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Politica

Regione, approvata legge su sistema istruzione e formazione professionale

Via libera dal Consiglio a maggioranza. Sarà possibile assolvere l’obbligo scolastico anche seguendo percorsi regionali. Introdotti cicli formativi quadriennali per conseguire il diploma

Via libera dal Consiglio a maggioranza. Sarà possibile assolvere l’obbligo scolastico anche seguendo percorsi regionali. Introdotti cicli formativi quadriennali per conseguire il diploma

Il sistema educativo di istruzione e formazione professionale, che coinvolge oltre diecimila allievi nel Lazio, ha una legge regionale che lo disciplina. Finora la Regione ha dato indirizzi e linee guida, ma mancava una normativa di sistema. Ad approvarla, oggi pomeriggio alla Pisana, è stato il Consiglio regionale presieduto da Daniele Leodori con 30 voti a favore e 5 contrari. Rispetto alla formulazione originaria della proposta della Giunta, presentata dall’assessore Massimiliano Smeriglio, sono stati approvati dall’assemblea 22 emendamenti, con primi firmatari, di volta in volta, Francesco Storace (La Destra), Silvana Denicolò (M5s) e l’assessore al Bilancio Alessandra Sartore. Il testo è arrivato in aula dopo essere stato sottoposto, nei mesi scorsi, a un lavoro di miglioramento sostanziale nella V commissione consiliare che Smeriglio ha definito “certosino”.

La normativa varata dal Consiglio regionale intende mettere ordine a un comparto che già esiste. “Noi, con questa legge, aggiungiamo. Non togliamo nulla a nessuno. Riconosciamo le cose che funzionano: ‘pubbliche-pubbliche’, pubbliche convenzionate, laiche e cattoliche”, ha detto Smeriglio nella sua relazione. Tutte le funzioni saranno di competenza della Regione, compresa la sottoscrizione delle convenzioni con gli organismi che hanno i requisiti per essere accreditati. Resteranno comunque inalterati, a detta dell’assessore, i percorsi di istruzione e formazione professionale gestiti direttamente dalla Città metropolitana di Roma e dalla provincia di Viterbo e quelli affidati a enti strumentali dalle amministrazioni provinciali di Latina, Frosinone e Rieti.

L’obiettivo della Regione è dare certezze agli enti, agli operatori e, in particolare, agli allievi tra i 14 e i 18 anni che scelgono un percorso di istruzione e formazione professionale invece di un liceo, di un istituto tecnico o di un istituto professionale statale. Questi studenti avranno la possibilità di rientrare nei Professionali statali al termine del triennio, se lo vorranno. Tre anni che daranno loro comunque diritto di conseguire una “qualifica” professionale e, insieme, assolvere l’obbligo scolastico fino a 16 anni. Per Smeriglio: “Privare i giovani e le famiglie di questa opportunità spesso si traduce in un aumento della dispersione scolastica”. Quanti vorranno cercare di ottenere un “diploma” professionale regionale potranno iniziare, invece, i percorsi quadriennali.

Previste azioni di orientamento e tutoraggio per gli studenti, attività di tirocinio orientativo, percorsi individuali per i disabili, per chi proviene da altri Paesi o ha particolari difficoltà, oltre che azioni per prevenire e combattere il fenomeno del bullismo. La legge punta, tra l’altro, a elevare il livello delle competenze, a contrastare la disoccupazione giovanile, a promuovere l’integrazione sociale degli stranieri e a sostenere la permanenza nel mondo del lavoro. Ogni tre anni il Consiglio approverà gli indirizzi per la programmazione del sistema educativo di istruzione e formazione professionale regionale. Entro il 30 giugno di ogni anno, poi, la Giunta approverà il piano annuale che individuerà i percorsi dell’offerta formativa.

Silvana Denicolò ha dichiarato voto contrario alla proposta di legge perché non dà alcuna risposta alle reali e gravi emergenze che affliggono il settore della formazione professionale nel Lazio. “E’ stata fortemente voluta dagli enti privati, soprattutto quelli cattolici; prontamente confezionata su misura per i richiedenti. Noi vogliamo una formazione che sia veramente consapevole e ridisegnata sui bisogni della società tutta, ma non ci sembra che questa proposta di legge centri l’obiettivo”.

