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Bilancio Lazio, le opposizioni: "stop aumento irpef e niente sconti su iresa". Record di emendamenti presentati: sono 5.362

Dopo la relazione introduttiva dell'assessore Alessandra Sartore e del presidente della IV commissione, Mauro Buschini (Pd), il dibattito in Aula si è aperto con gli interventi dei rappresentanti delle forze di opposizione,

Dopo la relazione introduttiva dell'assessore Alessandra Sartore e del presidente della IV commissione, Mauro Buschini (Pd), il dibattito in Aula si è aperto con gli interventi dei rappresentanti delle forze di opposizione, molto critiche soprattutto nei confronti della politica fiscale. Gli emendamenti al momento depositati sono 5.362

Per Francesco Storace (La Destra verso An) l'alto numero di emendamenti denota "una chiara insoddisfazione di una parte dell'Aula e una sottovalutazione delle istanze delle opposizioni". Secondo l'ex presidente della Regione "la manovra di Bilancio è stata illustrata come un volantino promozionale, nascondendo i numeri che raccontano l'aridità dei conti regionali per il prossimo triennio". "A fronte di un inasprimento fiscale - ha concluso - è stata una nostra vittoria cancellare in Commissione l'articolo che avrebbe accordato condizioni di maggior favore alle aziende del comparto aereo, mediante riduzioni dell’imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili civili (Iresa), sottraendo 13 milioni di euro ai cittadini del Lazio".

A questo proposito, Giancarlo Righini (Fratelli d’Italia) ha chiesto alla Giunta “di smentire le insistenti voci sulla reintroduzione nella legge di stabilità di sconti sull’Iresa”.

Giuseppe Simeone (Pdl) ha criticato l'aumento dell'addizionale Irpef, in un contesto in cui "imprese e cittadini sono sempre più stanchi e demoralizzati". Sulla stessa linea i colleghi di partito Mario Abbruzzese ("Il nostro territorio chiede speranza, non vessazioni") e Adriano Palozzi ("Senza dare ossigeno sarà difficile far ripartire l'economia").

Pietro Di Paolo (Ncd) ha motivato così la sua critica: "Si tratta di una mera messa in sicurezza dei conti, ma non c'è alcuno slancio, nessuna intuizione, è un Bilancio senz'anima". Sulla stessa linea Giuseppe Cangemi, che ha inoltre criticato il presidente Zingaretti e i consiglieri di maggioranza "per la scarsa partecipazione ai lavori d'aula". “Arida e asettica” è stata invece definita la manovra da Daniele Sabatini, che pure ha lodato l’istituzione di fondi per lo start up di imprese innovative e appartenenti al settore delle attività culturali e creative. Il loro collega di Ncd, Fabio De Lillo, ha quindi raccomandato "un maggiore ascolto del territorio e un'analisi attenta delle proposte costruttive provenienti dall'opposizione".

Il Movimento 5 Stelle è intervenuto con la presidente del Comitato regionale di controllo contabile, Valentina Corrado, ha sottolineato il clima di collaborazione in IV commissione, soprattutto relativamente all'articolo 4 della legge di stabilità, "con il quale abbiamo introdotto importanti misure a tutela del cittadino in materia di rateizzazione dei debiti tributari". Per il capogruppo Davide Barillari, “purtroppo questo Bilancio non è quello dell’attesa svolta: su differenziata, mobilità sostenibile, cemento zero, sanità territoriale e reddito minimo non ravvisiamo segnali forti da poter veicolare ai cittadini che chiedono continuamente un cambio di passo da parte della politica. Non avete affrontato di petto nessuna emergenza”.

“Noi saremmo stati disposti a votare favorevolmente - ha concluso il capogruppo M5S - ma per ora non vediamo alcun investimento strategico per un futuro diverso della nostra regione”. Silvana Denicolò ha sottolineato il peso sulla manovra del commissariamento della sanità e del debito regionale, “frutto di anni di malapolitica”.

Fabrizio Santori (Gruppo Misto) - uno dei consiglieri che ha depositato il maggior numero di emendamenti - ha evidenziato "uno scollamento rispetto alle sofferenze del territorio" e "una mancanza di chiarezza nella definizione delle poste di Bilancio", denunciando “il rischio di un eccessivo ricorso a variazioni in corso d'opera".

