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"Provincia ente centrale solo se ci si crede" Quadrini bacchetta Pompeo

"Non riesco sinceramente a capire per quale motivo il presidente Pompeo, invece di fermarsi agli annunci, non faccia seguire fatti concreti"

“Ha ragione il presidente nazionale di Confimprese Guido D’Amico: la nostra, purtroppo, è una provincia commissariata”. È quanto afferma Gianluca Quadrini, vice coordinatore regionale e capogruppo provinciale di Forza Italia. ”Un’analisi che non fa una piega. - continua - Sono commissariati i Consorzi di bonifica e le Comunità Montane. È commissariata l’Ater. Poi ci sono tante altre situazioni in itinere che vanno definite. La rappresentanza di questa provincia è fortemente a rischio, anche e soprattutto con riferimento a quello che può succedere sul piano politico nazionale. Il taglio di 345 parlamentari (230 deputati e 115 senatori) andrà ad oincidere negativamente sulla rappresentanza politica dei territori provinciali. È inutile che ci prendiamo in giro chiudendo gli occhi. Già adesso è complicato avere spazi eleggibili per chi fa politica sul territorio. Figuriamoci dopo. Sono temi che bisogna affrontare e dovremmo farlo tutti insieme.

Quadrini punta il dito contro Pompeo

Ritengo altresì che il presidente Antonio Pompeo abbia ragione quando dice che la Provincia è un ente centrale, al quale bisognerebbe ridare le competenze, il personale e le risorse di un tempo. Solo che a tali affermazioni dovrebbero seguire fatti concreti. Fatti che invece non si vedono. Continuo a portare lo stesso esempio perché è il più importante di tutti e va a toccare un elemento fondamentale: mi riferisco alle autorizzazioni ambientali, determinanti per le imprese. I tempi continuano ad essere biblici. Abbiamo chiesto da tempo immemorabile al presidente della Provincia Antonio Pompeo di convocare un tavolo per affrontare e risolvere tale problema”.

"Il presidente si ferma agli annunci"

”Vado oltre - argomenta Quadrini - la Provincia potrebbe davvero rappresentare il punto di riferimenti del territorio. Su diverse tematiche. Intanto perché i consiglieri rappresentano i territori, ma poi perché su argomenti come la manutenzione delle strade e delle scuole è ormai chiaro a tutti che l’ente ha un ruolo insostituibile. Ma penso pure ad un argomento come la protezione civile, decisivo per la sicurezza del territorio. Però la Provincia potrebbe altresì essere l’ente di coordinamento dei vari sindaci, come avveniva prima della riforma Delrio. Solo che bisognerebbe agire fin da subito per centrare questo obiettivo e per farsi trovare pronti se davvero si deciderà di superare la Delrio. Invece noto che questo non succede. A cominciare dalla convocazione del consiglio provinciale, sempre piu’ sporadica. E poi tutto il resto. Non riesco sinceramente a capire per quale motivo il presidente Pompeo, invece di fermarsi agli annunci, non faccia seguire fatti concreti. Coinvolgendo davvero e maggiormente i consiglieri provinciali. Al contrario, tutto questo non succede.”

”Il presidente di Confimprese D’Amico - conclude - ha ragione anche quando solleva il tema dell’Area di crisi complessa, perché veramente siamo all’anno zero, numero zero. Un tema che dovrebbe vedere l’intera classe dirigente del territorio (non solo quella politica) impegnata in prima fila. Non succede. Potrebbe farlo la Provincia: bisogna crederci però”.

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