Olimpia Tarzia (Lista Storace) ha definito la proposta di legge “utile e necessaria”, sottolineando come provenga dall’ascolto tra istituzioni e operatori del settore. Apprezzati in particolare i due punti cardine del testo: “Centralità della persona e libertà di scelta educativa da parte dei ragazzi”. Tarzia ha inoltre evidenziato il fatto che “la legge mette i ragazzi nella condizione di poter tornare indietro: così formazione e istruzione scolastica diventano come vasi comunicanti”. Condivisa l’impostazione istituzionale, che lascia alla Regione la titolarità delle funzioni, ma poi mette sullo stesso piano strutture pubbliche, strutture accreditate e istituti professionali.

Per Giuseppe Cangemi (Ncd) questa legge è “giusta, necessaria e importante”, , espressione della Regione e non di una parte. Ha annunciato voto favorevole, sottolineando però che non è importante approvarla, ma vigilare affinché diventi effettivamente una buona legge. Rivolte raccomandazioni all’assessore da parte del consigliere sulla centralità dei minori, sull’attenzione ai diversamente abili e sulla libertà di scelta educativa delle famiglie.

Anche la consigliera Marta Bonafoni (Sel) ha sottolineato come questa legge “è di tutti e non di una sola parte”. Ha ricordato che, dopo la sua approvazione, darà vita a un sistema di programmazione fatto di regole certe, “riconoscendo diritti e doveri al pubblico e anche al privato accreditato”. “Abbiamo costruito questo testo pensando alle vite dei ragazzi, importante target di riferimento in questa fase di crisi economica e sociale.” Bonafoni ha ricordato all'assessore e ai consiglieri l'importanza di discutere quanto prima la legge quadro sulla conoscenza, anch'essa fortemente attesa.

Marco Vincenzi (Pd), nell’esprimere voto favorevole, ha ringraziato assessore, commissione e consiglieri, soprattutto di opposizione, per il lavoro svolto. Ha parlato di una riforma importante che riordina un settore importante della nostra regione e dà certezze a migliaia di studenti e agli operatori del settore. Una riforma importante di cui va attributo il merito all'intera istituzione.

APPROVATO ORDINE DEL GIORNO PER FORMALBA

Prima del voto finale sulla legge, l’Aula ha approvato un ordine del giorno presentato dai consiglieri Giancarlo Righini (FdI), Mario Ciarla (Pd) e Silvana Denicolò (M5S), con il quale si chiede al presidente della Giunta e agli assessori competenti di impegnarsi a risolvere la vertenza che riguarda i lavoratori della Formalba, attraverso la riconvocazione delle parti per “un’analisi approfondita delle problematiche economiche-finanziarie, organizzative e gestionali che investono la Formalba – si legge nel documento – “nell’ambito della quale dovranno essere analizzati gli indicatori economici generali e verificato un adeguato piano industriale che dia certezze ai lavoratori e credibilità al management aziendale, con particolare riguardo alle criticità derivanti dall’esposizione dell’azienda verso gli istituti di credito”. I tre consiglieri si erano impegnati a presentare questo ordine nel giorno durante l’audizione delle rappresentanze sindacali dell’azienda in commissione Lavoro, lo scorso 26 febbraio.

FORMAZIONE: ZINGARETTI, BENE APPROVAZIONE NUOVA RIFORMA, LAZIO CONTINUA A CAMBIARE

L'approvazione della nuova riforma sulla Formazione è un altro importante traguardo raggiunto, frutto di un lungo lavoro. Abbiamo normato un sistema che attendeva da anni una legge, il Consiglio oggi ha approvato un testo che rimette al centro i nostri giovani, quelle ragazze e quei ragazzi che ogni giorno frequentano percorsi di studio alternativi alla scuola media di secondo grado"

Lo dichiara in una nota il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. "Con questa legge - conclude Zingaretti - diamo finalmente pari dignità al sistema dell'istruzione superiore e a quello della formazione professionale, e soprattutto mettiamo in campo uno strumento in più per combattere il fenomeno dell'abbandono scolastico, presente anche nella nostra regione in una percentuale che necessita un monitoraggio constante e azioni di contrasto. Il Lazio continua a cambiare”.