Pietro Sbardella (Gruppo Misto) ha proseguito su questa linea, chiedendo ai singoli assessorati “relazioni periodiche sulle modalità di impiego della maxi poste”.

Olimpia Tarzia (Lista Storace), pur apprezzando il metodo di lavoro dell'assessore Sartore, ha spiegato che "il realismo deve prendere il sopravvento rispetto ai libri dei sogni". "Bisogna ripartire dalla famiglia, da sostegni concreti per porre fine al lungo inverno della natalità che stiamo vivendo - ha dichiarato -. Le nostre aziende devono avere la possibilità di accordare con maggiore facilità tutele a vantaggio della maternità e della paternità. In caso contrario, i figli saranno un lusso riservato a pochi e ciò costituirà una sconfitta per tutti".

Marino Fardelli (Lista Bongiorno-Udc) ha chiesto “un atto di coraggio in più per finanziare con qualche stanziamento aggiuntivo la legge 46 sull’indotto Fiat”.

Il dibattito continua con gli interventi dei rappresentanti della maggioranza e con l'eventuale replica da parte della Giunta

BUSCHINI: “ORA OCCORRE UN CAMBIO DI PASSO”

Con l’intervento del presidente della IV commissione, Mauro Buschini, e la relazione dell’assessore al Bilancio, Alessandra Sartore, è iniziato l’esame della legge di stabilità e del bilancio della Regione Lazio 2014-2016

Con la relazione dell’assessore al Bilancio, patrimonio e demanio, Alessandra Sartore, sono ripresi i lavori del Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Daniele Leodori (Pd), per l’esame della legge di stabilità regionale 2014 e del Bilancio di previsione della Regione Lazio 2014-2016.

“Auspico, anzi sono certa – ha dichiarato l’assessore Sartore nel corso del suo intervento - che il senso di responsabilità fin qui dimostrato caratterizzerà anche l’esame in Aula dei documenti di bilancio licenziati dalla commissione e che tutti, maggioranza e opposizione, offriranno il loro positivo apporto per la costruzione di un’amministrazione efficace, efficiente e solidale e soprattutto finanziariamente virtuosa”. L’assessore ha svolto poi la sua relazione sui documenti di bilancio per l’anno 2014 e per il triennio 2014-2016: le entrate e le uscite previste dalla legge di bilancio di previsione all’esame dell’Aula sono definite in 35 miliardi di euro per il2014, in oltre 24 miliardi di euro per ognuna delle annualità 2015 e2016, in termini di competenza, nonché in circa 38 miliardi di euro per l’esercizio finanziario2014, in termini di cassa.

Il presidente della IV commissione consiliare permanente, Bilancio, partecipazione, demanio e patrimonio, programmazione economico-finanziaria, Mauro Buschini (Pd), ha ripercorso le tappe di questi primi dieci mesi dall’insediamento della nuova maggioranza e della nuova giunta regionale e ha poi illustrato i passaggi salienti della manovra.

“Il livello di indebitamento ereditato – ha spiegato Buschini –, pari a 12 miliardi di euro alla fine del 2012, rende ancor più complesso il quadro generale di riferimento che impone un cambio di passo delle politiche regionali in grado di invertire queste tendenze negative e favorire un clima di ricrescita, di fiducia e di speranza tra i cittadini.La Regione vuole essere un traino a questo nuovo processo e non solo assistervi in maniera inerte. Ed è in questo quadro e con queste finalità che s’inseriscono i documenti in approvazione da parte del Consiglio regionale. Documenti che seguono altri importanti iniziative legislative tendenti ad una importante riorganizzazione dell’ente Regione.”. A tale proposito Buschini ha ricordato la legge 4/2013 contenente le misure finalizzate alla riduzione dei costi della politica, la legge di razionalizzazione e riorganizzazione delle società regionali, i provvedimenti relativi alla riduzione delle spese del Consiglio regionale.

“Ora occorre un cambio di passo – ha proseguito Buschini -, pur nelle ristrettezze di un bilancio in un clima di emergenza e nei limiti delle competenze regionali. Diventa quindi di enorme interesse strategico l'adesione al percorso per il riconoscimento delle anticipazioni previste dal decreto 35/2013 che, attraverso l’immissione di una quantità importante di liquidità nel sistema regionale, da un lato consentirà la riduzione dell'enorme stock di debito accumulato nei confronti di imprese ed enti locali, dall’altro uno stimolo importante nell’economia regionale con un impatto positivo aggiuntivo sul PIL regionale che dal 2014 sarà di segno positivo.”.

