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Regione, Asl Lazio tornano ad assumere +50% rispetto a 2014

Nei primi sei mesi dell’anno gli uffici regionali della sanità hanno autorizzato il 50% in più di assunzioni a tempo indeterminato di medici e infermieri rispetto a tutto il 2014. Fino ad oggi sono state autorizzate complessivamente 144 assunzioni...

Nei primi sei mesi dell’anno gli uffici regionali della sanità hanno autorizzato il 50% in più di assunzioni a tempo indeterminato di medici e infermieri rispetto a tutto il 2014. Fino ad oggi sono state autorizzate complessivamente 144 assunzioni contro le 92 autorizzate nei 12 mesi dell’anno scorso.

Hanno beneficiato di questo forte impegno regionale per rinforzare il più possibile gli organici delle Asl, pur se dentro i limiti imposti dal piano di rientro, tutte le aziende sanitarie e ospedaliere del Lazio con particolare attenzione a quelle delle quattro province. Il maggior numero di deroghe nella Capitale ha interessato tre ospedali: il S. Camillo, l’Ifo e il Policlinico di Tor Vergata e, nell’area metropolitana, la Asl Roma F (Civitavecchia).

Nel dettaglio il S. Camillo ha avuto 11 deroghe rispetto alle 5 del 2014, il Policlinico di Tor Vergata 10 rispetto alle 2 del 2014, l’Ifo 9 rispetto a una deroga del 2014. La Asl Roma F invece ha avuto il via libera all’assunzione di 17 unità di personale tra medici, infermieri e tecnici rispetto alle tre deroghe concesse lo scorso anno.

Per quanto riguarda le quattro Asl delle province, quella di Frosinone in questi primi sei mesi ha potuto assumere 21 nuove unità di personale, rispetto alle 5 dell’anno precedente. L’azienda di Rieti ha avuto 19 deroghe, nel 2014 le deroghe erano state invece 7. Latina invece ha potuto contare in questi sei mesi del 2015 su 10 deroghe, il doppio di quelle autorizzate nel corso dell’intero 2014, infine l’Azienda di Viterbo ha avuto 5 autorizzazioni ad assumere rispetto alle 4 dello scorso anno.

“Quello che stiamo mettendo in campo è un grande sforzo - spiega il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti - che serve a colmare il più possibile, pur restando all’interno delle coordinate dettate dal piano di rientro, i vuoti presenti negli organici delle aziende ospedaliere provocati dal blocco del turn over che ormai dura da ben 8 anni. Lo stiamo facendo prestando particolare attenzione ai problemi che sorgono nel corso della stagione estiva e in previsione delle ripresa delle attività a settembre. Tutto questo è possibile perché i conti della nostra sanità sono a posto. La sanità del Lazio torna a offrire posti di lavoro: questo è il segnale più significativo del risanamento avvenuto”.

SANITA’, SIMEONE (FI): “ZINGARETTI E CAPOROSSI HANNO IGNORATO I RILIEVI EFFETTUATI SULLA CASA DELLA SALUTE DI SEZZE. UNA SUPERFICIALITA’ ASSURDA CHE POTEVA TRASFORMARSI IN TRAGEDIA”

“La Casa della Salute di Sezze è solo l’ennesimo simbolo dell’approssimazione e della leggerezza con cui il presidente della Regione Lazio e il direttore generale della Asl di Latina stanno gestendo un settore delicato ed importante come la sanità. Quanto sta emergendo sulla struttura, inaugurata poco più di un anno fa, ha dell’inverosimile. Abbiamo, in questi giorni, saputo che l’apertura della struttura è avvenuta solo per meri fini propagandistici e senza tutte le necessarie certificazioni, sanitarie, strutturali, di sicurezza e agibilità. Se fosse accaduto ad un privato il centro sarebbe stato chiuso all’istante con tanto di sigilli. Ma in questo caso Zingaretti ha preferito far finta di nulla. E solo per grazia divina non è accaduto nulla di grave quando, una settimana fa, è crollato il solaio di un’ala dell’edificio che poteva mettere a rischio la vita delle persone. E sapere che si tratta di un’area che non ospitava attività sanitarie è solo una magra consolazione. Non può essere infatti una giustificazione alla sommarietà con cui si è proceduto all’apertura della Casa della Salute che doveva essere il fiore all’occhiello di un nuovo modello di sanità nel Lazio. Un modello che si è letteralmente sgretolato nelle mani di Zingaretti e Caporossi. Ed è notizia di oggi che i rilievi effettuati dalla Asl Roma H, competente per le attività di controllo presso le strutture sanitarie pontine, hanno portato alla luce nuovi inquietanti elementi. E’ da settimane che la Asl e la Regione dovevano essere al corrente del fatto che i locali erano inadeguati strutturalmente sia in termini di spazi che di dimensioni, e quindi non a norma, che gli impianti di areazione in alcuni locali mancano così come i termosifoni al secondo piano, manca la segnaletica imposta per legge all’interno dei laboratori e nei corridoi di accesso, le infiltrazioni di acqua sono state rilevate anche nella stanza destinata alla diagnostica per immagini. Un quadro che non è solo desolante, è vergognoso. Ci domandiamo perché la Casa della Salute di Sezze, di fronte a questi rilievi non sia stata chiusa per procedere immediatamente a metterla in sicurezza e ad adeguarla strutturalmente ad erogare i servizi per cui è stata creata. Ci domandiamo, e domandiamo a Zingaretti e Caporossi, perché abbiano fatto finta di nulla mettendo a rischio la vita dei pazienti e degli operatori sanitari. Siamo stati sempre concordi sulla necessità di procedere a colmare le lacune dell’assistenza territoriale e quindi anche sulla realizzazione delle Case della Salite. Ma non a questo prezzo. Zingaretti il giorno dell’inaugurazione aveva affermato: “La Casa della Salute è un esperimento che inizia sul territorio. Non dobbiamo fermarci perché quella intrapresa è la strada giusta”. Ci viene da dire che non solo l’esperimento è riuscito male ma che la strada risulta essere tutt’altro che giusta. Da mesi denunciamo i trionfalismi che accompagnano ogni azione di Zingaretti sottolineando come dietro alla pompa magna ci siano solo inconsistenza, disorganizzazione e superficialità. Eppure neanche questo è servito. Attendiamo di sapere cosa intende fare il presidente della Regione Lazio, se questo modo di fare, questa leggerezza è stata utilizzata anche per le altre Case della Salute inaugurate nel Lazio. Perché i cittadini hanno il diritto di avere una sanità all’altezza delle loro aspettative e non devono preoccuparsi di entrare in una struttura che potrebbe crollare da un momento all’altro, o in cui non c’è neanche il riscaldamento solo perché Zingaretti aveva fretta di mettersi l’ennesima medaglia al petto. Per queste ragioni chiederemo al presidente della Regione tutti gli atti inerenti le Case della Salute realizzate, tutta la documentazione riguardante l’agibilità e il conto degli investimenti al dettaglio e presenteremo una interrogazione per capire di chi siano le responsabilità di quella che è tutt’altro che una svista”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone

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