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Frosinone, Fiab, mobilita' attiva e isole pedonali: “occorre un piano armonico”

Le isole pedonali sono un inizio, ma vanno inserite in un'azione integrata concertata con i privati che preveda parcheggi, piste ciclabili e decoro urbanistico Urgente una regolamentazione del traffico selvaggio

La Fiab Frosinone, perseguendo scopi ambientalisti e comunque mirati alla creazione delle migliori condizioni affinché si possa praticare la mobilità attiva soprattutto in contesti urbani più soffocanti per la salute e la qualità di vita delle persone, ritiene opportuno intervenire nel dibattito sulle isole pedonali di recente istituzione nella città capoluogo.

La Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, sezione di Frosinone, considera le isole pedonali un provvedimento necessario per gli ovvi vantaggi sui livelli di inquinamento atmosferico e d'incentivo per la mobilità attiva in bici o a piedi, ma altrettanto indispensabili affinché queste abbiano efficacia e non abbiano conseguenze inverse, sono le condizioni infrastrutturali, urbanistiche e di gestione del traffico.

PRIMA CONDIZIONE. Le isole pedonali cittadine dovrebbero essere pensate nell'ambito di un piano organico della mobilità nel quale s'inseriscano passaggi più fluidi per i veicoli a motore, che altrimenti genererebbero comunque quantità di smog nelle immediate vicinanze delle isole, e preveda parcheggi possibilmente non a pagamento o parzialmente a pagamento.

Piano utile anche per la quotidianità al fine di regolarizzare e canalizzare flussi di traffico incontrollato e promiscuo e soste selvagge.

SECONDA CONDIZIONE.  E' vero che la regolazione del traffico in una città come Frosinone è molto complicata in quanto sta scontando decenni di interventi urbanistici scriteriati e speculativi e che ancora oggi proseguono in taluni punti, ma è altrettanto vero che il moto caotico al quale stiamo assistendo è diventato insostenibile ed è fuori controllo. Chi pensa di usare la bici o camminare in questo contesto di sosta senza regola e promiscuità con i mezzi pesanti, sa bene quali sono i rischi, soprattutto le famiglie. Occorre una regolamentazione.

TERZA CONDIZIONE. Il piano organico della mobilità dovrebbe prendere in considerazione anche pedoni e ciclisti, pertanto le isole pedonali “respirerebbero” se il contesto della viabilità cittadina nel complesso seguisse una logica di transito per i tutti i soggetti.

A tale proposito, la Fiab Frosinone chiede a quale stadio si trovano i progetti annunciati da oltre un anno dall'Amministrazione comunale frusinate rinnovando l'invito ad un incontro-verifica.

QUARTA CONDIZIONE. Le isole pedonali non sarebbero “vuote” se venissero accompagnate da servizi quali parcheggi vicini, e non terreni abbandonati al fango o alla breccia in pieno centro, se venissero collegate a piste ciclabili e marciapiedi e quindi venissero create condizioni di decoro urbano e vivibilità.

Si migra in altre città per godere di passeggiate nel bello quando anche Frosinone potrebbe beneficiare di “ritocchi di benessere” per tutti. Pertanto, la mediazione tra amministratori pubblici e i soggetti privati interessati, quali proprietari di terreni ed edifici,  gestori dei parcheggi e negozianti, in un'azione integrata che unisca la mobilità pensata, il rilancio delle attività produttive, l'utilizzo delle aree abbandonate e, laddove possibile, il miglioramento dell'aspetto degli edifici, potrebbe dare luogo ad un precedente per Frosinone, ovvero la gestione razionale della città all'insegna dell'armonia e dei servizi collettivi. I vantaggi sarebbero diffusi, per i commercianti, per i consumatori e per i cittadini. E' un'utopia?

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