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Mozione contro Zingaretti sabato in aula, ma il Governatore è già salvo

In Forza Italia posizioni diverse, Pirozzi a Lecce per un impegno, M5s assente. Lega e Fdi confermano il sì alla sfiducia, ma non basta: Zingaretti rischia poco o nulla

In aula comunque, già sabato. Il centrodestra, fiaccato dal no del consigliere ex leghista Enrico Cavallari alla sfiducia, prova a salvare la faccia portando comunque in consiglio regionale la discussione sulla sfiducia al Governatore Zingaretti. Lo ha deciso la capigruppo alla quale hanno partecipato tutti i presidenti. Il Movimento 5 Stelle non ci sarà, come già annunciato da Roberta Lombardi, forse neanche Sergio Pirozzi, che avrebbe un impegno in provincia di Lecce. Invece tutti i capigruppo del centrodestra, secondo quanto si apprende, avrebbe confermato la loro presenza in Aula. 

Il provvedimento, verosimilmente, non prevederà una discussione in Aula ma solo un voto. Dopo le dichiarazioni contrarie di Enrico Cavallari, Roberta Lombardi e del coordinatore regionale di FI, Claudio Fazzone, è destinato ratificare la fiducia dell'Aula della Pisana a Nicola Zingaretti. 

Nel centrodestra a tenere il punto sulla mozione sono Fratelli d'Italia, la Lega e Parisi. "L'intento della mozione di sfiducia a Zingaretti", spiega il gruppo di FdI, "era chiaro e cristallino: stanare chi vuole mantenere in piedi una maggioranza inesistente e chi, come Fratelli d'Italia, intende mandare a casa un presidente sempre assente che ormai si occupa solo di fare il segretario del Pd. Pertanto, per quanto ci riguarda la musica non cambia: abbiamo ottenuto di mettere all'ordine del giorno la mozione di sfiducia. E' bene che i cittadini sappiano chi sta con Zingaretti e il Pd e chi, invece, è contro. Da Fdi no a inciuci, vediamo ora chi sostiene Zingaretti".

Angelo Tripodi, capogruppo della Lega in Regione, ha oggi ribadito, a RadioCusanoCampus: "La posizione di Cavallari ci spiazza ma forse questa mozione di sfiducia serve per tirare fuori parecchi scheletri dagli armadi, partendo da Cavallari e anche Cangemi. Noi andiamo avanti, sabato mattina alle 10.30 si discuterà in Consiglio, alla Pisana, la sfiducia e sarà uno strumento importante per capire chi sta con Zingaretti, la reale maggioranza, e chi è l’opposizione. Anche quelle poltrone date a persone che compongono il centrodestra, e la Lega non le ha mai volute, devono essere restituite e così si riformano tutti ruoli, di maggioranza e di opposizione". 

Tripodi tira in ballo Pino Cangemi, ex Forza Italia, che ieri in una nota ha affermato: "Rispetto alla mozione di sfiducia al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, all’ordine del giorno del Consiglio regionale sabato 1 dicembre, seguirò le indicazioni del partito Forza Italia".

In realtà però le posizioni in Forza Italia sembrano essere assai diverse. Il diktat del coordinatore regionale Claudio Fazzone ha trovato l'immediato plauso della consigliera Laura Cartaginese: "Continueremo a lavorare in maniera seria e puntuale partendo dal bilancio come indicato dal nostro coordinatore regionale Claudio Fazzone, per un'opposizione che costruisca risposte utili alle nostre comunità. La posizione del collega Cavallari rende la mozione di sfiducia una perdita di tempo che onestamente non possiamo permetterci, abbiamo molte battaglie da portare avanti e tante risposte da dare ai nostri elettori. Una crisi al buio farebbe solo il gioco di qualcuno e di certo non siamo stati eletti per questo motivo. Confido nel ritiro immediato del documento da parte del nostro capogruppo, Antonello Aurigemma, e di un rilancio delle nostre battaglie che sia condiviso e partecipato".

Aurigemma che, secondo quanto si apprende, comunque si presenterà in aula. Non ci dovrebbe essere invece il consigliere ciociaro Pasquale Ciacciarelli, per un impegno pregresso ad Edimburgo.

Contro Forza Italia si scaglia Stefano Parisi,  leader di Energie per l’Italia e capogruppo del centrodestra in Regione Lazio: "C’è un pezzo di Forza Italia a Latina che fa gli accordi col Pd, niente di male, io dico soltanto: basta con l’ambiguità. Il centrodestra nel Lazio ma non solo è molto confuso in questa fase per la predominanza di Salvini e per l’incapacità di Forza Italia di ricostruire una sua identità tutto quello che va nella direzione di fare chiarezza aiuta. Abbiamo rivoltato il banco per capire cosa succedeva sotto il banco, il centrodestra deve capire che così non si va da nessuna parte. Pirozzi? Sì l’ho perdonato, anche se il centrodestra unito avrebbe vinto le elezioni".


 

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