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Asl frusinate, Marcelli (M5S): "Basta con il commissario straordinario, è ora di avere un direttore sanitario"

L'incarico è stato conferito da più di tre anni al dottor Luigi Macchitella. Il consigliere regionale presenta un'interrogazione al presidente Zingaretti

"È ora di avere un direttore sanitario alla Asl di Frosinone". È l'affermazione del consigliere regionale Loreto Marcelli, nonchè vice presidente della Commissione regionale alla Sanità, in merito al fatto che a distanza di più di tre anni, alla guida dell'azienda sanitaria frusinate ci sia ancora un commissario straordinario. A sostegno della sua obiezione sul prolungato incarico, il malcontento registrato in diverse occasioni e conseguenza delle scelte di gestione del dottor Macchitella.

In carica da oltre 3 anni

"Alla luce del recente pronunciamento dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, emesso il 12 settembre, in merito al fascicolo UVIF/3670/2018,  - afferma in una nota - la settimana scorsa ho presentato una interrogazione, al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ed all’Assessore alla Sanità Alessio D’Amato, inerente l’incarico di commissario straordinario conferito, ormai da più di tre anni, al dottor Luigi Macchitella. Reputo tale questione, in virtù delle scelte prese ed imposte all'azienda sanitaria locale frusinate, dirimente e non più sostenibile e procrastinabile sia per il metodo che per il merito con cui è stata assunta. 

Fuori da ogni logica

Il metodo di affidare, per così tanto tempo, la gestione di una importante azienda sanitaria locale nelle mani di un “commissario straordinario”, lo reputo scevro da logica e di fatto ingiustificabile, perché se una figura titolata, e di adeguata esperienza, è prevista per svolgere tale ruolo strategico e significante, non si comprende come si possa privare di essa una realtà aziendale che provvede, in campo sanitario, alla cura della salute di quasi mezzo milione di persone.

Tale disposizione la si potrebbe giustificare e comprendere esclusivamente per superare una breve fase di emergenza, per sopperire alla mancanza della figura prevista per legge a svolgere tale ruolo e consentire a chi di dovere di individuarne una adeguata ed idonea. Sarebbe compito della “politica” favorire tale transizione in un ragionevole lasso di tempo. Quindi, un qualsiasi commissario straordinario non ha ragione di esistere oltre un breve periodo di “vacatio” del ruolo, previsto per il tempo necessario per nominare un titolato professionista con i dovuti requisiti, e resta un abuso ingiustificabile affidare ad esso la gestione di una azienda per mesi o, peggio, per anni, privando essa della necessaria programmazione strategica.

Scelte non condivise

Si è riscontrato un conclamato e condivisibile malcontento che le scelte e la gestione Aziendale hanno suscitato in varie Organizzazioni Sindacali per indirizzi e decisioni poco comprensibili che sembrano destituite del tutto di logica e di opportunità. Scelte che potrebbero far sorgere forti dubbi sulla capacità di gestione aziendale, che dimostrano una totale assenza di ascolto e confronto verso alcune OO.SS., nonché a perseguire nel migliore dei modi gli interessi precipui dell’azienda e dell’utenza frusinate. Non si può, ad esempio, dimenticare la chiusura del Punto di Primo Intervento di Anagni, la nomina del Sig. Maurizio Nicolini e la gestione della campagna di prevenzione denominata “ottobre rosa”, solo per citarne le più recenti. Le ASL delle province laziali devono essere, tutte, dirette da Direttori Generali capaci di ascoltare e trovare le risposte necessarie per le esigenze della popolazione e che perseguano al meglio l’interesse pubblico. È nostro dovere vigilare affinché questo avvenga ed in tempi ragionevoli".

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