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Venerdì, 19 Aprile 2024
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E se Frosinone diventasse una città intercomunale da 150 mila persone?

Daniela Bianchi spiega il progetto nella nuova "mega" area urbana

"Si lavori da subito al progetto di una grande città intercomunale da 150 mila abitanti che comprenda almeno le città di Frosinone, Alatri, Ceccano, Ferentino e Veroli.  Ho già sostenuto negli anni scorsi la proposta in queste ore rilanciata dal Presidente di Unidustria Frosinone Giovanni Turriziani". Queste le dichiarazioni della consigliera regionale Daniela Bianchi

Verificare la praticabilità

Se oggi anche le forze sociali ed economiche  spingono verso questo progetto, è arrivato il momento di verificarne la praticabilità e lavorarci seriamente, tutti insieme. Per questo propongo l’apertura immediata di una sessione di lavori e di progettazione in cui chiamare i sindaci, le associazioni di categoria e i vari livelli istituzionali per definire un percorso comune che porti davvero a realizzare la grande città in tempi brevi.
 

Gestione Comune dei Servizi

Se tutti gli attori fanno sul serio e sono d’accordo, è arrivato il momento di dimostrarlo. Parliamo di un progetto che punta alla gestione comune di servizi come rifiuti, trasporto, servizi sociali e cultura.  Una gestione comune che porterebbe ad usare più efficacemente i soldi dei cittadini per dare loro maggiori e migliori servizi.

Nuovo assetto territoriale

Parliamo anche di un nuovo assetto territoriale, che ci renderebbe più competitivi. 
La recente inaugurazione dello Stadio, opera sicuramente importante, non può infatti cancellare il fatto che il Capoluogo continua ad essere tra gli ultimi posti in tutte le classifiche sulla qualità della vita.
 

Pianificazione comune

La “grande città”  aiuterebbe a curare questi mali con una pianificazione comune dei servizi essenziali come i rifiuti, i trasporti, la scuola e i servizi alle imprese. Oltre a questo,  permetterebbe di programmare il futuro del territorio in maniera ambiziosa, mettendoci in diretta competizione con i più importanti centri abitati italiani ed europei. Pensiamo solo all’organizzazione di festival internazionali, alla pianificazione urbanistica, al sostegno di centri di ricerca e formazione o alla reindustrializzazione di aree abbandonate.
 

La Regione ha fatto i primi passi

“Come Regione – spiega la Bianchi- in questi anni non siamo rimasti a guardare, e abbiamo adottato politiche che spingono verso questa direzione. Come? Attuando la riforma del welfare che sta portando ad abbandonare la gestione “comunale” dei servizi sociali per portarla a livello di distretto.  Un altro esempio sono i vari bandi regionali che hanno portato i Comuni ad aggregarsi per presentare progetti legati alla cultura, al turismo e al rilancio dei centri storici. Tra questi anche l’investimento regionale sui teatri comunali, tra cui il Teatro Vittoria di Frosinone e l’Antares di Ceccano. Infine, proprio in questi mesi stiamo portando a casa l’avvio delle Apea, Aree produttive ecologicamente attrezzate, che daranno il via  a zone produttive sostenibili, a burocrazia zero. Aree che vedranno imprese ed enti mettersi insieme per condividere risorse, infrastrutture e progetti come impianti di recupero dei materiali, centri di ricerca, trasporto pubblico, mense e asili”.

Lavorare per un grande capoluogo

Non abbiamo più scuse, i titoli sui giornali non bastano più. Dobbiamo lavorare seriamente ad un grande capoluogo. – aggiunge la Bianchi -Spero che in tanti, mettendo da parte egoismi, rivalità o campanilismi, possano raccogliere la sfida e dare il loro contributo al progetto che potrebbe cambiare in meglio la vita di oltre 150 mila cittadini.

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