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Regionali Lazio 2018

Nicola Zingaretti presenta la sua squadra civica ciociara

Dodici candidati in due liste che, per il presidente della Regione, "non sono vincolate a schemi che le persone non sopportano più"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FrosinoneToday

Nicola Zingaretti ieri sera presso l’Astor Hotel di Frosinone ha presentato i candidati ciociari delle due Liste Civiche che lo sostengono.

Candidati e liste

Daniela Biachi, Renato Rea, Giuseppe Felli, Antonietta Damizia, Mariarita Petrillo, Fausto Salera per la Lista Civica “Zingaretti Presidente”; Sergio Cippitelli, Norberto Venturi, Maria Grazia Baldanzi, Clarissa Silvestri, Elisa Costantini, Luca Bacchi per la Lista “Centro Solidale per Zingaretti”.

Alleanza larga e ricca

"Queste liste – ha spiegato il presidente Zingaretti nell’affollatissima sala - nascono perché come tutte le cose umane non bisogna fermarsi. Non bisogna tornare indietro. C’è una grande domanda di partecipazione. Io ho costruito una alleanza larga, unitaria, ricca - ha detto - ma c’è anche una grande voglia di partecipazione, di protagonismo degli individui. Io non parlerò mai male dei partiti perché credo nella Democrazia ma so – ha detto ancora presentando i 12 candidati seduti accanto a lui - che non può essere quello l’unico strumento della rappresentanza dei territori, della rappresentanza delle ambizioni, delle necessità delle cittadine e dei cittadini. Da qui queste due liste.

Combattere per la comunità

Ringrazio chi ci ha messo l’anima per costruirle perché nascono esattamente da persone che hanno la percezione che ce la possiamo fare ma bisogna impegnarsi, metterci la faccia, bisogna combattere, non per noi ma per la nostra comunità. La cosa più brutta che rischia di accadere in Italia è che di fronte all’enormità dei problemi i cittadini percepiscano l’impossibilità di cambiare perdendo la speranza. Lo dico sempre, gli italiani del dopoguerra vivevano molto peggio di adesso, i cittadini della provincia di Frosinone vivevano molto peggio di ora, però c’era qualcosa di diverso che era la voglia di combattere, la percezione “oggi sto male, ma domani sarà una giornata migliore”: questa è l’energia ci ha permesso di ricostruire l’Italia.

Politici non in grado di risolvere problemi

Oggi viviamo una situazione di crisi, ma la cosa più brutta è che si tolga alle persone la speranza di poter cambiare. E purtroppo in campo ci sono delle proposte politiche che i problemi li leggono, li denunciano ma poi quando vincono sono incapaci di risolverli. Oppure quelli che fanno finta che i problemi non esistano. Le liste civiche servono a questo: a dare protagonismo diretto ai territori, alle esperienza associative, alle professioni.

Riguardo la Ciociaria

Dare una possibilità di aggregazione intorno ad una sfida politica che non ha come a cuore la elezione solo di Tizio o di Caio ma, attraverso l’elezione di Tizio e di Caio, rendere più forte il Lazio. Questa – ha aggiunto Zingaretti parlando della Ciociaria - è una provincia dove vive l’8% dei cittadini del Lazio, produce il 34% della ricchezza del Lazio. E’ una forza immensa e se si unirà la Camera di Commercio di Frosinone e Latina, questa sarà l’ottava camera di commercio d’Italia e l’Italia è il secondo paese manifatturiero d’Europa. C’è una potenza economica e questa è l’ottava camera di commercio. Quindi c’è una forza della Ciociaria, di questa comunità che spesso è stata umiliata perché individuata come un bagaglio elettorale per poi dimenticarsene il giorno prima.

Liste non vincolate a schemi

Per questo io ho voluto le liste civiche. Ho voluto le liste civiche perché avvertivo che c’era una rappresentanza diretta, una novità da mettere in campo, perché altrimenti pure la rappresentanza territoriale sarebbe stata più fragile, più vincolata a schemi che le persone non sopportano più. Ecco perché due liste. Due liste perché siamo tanti, c’è tanta voglia di combattere e tanta voglia di protagonismo e con percorsi differenti sono nate queste due esperienze. Io l’ho chiamata l’Alleanza del Fare. L’alleanza del fare significa mettere al primo posto la necessità di risolvere i problemi perché io non sopporto chi usa le paure delle persone. Noi siamo quelli che non vogliono cavalcare le paure dei cittadini ma vogliono risolvere i problemi che creano paura ai cittadini. Questa è la cosa più importante perché le paure sono fondate: non c’è lavoro o ce ne è troppo poco, perché ci sono problemi enormi ma il Governo serve non a rappresentare questi problemi, ma a risolverli affinché non ci siano più paure. Se io fossi stato solo con una coalizione tradizionale tante ricchezze che ci sono non sarebbero state rappresentate.

Voglia di cambiamento

Queste due liste vogliono intercettare quella voglia di cambiare, quella fiducia, quella speranza che ancora c’è, di chi non si riconosce nella politica tradizionale ma che a testa alta vuole contare e in questa provincia fare la differenza. Io ci metterò l’anima accanto a questi simboli e accanto a queste persone che all’improvviso, senza chiedere niente, hanno detto combattiamo perché in gioco c’è non il nostro destino ma il futuro della nostra comunità e per questo io non mi stancherò mai di ringraziarli. L’Italia ha proprio bisogno di questo: combattere e provare a vincere".

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