L’impiego dei fondi europei

Buschini ha ricordato comela Regione sia riuscita a evitare disimpegni rispetto all’utilizzo dei fondi europei: potranno essere ancora utilizzati i residui fondi della programmazione europea 2007-2013 negli anni 2014 e 2015 per complessivi 860 milioni di euro. A tale proposito, Buschini ha riferito all’Aula che “sono stati già licenziati, nei mesi scorsi e nei giorni scorsi, i primi importanti bandi di sostegno alle imprese, alle start-up innovative, a chi investe nei nuovi settori di sviluppo tecnologico e dell'impresa innovativa.”.

“A tali livelli di finanziamento – ha proseguito Buschini - si aggiungeranno quelli, assai più importanti della nuova programmazione 2014-2020. L'attuale livello del negoziato ci consente di poter contare su un complessivo di stanziamento pari a 3,694 miliardi di euro di cui 417 milioni di fondi regionali e 672 del Fondo di sviluppo e coesione. Una mole importante di risorse che potranno essere la spina dorsale degli investimenti regionali. Diviene, quindi, cruciale il ruolo e la funzione della costituzione della cabina di regia per la gestione delle risorse comunitarie istituita con direttiva del presidente. In questo quadro di risorse e di obiettivi si inserisce la costituzione del Fondo per la nascita e lo sviluppo di imprese start-up innovative e del Fondo della creatività per il sostegno e lo sviluppo di imprese nel settore delle attività culturali e ricreative contenuti nella legge di stabilità regionale 2014 e già finanziate per 1,5 Milioni il primo ed un milione di euro il secondo.”.

Buschini ha poi ricordato il disavanzo sanitario certificato dal tavolo Mef-Salute, attestatosi a 613 milioni di euro, “un dato che sancisce un trend positivo di rientro del debito nel settore di maggiore livello di spesa e di servizio della Regione.”.

Le novità della manovra di bilancio

Buschini ha poi citato alcune novità contenute nei provvedimenti passati all’esame della IV commissione da lui presieduta e ora all’esame dell’Aula a cominciare dalla norma sul recupero delle risorse regionali messe a disposizione degli enti locali per l’accensione di mutui per l’esecuzione delle opere pubbliche e non utilizzate. “La ricognizione delle opere incompiute – ha detto Buschini a tale proposito - e il successivo recupero delle somme da parte della Regione per l’estinzione dei mutui accesi pressola Cassa depositi e presiti, introduce a mio avviso un principio di certezza e velocità nell’esecuzione delle opere pubbliche dei comuni finanziate dalla Regione.”.

“La Regioneinvestirà in sicurezza – ha proseguito Buschini - attraverso un sistema integrato per Roma e per il Lazio, nel diritto allo studio, nelle attività culturali sia come cura e valorizzazione del patrimonio sia come investimenti nel settore allargato come l'audiovisivo. Investiremo nei giovani, nel sapere, nel talento. La Regionetornerà ad investire nella cura e nella difesa dell' ambiente attraverso, tra l’altro, importanti risorse per la raccolta differenziata dei rifiuti dei comuni del Lazio, per i consorzi di bonifica, per il sistema dei parchi e della protezione civile e per la prevenzione del sistema idrogeologico e boschivo. Investirà in infrastrutture strategiche importanti come la Orte- Civitavecchia, sul trasporto pubblico locale e la Linea Cdella metropolitana di Roma così come dovrà affrontare in maniera energica le altre criticità regionali come l'emergenza abitativa, i collegamenti Roma-Lido di Roma, ed i collegamenti tra le province di Frosinone e Latina con Roma. In particolare con i fondi europei si dovrà affrontare la questione ambientali e le emergenze che derivano da siti compromessi come la Valle del Sacco, Malagrotta e le aree del Sud Pontino e del Cassinate inquinate da rifiuti tossici. Il rifinanziamento della legge 46/2002 sull’indotto Fiat dopo anni di definanziamento è un primo segnale ad un’area territoriale ed a un importante settore industriale che vivono con ansia ogni annuncio che riguarda il piano industriale Fiat Auto.”.

