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Politica

Regione, ‘domenica apertura nuova fermata Prima Porta su Roma-Viterbo’

Domenica 18 giugno sarà aperta la nuova fermata di Prima Porta, lungo la Ferrovia ex concessa Roma Civita Castellana Viterbo, gestita da Atac Spa.

Domenica 18 giugno sarà aperta la nuova fermata di Prima Porta, lungo la Ferrovia ex concessa Roma Civita Castellana Viterbo, gestita da Atac Spa. La nuova struttura, oltre a garantire una maggiore accessibilità, è dotata anche di spazi commerciali che offriranno nuovi servizi agli utenti e ai cittadini. I lavori per l’apertura della stazione, finanziati dalla Regione Lazio con 7,5 milioni di euro e realizzati da Atac Spa, rappresentano un ulteriore tassello nell’azione di ammodernamento dell’intera linea, sulla quale, grazie ai finanziamenti ministeriali del Patto per il Lazio, sono previsti a breve altri importanti interventi per riqualificare l’intera infrastruttura e per l’acquisto di nuovi treni. Gli interventi realizzati nella stazione di prima porta riguardano principalmente: la realizzazione di due banchine per migliorare l’accesso ai treni; la costruzione di un nuovo fabbricato viaggiatori in grado di ospitare locali di servizio per il personale di stazione/biglietteria e locali tecnici, atrio ed accesso al sottopasso a servizio delle banchine, attrezzato con ascensori e rampe di scale, servizi igienici, locali commerciali; la realizzazione di un nuovo sottopasso dotato di due ascensori con accesso alle nuove banchine; la copertura di tutte le nuove banchine con pensiline; l’abbattimento delle barriere architettoniche con l’introduzione di rampe ed ascensori; la predisposizione di un sistema di guida per i non vedenti/ipovedenti con “mappe tattili” realizzato mediante il sistema di guida tattile tipo “LOGES” (Linea Orientamento Guida e Sicurezza); la realizzazione di un nuovo impianto di videosorveglianza, di illuminazione e antincendio”.

ACQUA: REFRIGERI, ‘GRAVE COMUNICAZIONE ATO2 A COMUNI SABINI. REGIONE ESERCITERA’ PER INTERO PROPRI POTERI’

“La Regione Lazio ritiene estremamente grave che i Comuni della Sabina rischino di veder minata la sufficiente fornitura d’acqua, così come paventato recentemente da Acea Ato2, in una missiva agli enti locali del 31 maggio scorso. Al di là delle criticità emerse da una stagione di scarse precipitazioni, individuabili nello scorso periodo autunnale e invernale, è infatti intollerabile che l’ambito reatino Acea Ato3 paghi uno scotto del genere, rappresentando la maggiore fonte di adduzione della Capitale e della sua Città metropolitana grazie all’acquedotto Peschiera–Le Capore. L’Amministrazione regionale ha infatti già affrontato la questione con una delibera ad hoc, approvata ormai nel maggio 2016, inerente proprio l’interferenza d’ambito del sistema acquedottistico Peschiera–Le Capore. Con la delibera si è suggellato un patto transattivo chiaro, ovvero il ristoro economico da parte di Acea Ato2 ad Acea Ato3, previsto nella cifra di 36mln euro in quattro anni a partire dal 2016 e, soprattutto, la somma di 6mln di euro annui per tutta la durata della concessione, sempre a partire dal predetto anno”. Lo comunica in una nota l’assessore alle Infrastrutture della Regione Lazio, Fabio Refrigeri.

“Ebbene, sino ad oggi, tale patto non è stato rispettato da Acea Ato2 che, inoltre adesso paventa anche l’insufficiente capacità di fornire acqua ai Comuni sabini. La Regione Lazio, dunque, esprime il proprio giudizio negativo sulla comunicazione fornita da Acea Ato2 e, al contempo, sta elaborando una delibera che sarà approvata nella prossima settimana con la quale stigmatizzare le responsabilità di Acea Ato2, al fine di dare giusto compimento al patto transattivo sinora disatteso, e determinando ogni condizione consentita dalle norme per conseguire l’obiettivo, anche tramite l’intervento diretto da parte dell’Amministrazione regionale”.