BIANCHI: CERTEZZE E SOSTEGNO A OLTRE 10 MILA RAGAZZI

Una legge aspettata da oltre 11 anni che conferisce dignità e possibilità di studiare o lavorare agli oltre 10 mila ragazzi dai 14 ai 18 anni che scelgono di iniziare un percorso professionale. Diamo certezze e sostegno a tutti questi giovani che decidono da subito di imparare un mestiere, senza però precludergli la possibilità di tornare a studiare, e su di loro investiamo 43 milioni di euro. Terminati i tre anni di formazione professionale, avranno una qualifica che permetterà loro di iniziare a lavorare o terminare il percorso di studi in un istituto professionale.

Scommettiamo sul futuro di questi giovani dando loro gli strumenti giusti per essere parte attiva della società: ci saranno progetti contro l’abbandono scolastico, contro il bullismo, un maggior orientamento e tutoraggio, tirocini orientativi e percorsi dedicati ai disabili e a giovani stranieri o in difficoltà.

Come dimostrato in altre occasioni, nessuno deve essere lasciato indietro. Vogliamo che ogni giovane scelta liberamente e con il supporto delle Istituzioni il proprio percorso di vita, perché il pericolo più grande è proprio questo: non fare scelte, non studiare e non lavorare ed essere preda facile o dell'inattività o peggio, della criminalità. Con la legge di oggi recuperiamo le tante energie che rischiavano di disperdersi e gettiamo le basi per un Lazio migliore. Così Daniela Bianchi, consigliera regionale del gruppo "PD"

BUSCHINI – “LEGGE SULLA FORMAZIONE IMPORTANTE PER I NOSTRI GIOVANI”

La Regione Lazio, con l’approvazione della proposta di legge “Norme sul sistema educativo di istruzione e formazione professionale”, permette ai nostri giovani di assolvere il diritto dovere di istruzione e formazione per almeno 12 anni di scolarità anche nel sistema regionale. Si mette la parola fine ad un regime incerto che, fino ad oggi, ha dato risposte spesso non soddisfacenti alle migliaia di ragazzi che ogni anno frequentano i percorsi triennali regionali. Per tutti gli Enti, pubblici e convenzionati, abbiamo messo a disposizione un punto di riferimento grazie a questa legge. Vengono disciplinati i percorsi formativi e i processi di certificazione delle competenze acquisite e definiti i soggetti chiamati a realizzare i percorsi di istruzione e formazione professionale. Vogliamo contenere la dispersione scolastica, garantendo ai giovani importanti livelli di istruzione e formazione. Un grazie al Consiglio ed al lavoro del vicepresidente Smeriglio. Lo dichiara in una nota il Presidente della commissione Bilancio Mauro Buschini

REGIONE LAZIO: FABIANI, ‘ECONOMIA DEL MARE È UNA DELLE PRIORITÀ’

L’economia del mare è un tema fondamentale per il futuro economico del Lazio: la Blue Economy della Regione ha prodotto oltre 6,4 miliardi di euro nel 2013, ossia il 15,5% del totale nazionale del settore.”

Lo ha detto l'assessore regionale allo Sviluppo Economico e Attività Produttive, Guido Fabiani, nel corso del convegno “Economia del mare: un nuovo progetto di sviluppo per il Lazio”, organizzato da Unindustria e tenutosi oggi presso l’Autorità Portuale di Civitavecchia.

