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Ceccano, sono tornati mercato e dehors, ma pure rivendicazioni e scaricabarili

All'ex Sindaco Caligiore, che stavolta ha reclamato "solo" i meriti del benaccetto riassetto dei banchi ortofrutticoli e ha ripreso nettamente le distanze dalla tanto contestata rimozione dei gazebo, replica l'attaccata ex Assessora al commercio Moro

Da un paio di settimane il Comune di Ceccano, retto dal Commissario straordinario Giuseppe Ranieri, ha riavviato il mercato settimanale per intero e rilanciato i dehors di bar e ristoranti, con tanto di esonero dalla Tosap per cinque mesi e possibile ampliamento degli spazi esterni. Tutto nella norma, ovvero seguendo le disposizioni nazionali e regionali anti-Coronavirus, se non fosse che il riassetto del mercato e la rimozione dei gazebo “food and beverage” siano stati tra le più controverse manovre della passata Amministrazione Caligiore. In vista delle Elezioni Amministrative 2020, di scena con tutta probabilità a settembre o ottobre, la campagna elettorale di Ceccano rientra nel vivo così in materia di commercio.  

La questione del mercato

Da una parte, l’ex Sindaco Roberto Caligiore ha recentemente rivendicato a mezzo stampa i meriti della dislocazione sperimentale dei banchi degli ambulanti. Stavolta, anzi, esclusivamente “lo spostamento del mercato ortofrutticolo (quello del sabato, ndr) al piazzale della stazione ferroviaria” come punto del proprio programma elettorale. Pertanto, solo l’affatto contestata Fase 1 del ribattezzato “Piano Casalese-Moro”, dai nomi delle due Assessore al commercio (Federica Casalese e Arianna Moro) che si sono avvicendate tra un rimpasto della Giunta Caligiore e l’altro. Non la storica quanto ostacolata e criticata Fase 2, quella che in tempi di commissariamento si è concretizzata nel riaccentramento dei settori merceologico e alimentare nella giornata del mercoledì.     

La vicenda dei gazebo

Dall’altra parte, però, lo stesso Caligiore ha preso le distanze anche da un’altra questione scottante: la rimozione dei gazebo “commerciali” dalla centrale Piazza 25 luglio, attuata poco prima della sua caduta dallo scranno più alto del comunale Palazzo Antonelli. “L’Assessore Moro - ha dichiarato l’ex Primo Cittadino sulle colonne giornalistiche a cui affida in esclusiva i suoi comunicati - da settembre 2018 a settembre 2019 non ha trovato il tempo per produrre il regolamento, non c’è alcuna ordinanza di smontaggio dei gazebo da me firmata e l’assessore e il suo consigliere di riferimento (Tonino Aversa, ndr) hanno preso a pretesto la vicenda per far cadere l’amministrazione e sancire l’accordo, prima sotterraneo e poi palese, con Marco Corsi”, ex Presidente del Consiglio in corsa alle prossime Elezioni Amministrative contro Caligiore ed Emanuela Piroli.

L’annuncio di Caligiore

L’ex Sindaco – dopo aver addossato totalmente al duo Moro-Aversa la responsabilità della vicenda dei gazebo nonché di un’ormai famigerata multa fatta dalla Polizia municipale a un commerciante e accompagnata da una rimozione forzata disposta con un’ordinanza dirigenziale del 3 ottobre 2019 – ha lanciato una proposta per la ripartenza in caso di rielezione: “Le parole chiave del nostro prossimo mandato saranno concretezza e decoro - si legge sulla pagina social del candidato sindaco di centrodestra - Per questo motivo mi impegno già da ora affinché nei primi 100 giorni di Amministrazione sia pronto il ‘Regolamento sui dehors’, che permetterà ai commercianti di utilizzare tutto l’anno le strutture esterne. Una proposta concreta per aiutare i nostri commercianti, senza trascurare il decoro della città, valore a cui Ceccano non deve più rinunciare”.    

