due “gestori”. I Pendolari del Lazio chiedono che si apra un’inchiesta su una gestione così carente del servizio pubblico; si tratti di inefficienze organizzative, o di materiale obsoleto, le carenze sono tali che urge un drastico intervento. Maglia nera la metro B1! Ormai prendere i mezzi pubblici significa imbarcarsi in un’avventura senza fine. Non c’è giorno che nell’ambito del trasporto Regionale Laziale non avvengano situazioni incresciose con cause ed effetti sommamente deleteri. Ne riportiamo qui di seguito alcuni episodi eclatanti:

18 Giugno ore 17,00: treni in ritardo sulla linea Roma-Cassino per un uomo che muore travolto da un treno nei pressi della stazione ferroviaria di Ciampino.

25 Giugno ore 2,40: linea bloccata e treni deviati sulla Caserta-Cassino-Roma per un treno merci che deraglia nella notte nei pressi della stazione di Formia;

25 Luglio ore 21,00: una carrozza in fiamme del treno regionale Napoli-Roma in transito alla stazione di Latina Scalo;

9 Agosto ore 7,20: circolazione rallentata dalle 7.20 alle 9.10, fra le stazioni di Ciampino e Colle Mattia, per la caduta di un albero sulla sede ferroviaria. I treni hanno percorso, a senso unico alternato, il binario in direzione Cassino.

Sono stati coinvolti 15 treni: un intercity ha registrato 50 minuti di ritardo, 11 regionali con ritardi fra 20 e 90 minuti, 2 regionali cancellati e 2 con percorsi limitati. Le conseguenze di questa situazione paradossale gravano pesantemente sulle spalle delle migliaia e migliaia di lavoratori che quotidianamente si servono dei treni per raggiungere il posto di lavoro e per ritornare al luogo di residenza.

I pendolari confidano ancora una volta con l’Assessore ai Trasporti Regionali, sperando che almeno Lui dia una sterzata positiva all’intero trasporto Regionale. Gli obiettivi che dovranno essere valutati dal “cliente”, e che dovranno essere assunti dalla Direzione Regionale Lazio con la Carta dei Servizi sono:

le famose tre “p” del pendolare (posti a sedere, treni puliti e puntuali) e aggiungiamo noi… confortevoli! Impegni questi molto importanti che purtroppo si scontrano con la realtà.

Per cui ogni giorno i treni sono sempre più pieni, e sempre più difettosi. E’ necessario un drastico cambiamento di rotta per evitare che lo stato di fibrillazione dei pendolari del Lazio sfoci in manifestazioni violente.

Giorgio Alessandro Pacetti

ex Presidente della Consulta dei Comitati Pendolari del Lazio.

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