“La nostra sfida è anche quella di ridare credibilità, ruolo e funzione alle istituzioni, - ha concluso Buschini - E allora o vinciamo tutti o perdiamo tutti; in gioco non c'è il successo della sinistra o quello della destra, ma il successo della politica, la sua credibilità, oggi caduta in basso. Mi auguro che, anche in questo importante passaggio, ci sia, da parte di tutti, maggioranza e opposizione, uno spirito costruttivo e una volontà di guardare avanti.”.

ABBRUZZESE (FI): NO AD AUMENTO IRPEF. PRESENTATI EMENDAMENTI PER LO SVILUPPO DEL TERRITORIO

"La discussione sul bilancio di previsione della Regione Lazio impone un ragionamento concreto sulle possibili risposte alle criticità dell'intero territorio. Di annunci ne abbiamo sentiti moltissimi in questi mesi, è giunto il momento di fare sul serio e di varare soluzioni in grado di migliorare l'attuale stato della nostra regione. Purtroppo il provvedimento che ci apprestiamo a votare non costituisce una risposta adeguata al momento di estrema drammaticità socio economica che il sistema paese sta vivendo. Il bilancio certifica una pressione fiscale che i nostri cittadini e le nostre famiglie non riescono più a sostenere. Contestiamo in modo forte, dunque, l'aumento dell'addizionale Irpef dello 0,6 % per il 2014 e dell'1% per il 2015. Si passa, in pratica, dall'attuale 1,73% al 2,33% nel 2014 e al 3,33% nel 2015 con la sola esclusione dei redditi al di sotto dei 15.000 euro.

Per quanto concerne la Provinciadi Frosinone, invece, ho presentato una serie di emendamenti mirati che potrebbero concretizzare quanto detto negli ultimi tempi sulle strategie di sviluppo del territorio e per la celere risoluzione delle problematiche esistenti". Lo ha dichiarato Mario Abbruzzese, vice presidente della Commissione Sviluppo Economico, Lavoro e PMI.

"La Realizzazionedella postazione elisoccorso presso l'ospedale di Frosinone, la possibile riapertura della Avezzano - Sora - Roccasecca, il rifinanziamento della legge 46/2002 per l'indotto Fiat e la tutela del Made in Italy ed in particolar modo per la salvaguardia delle produzioni agroalimentari di eccellenza nel Lazio, sono alcuni degli argomenti per cui ho chiesto maggior peso all'interno del piano di investimenti per il prossimo triennio.

Dunque, Per il sostegno allo sviluppo ed all’occupazione nelle aree interessate dalla crisi dello stabilimento di Piedimonte S. Germano (FR), ho proposto di incrementare di € 1.500.000,00 lo stanziamento previsto di € 2.600.000 per la legge 46. Inoltre, per quanto concerne il Made in Italy ed in particolare gli interventi per il sostegno dei sistemi di qualità e tracciabilità dei prodotti agricoli ed agroalimentari ho presentato un emendamento per aumentare il finanziamento preventivato di ulteriori 300.000 euro.

Tra gli altri interventi proposti ho ritenuto porre ancora una volta l'attenzione su due criticità: la realizzazione dell'elisuperfice presso l’Ospedale Spaziani di Frosinone e il ripristino della tratta ferroviaria, Avezzano - Sora - Roccasecca. Per il primo è stato proposto d aumentare il capitolo della Missione 13 "Tutela della Salute" per un importo pari a € 1.500.000,00, Per l'arteria, invece, .la messa in sicurezza della linea ferroviaria è stato proposto l'incremento dello stanziamento del Programma 02 denominato “Trasporto pubblico Locale” inserito nella missione 10 denominata “Trasporti e diritto alla mobilità” per un importo pari a € 2.000.000,00.

Parliamo di tematiche importanti per il nostro territorio e spero vivamente che la maggioranza voglia accogliere questi interventi, facendo seguito alle numerose dichiarazioni in merito alle possibili strategie di sviluppo della Provincia di Frosinone". Ha concluso Abbruzzese.

