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Bellegra, Moselli; il dissesto è un salto nel buio, Cera torni indietro

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: Egregio direttore, mi sento in dovere di chiedere l’ospitalità sul suo sito per esprimere alcune considerazioni in merito agli articoli dei giorni scorsi sul dissesto e la crisi della maggioranza a Bellegra.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: Egregio direttore, mi sento in dovere di chiedere l’ospitalità sul suo sito per esprimere alcune considerazioni in merito agli articoli dei giorni scorsi sul dissesto e la crisi della maggioranza a Bellegra.

Mi permetto di intervenire come capogruppo di minoranza, in parte chiamato in causa, e come ex sindaco.

Innanzitutto vorrei ricordare a chi legge che la situazione del bilancio del Comune di Bellegra è ben nota da ormai 6 anni, cioè dalla mia elezione nel 2011. Tutti conoscono quello che avevamo ereditato e cosa abbiamo fatto per evitare la sciagura del dissesto. Il Sindaco Cera sin dal primo giorno ha lavorato solo con l’obiettivo opposto: fare il dissesto, senza curarsi delle conseguenze per i cittadini bellegrani. Un obiettivo perseguito con cieca ostinazione, senza ascoltare nessuno se non chi pensa di poterci guadagnare qualcosa.

Come minoranza abbiamo sempre proposto all’Amministrazione comunale di collaborare sul fronte del bilancio, allo scopo di portare avanti insieme un processo che, seguendo quanto di buono era stato fatto nei 5 anni precedenti, consentisse di risolvere i problemi senza far pagare un prezzo troppo alto alla collettività. La nostra disponibilità è stata completamente ignorata.

Ormai siamo al redde rationem: tra pochi giorni dovrà tenersi il Consiglio comunale che dovrà deliberare sulla proposta di dissesto.

Avevo pensato di approfittare di questo spazio per fare un ultimo tentativo e richiamare alla ragionevolezza il Sindaco e l’Amministrazione di Bellegra affinché sospendesse la convocazione del Consiglio per il dissesto e aprisse un tavolo con la minoranza e le forze sociali e produttive del paese per trovare insieme la soluzione, ma so già che sarebbe stato un tentativo vano.

Il Sindaco (che ricordo ha tenuto per sé la delega al Bilancio) si è assunto la responsabilità - in questi 10 mesi di amministrazione – di affossare il risanamento e di piegare le sorti del paese alle esigenze di una parte e non ai bisogni della collettività.

Dimostrerò come – usando la minima diligenza – questo esito si sarebbe potuto evitare nei 10 mesi passati.

Prendo atto con soddisfazione che non tutti i consiglieri della maggioranza sono d’accordo con questo sciagurato proposito. Il comunicato dei 5 consiglieri di maggioranza rimasti sembra un pesce d'aprile, peccato con un giorno di anticipo: una maggioranza che perde 2 consiglieri su 7 (di cui, deduco dalle firme anche uno dei due assessori) è uno scherzo definirla compatta. Certo non è uno scherzo l'incapacità da parte dei firmatari di assumersi le proprie responsabilità, scaricando tutto sull'Ufficio Finanziario. Questa storia di dire che in fondo la responsabilità è degli uffici è lo stesso alibi che ha sempre presentato l'altra giunta responsabile del dissesto, quella che mi ha preceduto.

Il dissesto finanziario servirà almeno a chiarire fino in fondo come stanno le cose e di chi sono le responsabilità. In quella sede elencherò ancora una volta con estrema precisione nomi e cognomi, fatti, circostanze, numeri, atti amministrativi e non che hanno determinato il disastro, senza fare sconti a nessuno.

La delibera del dissesto sarà solo la prima fase, dolorosa e incosciente, di un periodo amministrativo molto duro: il Sindaco dovrà approvare entro 3 mesi dalla nomina dell’Organo Straordinario della Liquidazione il Bilancio stabilmente riequilibrato. In quel momento, se riuscirà a farlo, tutti vedranno le conseguenze pesanti del dissesto. Ad oggi – per ammissione della stessa Amministrazione comunale – non sanno dove tagliare e come aumentare le entrate: un salto nel buio sulla pelle dei bellegrani.

Perché una cosa è chiara a tutti (forse tranne all’Amministrazione comunale): il dissesto il Comune se lo deve pagare da solo, non esistono contributi esterni e l’eventuale anticipazione dello Stato dovrà essere restituita con un mutuo. I cittadini di Bellegra pagheranno di nuovo e in maniera salata le scelte dell’Amministrazione comunale.

Intanto aspetto la convocazione del Consiglio sulla vicenda della truffa dei finanziamenti fantasma per i fotovoltaici che stranamente – ma non troppo visti i grandi elettori del sindaco – non si vuole convocare.

Domenico MOSELLI

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