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Regione, coltivazione canapa: ok in commissione agricoltura a proposta di legge

Via libera a maggioranza al testo che punta su progetti pilota sulla “cannabis sativa” per scopi produttivi, alimentari e ambientali. Proposti fondi per complessivi 600 mila euro

Via libera a maggioranza al testo che punta su progetti pilota sulla “cannabis sativa”

per scopi produttivi, alimentari e ambientali. Proposti fondi per complessivi 600 mila euro Un altro passo per la promozione della coltivazione della canapa per scopi produttivi, alimentari e ambientali nelle campagne del Lazio è stato compiuto questa mattina in commissione Agricoltura alla Pisana. È stato infatti espresso parere favorevole, a maggioranza (otto favorevoli e due contrari) dall’ottava commissione – competente per le attività produttive e presieduta da Daniele Fichera – al testo unificato di due proposte di legge in materia. Subito prima era stato votato il parere sulla disposizione finanziaria frutto dell’emendamento sostitutivo dell’assessore al Bilancio Alessandra Sartore e che aveva già superato il vaglio della commissione Bilancio lo scorso 12 luglio (l’esame dell’articolato in ottava commissione si era già concluso il 23 giugno). L’articolo 9, in cui tale disposizione trova spazio, propone di istituire due fondi. Il primo dei quali, per interventi in parte corrente, finanziato con 100 mila euro per ciascun anno, nel 2017 e 2018, e il secondo per quelli in conto capitale con 200 mila euro per ciascuna delle stesse annualità. La coltivazione della canapa nel Lazio, come è emerso nel corso delle audizioni di associazioni e operatori del settore che hanno accompagnato l’iter in commissione, è stata abbandonata da circa 70 anni. Caratteristica del testo unificato che oggi ha ottenuto il via libera è la volontà di promuovere nel territorio regionale dei “progetti pilota”, i quali puntano a realizzare filiere produttive per prodotti derivanti dalla coltivazione, lavorazione e trasformazione della cannabis sativa, questo il nome scientifico della canapa. Tra le finalità dei progetti pilota anche la verifica della sostenibilità economica e ambientale dei processi produttivi. Previsto il ricorso ai bandi attuativi dei regolamenti europei nei settori delle attività produttive, dell’ambiente e delle risorse energetiche. Il testo è frutto dell’unificazione di due iniziative. La prima proposta porta il numero 205 e ha come primo firmatario Gino De Paolis, Si-Sel, più una serie di esponenti di Pd, Lista Zingaretti, Psi e Forza Italia. La seconda, numero 213, è stata sottoscritta da tutti i consiglieri regionali del Movimento cinque stelle. Ma proprio le due esponenti di M5s presenti in commissione, Silvana Denicolò e Silvia Blasi, questa mattina hanno espresso voto contrario. A favore gli altri partecipanti al voto: oltre al presidente Fichera (Psi), Cristiana Avenali, Baldassare Favara, Rosa Giancola, Rodolfo Lena, Gian Paolo Manzella (Pd), Daniela Bianchi (Si-Sel) e Marino Fardelli (LB-OL) Ora, con il via libera definitivo, la normativa prende la via dell’assemblea legislativa della Pisana per l’esame e il voto definitivi. LAZIO, VIA LIBERA IN COMMISSIONE A REGOLAMENTO SVILUPPO ARTIGIANATO Parere favorevole a maggioranza oggi, con una raccomandazione della ottava commissione del Consiglio regionale del Lazio, per il regolamento di attuazione ed integrazione emanato ai sensi dell'art. 2 della legge regionale 3 del 17 febbraio 2015, “Disposizioni per la tutela, la valorizzazione e lo sviluppo dell’artigianato nel Lazio. Modifiche alla legge regionale 6 agosto 1999, n. 14 (Organizzazione delle funzioni a livello regionale e locale per la realizzazione del decentramento amministrativo) e successive modifiche”. Il testo torna ora in Giunta per l’approvazione definitiva. La raccomandazione, che trae origine da una iniziale osservazione del presidente della commissione Daniele Fichera, riguarda la necessità di facilitare il superamento degli ostacoli burocratici relativi, in particolare, alle norme sulla tutela della sicurezza sul lavoro da parte delle imprese artigiane che aspirino al riconoscimento, previsto dal regolamento, come bottega scuola. Infatti spesso si tratta di imprese individuali non soggette agli obblighi in materia di sicurezza cui sono tenute le altre imprese e che utilizzano macchinari antichi che non possono essere conformi alla normativa più recente. Il regolamento è contenuto nello schema di deliberazione n. 162 di Giunta, in rappresentanza della quale era oggi presente alla seduta l’assessore allo sviluppo economico Guido Fabiani, che ha fatto una breve presentazione della normativa. Suddiviso in cinque capi, esso ha come scopo la “valorizzazione dell’artigianato artistico e tradizionale”, anche al fine di “incentivare processi di innovazione e sperimentazioni utili a rilanciare il settore tramite adozione di nuove tecnologie”. Con il regolamento si definiscono, tra l’altro, come ha aggiunto l’assessore, i criteri per l’attribuzione alle imprese che ne abbiano i requisiti del riconoscimento delle imprese artigiane operanti nel settore artistico e tradizionale. Così si intende tutelare e rilanciare le lavorazioni artigianali di antico prestigio e offrire opportunità professionali che, nel rispetto della tradizione, applichino alla reinterpretazione del passato tecniche innovative. I settori tutelati sono: abbigliamento su misura; cuoio, pelletteria e tappezzeria; decorazioni; fotografia, riproduzione disegni e pittura; legno e affini; metalli comuni; metalli pregiati, pietre preziose, pietre dure e lavorazioni affini; strumenti musicali; tessitura, ricamo e affini; vetro, ceramica, pietre e affini; carta, attività affini e lavorazioni varie; restauro; produzione e riparazione orologi; tassidermisti; alimentaristi. Particolare attenzione pone il regolamento alla definizione di due categorie di lavorazioni, quelle artistiche, cioè di elevato valore estetico, e quelle tradizionali, che sono quelle realizzate secondo tecniche e modalità consolidate e tramandate. Presenti alla seduta, oltre al presidente Fichera (Psi), Cristiana Avenali, Baldassare Favara, Rosa Giancola, Rodolfo Lena, Giampaolo Manzella (Pd), Silvia Blasi e Silvana Denicolò (M5s), Daniela Bianchi (Si-Sel), Mario Abbruzzese (FI) e Marino Fardelli (LB-OL

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