La replica di Arianna Moro

“Mi rendo conto delle difficoltà - premette l’ex Assessora al commercio - che hanno alcuni ex amministratori ad ammettere verità scomode che, a questo punto della campagna elettorale ceccanese, risultano piuttosto fastidiose. Ma nel rispetto che ho sempre avuto nel tempo del mio incarico da assessore devo rimettere la verità all’attenzione dei miei concittadini. La vicenda dei ‘gazebo’, come è nota a tutti, non può avere diverse interpretazioni, se non quelle del pieno rispetto della legge e fa specie che certe accuse al mio indirizzo arrivino da chi dovrebbe aver avuto il mio stesso fine”. A tal proposito, tra le polemiche social, la stessa Moro aveva già evidenziato che il tutto è avvenuto “nel rispetto delle norme e dei cittadini che pagano regolarmente le tasse”. Alla base dell’allora decisione, al netto della grave mancanza di un regolamento, ci sarebbero difatti mancate richieste di occupazione del suolo pubblico ed evasioni della Tosap.  

A proposito del regolamento

“Si parla di regolamento quando il regolamento spetta ad un altro Settore - dice a riguardo la Moro - Delega avuta dall’ex primo cittadino per molto tempo fin dall’inizio della legislatura. Forse si confondono, volutamente, tempi e settori. Si fa volutamente confusione anche tra i concetti di ‘determina’ e ‘delibera’ per far ricadere sulla sottoscritta responsabilità che, invece, non ha. La prova provata di quello che è realmente successo è che lo stesso ex primo cittadino afferma dell’esistenza di un verbale della Polizia locale ‘fatto a chi non aveva ottemperato alla precedente autorizzazione temporanea al montaggio’. Quindi l’ordinanza dirigenziale era giusta? - chiede provocatoriamente l’ex Assessore al commercio - E, se non lo era, perché il Sindaco non è intervenuto con una sua delibera per evitare la rimozione dei gazebo?”.

Sull’ultima proposta di Caligiore

Così la Moro rispetto all’annuncio “Regolamento dehors entro 100 giorni”: “Oggi le autorizzazioni all’installazione dei gazebo da parte del Commissario sono figlie delle disposizioni post emergenza Covid per il rilancio delle attività, dopo il lungo periodo della quarantena imposto dal Governo e anche l’ex sindaco sa che promettere l’approvazione del regolamento dopo una disposizione governativa del genere sarà molto più semplice. Questo per dire che saremo tutti contenti e felici di permettere a tutti di rientrare nel pieno rispetto della Legge e senza foto o esultanze varie che lasciano il tempo che trovano”. La stessa Moro, dunque, ritiene che il ricandidato Caligiore abbia la via fin troppo spianata verso la regolarizzazione della questione.

Tornando al mercato settimanale

Dopo aver già preteso oltre tre mesi fa di dare a “Cesare” quel che è di “Cesare”, l’ex delegata al commercio Arianna Moro conclude riferendosi nuovamente al piano di dislocazione sperimentale dei banchi degli ambulanti: “L’ex sindaco - obietta - cita anche lo spostamento del mercato come un suo obiettivo raggiunto e dimentica il lungo iter studiato e messo in atto dall’assessore Arianna Moro, dimenticando, sempre volutamente, che l’ultimo spostamento è avvenuto subito dopo il commissariamento del Comune ma l’iter era terminato l’anno precedente. Ops - fa presente, infine, armandosi di sarcasmo - Lo spostamento era stato bloccato, non di certo dalla sottoscritta, per l’imminente rifacimento di Piazza 25 luglio. Altro obiettivo raggiunto il rifacimento della piazza? Forse è stato dimenticato anche questo!”. Si riferisce, in questo caso, alla manutenzione straordinaria della pavimentazione, fissata da un progetto esecutivo da oltre 80.000 euro approvato dalla Giunta il 12 luglio 2019 e non più realizzato.   

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