LAZIO. ZINGARETTI: “IRESA, ECCO COME SONO ANDATE LE COSE”

A conclusione del dibattito generale sulla manovra di bilancio interviene il presidente della Regione, prima della replica dell’assessore Sartore. Seduta aggiornata a domani 23

La riduzione dell’imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili non sarebbe il frutto di “un pressing intuibile delle cosiddette lobby”, come aveva suggerito polemicamente il consigliere Daniele Sabatini (Ncd) nell’aula del Consiglio, bensì la risposta della Giunta a una precisa richiesta del governo nazionale. A chiarire i contorni della vicenda Iresa, è il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, “perché è giusto ricostruire il contesto in cui tale decisione è nata”.

“E’ un’imposta che interviene nel Lazio, unica Regione assieme alle Marche – ha spiegato Zingaretti - Fin dall’inizio fu criticata, perché rappresenta un ulteriore aggravio nella fiscalità delle compagnie aeree. Inoltre, non riguarda genericamente tutte le compagnie – ha proseguito il governatore del Lazio -, ma per il 50% il vettore Alitalia.”. Zingaretti ha spiegato che la questione s’inserisce nella discussione sulla crisi di Alitalia “che rischiava di colpire soprattutto la nostra regione”. Di qui la richiesta pressante da parte del governo. di annullare l’imposta. “In questo contesto, – ha proseguito il governatore del Lazio - come segnale di disponibilità abbiamo deciso una riduzione del 30%”. “

Introdotta con la Finanziaria regionale 2013, nella proposta di legge di stabilità regionale 2014 d’iniziativa della Giunta era stata ridotta del 30 per cento. Riduzione non arrivata all’Aula, a causa di un emendamento soppressivo, d’iniziativa del consigliere Francesco Storace (La Destra verso An), approvato a maggioranza in commissione Bilancio. La possibilità che la riduzione possa rientrare nel testo all’esame dell’Aula con un emendamento della Giunta sta tenendo banco nel dibattito politico fuori e dentro l’Aula. Su tale possibilità Zingaretti ha precisato quanto segue: “Queste cose le racconto non per difendere ad oltranza un processo o per mettere sotto ricatto nessuno come, lo confesso, in parte noi ci siamo sentiti durante la trattativa. Però io ho il dovere di dirvi che, allo stato attuale, il problema dell’interlocuzione col governo rimane tutto aperto e verrei meno al mio compito se non informassi il Consiglio del contesto nel quale è nato questo orientamento della Giunta. Questo non vuol dire che dobbiamo reintrodurre la riduzione - ha concluso Zingaretti - quello che vi posso dire è che aprirò un'interlocuzione col governo e tenteremo di trovare una soluzione, perché tutti siamo più contenti se possiamo contare su 15 milioni di euro da utilizzare nelle politiche di sviluppo. Lavoreremo in queste ore per cercare soluzioni alternative e, nel corso della fase emendativa, vedremo cosa si può proporre.”.

Dopo la replica dell’assessore al Bilancio, patrimonio e demanio, Alessandra Sartore, il Consiglio regionale del Lazio ha approvato, a maggioranza, un ordine del giorno che impegna il presidente della Regione a rinegoziare il debito sanitario e a promuovere la cessazione del regime di commissariamento della sanità laziale.

Il presidente Daniele Leodori (Pd) ha sospeso i lavori dell’Aula poco dopo le ore 18 e ha aggiornato la seduta a domani, lunedì 23 dicembre 2013, alle ore 11,30.

SIMEONE: “Bilancio Zingaretti a tutto tasse, toglie ai cittadini anche la speranza”

Intervento del consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone, sulla proposta di bilancio in discussione in consiglio. Nessun intervento a sostegno dei giovani, per contrastare la disoccupazione, arginare la recessione, sostenere le imprese