“Si tratta di uno dei capitoli prioritari dell’agenda dell’amministrazione regionale – ha continuato Fabiani – sui quali si deve concentrare l’azione sinergica delle istituzioni e delle forze economiche del territorio. Proprio per questo il prossimo 13 aprile si terrà la prima riunione della Cabina di Regia sull’Economia del Mare, cui parteciperanno vari assessorati regionali, oltre a enti locali, esponenti del mondo istituzionale e rappresentanti del mondo delle imprese. Si creerà un referente unico sul territorio per questo argomento. L’impostazione della Cabina di Regia è pensata per affrontare una programmazione strategica in un’ottica di sistema e di medio-lungo periodo e non con interventi spot, isolati”. “In questo quadro tra le priorità della Regione c'è il sostegno allo sviluppo del porto di Civitavecchia, con il completamento della Orte-Civitavecchia e la realizzazione della Roma-Latina, ma anche con l’azione a favore dell’istituzione della zona franca, un elemento che potrà essere utile a valorizzare anche la realizzazione di un sistema industriale innovativo legato alla movimentazione e alla logistica delle merci nel retroterra portuale.

Credo sia inoltre importante sottolineare che il sistema portuale laziale potrà avere un ruolo di grande rilevanza nel processo di reindustrializzazione del sistema produttivo che stiamo portando avanti. Una reindustrializzazione, che deve procedere sui binari dell'innovazione e dell'internazionalizzazione. Anche qui la prospettiva è quella del medio e lungo periodo: è necessario impostare un cambiamento reale del nostro modo di fare manifattura, che oggi vuol dire anche servizi, Ict e interconnessione con le realtà economiche internazionali. In questo ambito lasceremo massimo spazio possibile alla progettualità e alle capacità di raccordo dei territori, con proposte che devono aggregare le proprie componenti intorno a progetti specifici coerenti con le loro vocazioni e potenzialità. È per questo che entro fine anno presenteremo una call for projects, con l'assistenza tecnica di Lazio Innova, per destinare 71 milioni a progetti di riposizionamento competitivo dei sistemi imprenditoriali territorialmente delimitati e di Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate”. “In definitiva – ha concluso Fabiani – non bisogna perdere tempo, ma agire con determinazione in una logica di sistema. Il sistema portuale laziale ha grandi potenzialità ma, o lavoriamo intensamente e in modo coordinato oppure rischiamo di perdere, tutti, una grande opportunità”.

AVENALI, LEGALITÀ, PARTECIPAZIONE, TRASPARENZA, SBUROCRATIZZAZIONE, INNOVAZIONE GRAZIE AD OPEN DATA

Il patrimonio informativo del Lazio da oggi sarà fruibile e trasparente grazie ad “Open Data”, lo strumento presentato dal Presidente Zingaretti, che mette la pubblica amministrazione al servizio dei cittadini in modo innovativo, snellendo la burocrazia, dando la possibilità di consultare i dati regionali online

Un progetto che si avvarrà anche della partecipazione diretta dei cittadini con “Data Lab Lazio Tour” che raccoglierà suggerimenti e proposte per migliorare l’Open Data.

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Saranno disponibili app specifiche come OpenSpesa, OpenProgetti e OpenSanità, e saranno pubblicati oltre 150 dataset, puntando su un servizio innovativo, moderno e utile per sapere che cosa succede.

Il Governo regionale in questo modo da gambe alle parole d'ordine portate avanti fin dall'inizio: legalità, partecipazione, trasparenza, sburocratizzazione, innovazione. Così in una nota Cristiana Avenali, Consigliera regionale del Partito Democratico

BUSCHINI: SU OPEN DATA: “LA REGIONE LAZIO ENTE TRASPARENTE”

“Uno strumento che rivoluziona la trasparenza nelle pubbliche amministrazioni e che permetterà ai cittadini di sapere, con un semplice clic, come vengono spesi i loro soldi”.

Questo un primo commento del consigliere regionale e Presidente della Commissione Bilancio Mauro Buschini sul portale Open Data presentato oggi dal Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.

“Lavoriamo dal nostro insediamento – ha spiegato Buschini – per far sì che i cittadini ritrovino passione per la politica, dimostrando che non siamo fatti tutti alla stessa maniera. L’opportunità offerta dal portale Open Data, viaggia in questa direzione: maggiore trasparenza sulle pese pubbliche, sui conti della sanità, sui progetti finanziati con i fondi europei, su tutte le iniziative, i documenti e i bilanci regionali. Una dimostrazione ulteriore di come l’amministrazione Zingaretti mette in campo ogni strumento utile a combattere l’illegalità, la corruzione e il malaffare”.

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