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Regione, acqua pubblica primo si’ a modifiche alla legge

Si tratta di correzioni inserite per evitare il rischio di bocciatura dalla Corte costituzionale

Si tratta di correzioni inserite per evitare il rischio di bocciatura dalla Corte costituzionale

Via libera all’unanimità in commissione Ambiente del Consiglio regionale del Lazio, alle modifiche alla legge che disciplina la gestione pubblica delle acque. Si tratta di norme, come ha spiegato l’assessore Fabio Refrigeri, sulle quali c’è, di fatto, un assenso da parte del governo e che quindi eviterebbero il giudizio della Corte Costituzionale. Sulla legge, infatti, pende il ricorso presentato dal’esecutivo, la sentenza è attesa in autunno.

Con le modifiche approvate oggi si garantisce il rispetto delle regole della concorrenza, si precisano le modalità di revoca della concessione, si eliminano alcuni passaggi (pareggio di bilancio, concessione di grandi derivazioni) che sono di competenza statale e si garantisce l’unitarietà del servizio idrico integrato.

Adesso la proposta di legge dovrà andare in aula per il sì definitivo da parte del Consiglio regionale.

MAFIA CAPITALE, SIMEONE (FI): “DA ZINGARETTI TANTE PAROLE MA NESSUNA AZIONE CONCRETA”

“Sulle ultime notizie riguardanti Mafia Capitale è inquietante il silenzio che sento dai banchi della maggioranza, come se quanto sta accadendo non interessi la Regione Lazio. E peggio, oggi, si è arrivati a definire le ultime notizie diffuse dai media gossip giornalistico. Non mi interessa, e non mi ha mai interessato, entrare nel merito della veridicità o meno delle dichiarazioni di Buzzi, spetta ad altri farlo. Ma oggi è fondamentale un giudizio politico su una vicenda che travolge Roma da mesi. Su fatti gravissimi che hanno coinvolto prima il Comune di Roma ed ora la Regione Lazio. Quello che continuiamo a rilevare è l’assenza della politica. Zingaretti oggi nel suo intervento in consiglio regionale ci ha detto che la sua giunta è pulita e che le persone coinvolte in Mafia Capitale avranno modo di spiegare la loro posizione nelle sedi opportune. Sono convinto garantista e non emetterò mai giudizi affrettati. Ma il nodo non è se la giunta Zingaretti sia immischiata o meno. Quello che chiediamo al presidente della Regione Lazio, quello che chiedono i cittadini legittimamente, è capire cosa sta facendo per fermare questo mostro che allunga le mani sulle istituzioni. Per mettere un punto al fatto che corruzione e criminalità stiano, sulle spalle dei cittadini, trasformando queste amministrazioni in un far west. Ma siamo costretti, ancora una volta, a prendere atto che Zingaretti continua a sottrarsi a questo limitandosi a sterili difese d’ufficio che nulla aggiungono o tolgono alla questione. Zingaretti continua a perseverare nell’errore, gravissimo per chi rappresenta una istituzione come questa, di appaltare a pezzi della magistratura quello che è il compito della politica. E lo dimostra, tra tanti casi analoghi, in modo esemplare il fatto che il segretario generale della Regione Lazio abbia chiesto un parere preventivo a Pignatone su un atto che riguardava la vicenda dei rifiuti. E’ stata una offesa ai cittadini che lo hanno eletto. E’ stata un’offesa alla scelta dei cittadini. Lo dimostra il fatto che abbia, accentrando su di se ogni potere, privato l’opposizione del consiglio regionale del diritto di monitorare e controllare l’azione della maggioranza. Lo sottolinea l’assenza di interventi su dirigenti che non si degnano neanche di rispondere alle nostre richieste di chiarimenti o alle nostre interrogazioni. La Regione, questa Regione, non è una casa di vetro. Ai facili proclami, alle facili dichiarazioni devono seguire i fatti. In questa Regione c’è solo una omertà aberrante. E Zingaretti non agendo per cambiare le cose si è reso complice alla pari degli altri nel proliferare di questo cancro che sta distruggendo le istituzioni dalla base e divorando la politica”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone

SPERLONGA, INTERROGAZIONE URGENTE A RISPOSTA SCRITTA

Su programma integrato del Comune di Sperlonga di cui agli accordi di programma adottati ed approvati con decreti del Presidente della Giunta Regionale del Lazio n. 1272 del 21 settembre 1999 e n. 549 del 30 dicembre 2004. Si chiede risposta scritta.

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