“La proposta di bilancio a firma del presidente Zingaretti non prende atto del "dramma" dei nostri cittadini e delle nostre imprese ormai strozzate dalla pressa fiscale. Dal presidente Zingaretti ci aspettavano risposte concrete ed invece troviamo solo nuove tasse. A dimostrarlo i numeri, gli stessi che forse questa maggioranza preferisce interpretare piuttosto che leggere con attenzione. In questo bilancio è stata messa la lente di ingrandimento sui numeri, mai sulle persone. L’economia regionale viaggia in piena recessione, la domanda interna è crollata di quasi 4 punti percentuale. Ma nessuna misura è stata messa in campo per lenire questo dolore. Lo strumento che questa giunta vuole utilizzare per aumentare il Pil è il ricorso ad anticipazioni di liquidità da parte dello Stato che pensa di restituire aumentando l’Irpef. Insomma aumentiamo la domanda, generiamo l’offerta e aumentiamo le tasse. Risultato: l’addizionale Irpef, che già vede il Lazio come la regione con il più alto gettito d’Italia, tra il 2014 e il 2015 raddoppierà passando dall’attuale 1,73% al 3,33%. Nel 2016 si dice di voler raggiungere il pareggio di bilancio e la stabilità economica del Lazio facendo leva sulla formuletta delle entrate derivanti dal contrasto all’evasione che si quantifica in 120 milioni di euro l’anno. Con quali strumenti si realizzeranno questi 120 milioni di euro non è dato sapere, il tutto in piena contraddizione con quanto richiesto dal Governo e dalla Corte dei Conti che vuole chiaro ed evidente come si realizzano le entrate e rigetta ogni indicazione sommaria. Le previsioni di entrata sono aleatorie, e violano i principi di veridicità, attendibilità, correttezza e comprensibilità di bilancio. Zingaretti e la sua giunta rilevano che il 40% dei giovani del Lazio è senza lavoro, che rispetto al 2007 la disoccupazione è salita del 15,1% ma non avanzano alcuna proposta per generare lavoro. Per distribuire il reddito bisogna produrlo, ma in questo bilancio non c’è un solo passaggio che, come istituzione, ci renda credibile alle imprese. Non c'è una idea nuova, non c'è un motore. L’economia del Lazio si regge sulle PMI che stanno chiudendo strozzate dall’impossibilità di accedere al credito, dalla mancanza di fondi per gli investimenti. Il numero di disoccupati è passato dai 151.000 unità del 2007 alle attuali 271.000. In Italia, da gennaio a settembre di quest’anno, risultano fallite 10.012 imprese, due ogni ora, 50 ogni giorno! Nel 2013, 1.046 fallimenti si sono registrati solo nella nostra regione collocando il Lazio al secondo posto in Italia dietro la Lombardia. Si vuole sostenere il sistema impresa e si dimentica che portando l’addizionale Irpef oltre la soglia dello 0.5% non si potrà ridurre l’Irap. In soldoni sarà impossibile dare seguito all’idea tanto sbandierata di un reale sostegno alle imprese. Le aziende del Lazio in questo modo resteranno sotto “la pressa” fiscale da cui evidentemente il presidente sa bene che non usciranno visto che il recupero fiscale dell’Irap nel 2013 ammontava a 130 milioni di euro e nel 2014 arriva a 171 milioni di euro. Bisogna invertire la rotta: la tassazione non può essere l’unico strumento per ripianare i debiti. Sulla sanità, Zingaretti continua a preferire la politica degli annunci a quella della concretezza. La qualità del servizio sanitario del Lazio è peggiorata enormemente negli ultimi tre anni, liste di attesa più lunghe del 70% con un costo per ogni ricoverato di 1.118 euro contro una media di 911 in Italia. Il più alto del Paese. La spesa media mensile per la sanità delle famiglie è passata dai 104,18 euro del 2010 agli 88,36 euro del 2013, il valore più basso dal 2008 a oggi confermando che i cittadini, stanno tagliando anche le spese di primaria importanza, come la sanità. Per coprire il disavanzo dobbiamo eliminare gli sprechi. Dobbiamo diminuire le spese superflue e investire aumentando la qualità dei servizi, dobbiamo stabilizzare i 2.615 precari nella sanità del Lazio, di cui circa 900 medici e 1.500 tra infermieri e tecnici sanitari. Proprio per questo, perché non vogliamo compiere gli stessi errori, perché vogliamo dare risposte ai nostri cittadini e non aumentare il peso delle domande, noi tutti, ciascuno per il ruolo che gli compete, dobbiamo portare i numeri in positivo, essere chiari nelle procedure che intendiamo seguire, nei fatti creare il futuro che abbiamo in mente per lo sviluppo reale dei nostri territori. Non possiamo accettare la posizione assunta da Zingaretti, quella di commissario liquidatore anche dell'unica cosa che non ci dovrebbe mancare la speranza”.

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