41 MLN PER IL DISTRETTO TECNOLOGICO E CULTURALE SONO IMPULSO AD ECONOMIA DELLA BELLEZZA

41 milioni di euro per vincere la sfida dell’Economia della Bellezza. Il programma di investimenti presentato stamattina dal Presidente Zingaretti e dal vice-Presidente Smeriglio, in accordo con il Ministero della Ricerca, prevede l’avvio di un Distretto per i beni e le attività culturali nel Lazio.

Si tratta di 5 azioni fondamentali per tenere insieme la ricerca, la cultura, il turismo e il paesaggio in un unico grande intervento di sviluppo capace di creare economia. Nuova è anche la modalità di investimento: basta fondi a pioggia, ma risorse finalizzate a progetti chiari, programmabili e verificabili.

Così Daniela Bianchi, Consigliera Regionale del Lazio in merito alla presentazione del Distretto Tecnologico per i beni e le attività culturali avvenuta questa mattina alla presenza del Presidente della Regione Nicola Zingaretti, del vice-Presidente e Assessore con delega alla Ricerca Massimiliano Smeriglio e del Ministro all'Università Valeria Fedeli.

Il primo intervento, in cui bando sarà pubblicato nei prossimi giorni, vedrà un investimento da 6 mln di euro per l’avvio nella Regione di un Polo di Eccellenza sulla formazione ricerca nel settore delle tecnologie legate ai beni culturali.

23 mln di euro saranno investiti per la seconda azione, che vedrà entro settembre l’avvio di una call per scegliere di 6-7 siti culturali nel Lazio sui quali avviare progetti di recupero, valorizzazione e fruizione con l’uso di nuove tecnologie.

Altri 3 mln andranno a sostenere l’avvio di startup e nuove imprese nel campo dei beni culturali.

6 mln verranno destinati allo sviluppo di tecnologie destinate allo spettacolo dal vivo come teatro, musica e danza.

Infine, 3,5 mln di euro saranno impegnati per attività di promozione, in modo da far conoscere le tecnologie create a tutto il mondo e avviare accordi internazionali.

L’obiettivo del distretto - conclude Bianchi - sarà quello di riscoprire con nuove tecnologie l'enorme patrimonio culturale di Roma e delle province, renderlo più aperto, più conosciuto e più amato. Oltre a questo, il Distretto finalmente metterà in connessione il grande capitale umano che abbiamo, fatto soprattutto di giovani, la ricerca e il mondo delle imprese.

Ora però tocca ai territori, alle Università e alle Istituzioni culturali fare la propria parte per presentare progetti validi.

Anche grazie a questo intervento, sono sempre più convinta dell’urgenza di dotare la Regione di una Legge sui “Distretti culturali evoluti”, già presentata in Consiglio. Un’innovazione a costo zero che punta a creare nei territori un sistema di reti per la trasformazione di valore dei poli produttivi dei territori .

INCONTRO A ROMA PER DISCUTERE SULLE DELEGHE REGIONALI ALLE PROVINCE IN MATERIA DI AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI

Si è tenuto oggi a Roma, presso gli uffici dell’Assessore all’Ambiente Mauro Buschini, un incontro per discutere sulle deleghe regionali alle province e Città Metropolitana di Roma Capitale, in materia di Autorizzazioni ambientali. Presenti, oltre alle parti tecniche di tutte le Province laziali, il Presidente della Provincia di Rieti Rinaldi e il consigliere della Provincia di Frosinone Bondatti. Per la Regione Lazio il Dirigente Tosini, il funzionario Fronzi e Lucio Migliorelli capo segreteria Ass.re Buschini.

La Regione vuole assume il ruolo di guida e coordinamento con tutte le Province del Lazio in materia ambientale, lavorando allo snellimento delle procedure per ridurre la burocrazia e operare affinché ci sia uniformità tra tutte le Province grazie alla supervisione della Regione stessa.

Si è deciso, durante il tavolo, che nel termine di dieci giorni ogni ente provinciale invierà una nota che descriva lo stato delle pratiche in materia ambientale, in particolare AIA e AUA e procedere, dunque, ad una nuova convocazione del tavolo.

LAVORO, BONAFONI (MDP): “ADERISCO ALLA MANIFESTAZIONE DELLA CGIL”

“Aderisco alla manifestazione nazionale di domani promossa dalla Cgil, in difesa della democrazia, della Costituzione e dei diritti dei lavoratori. Si tratta di questioni centrali, da affrontare tenendo ben presenti le condizioni del Paese. Condizioni che lo strumento dei voucher, prima abrogati e poi riammessi dal Governo, ha certamente contribuito a esasperare producendo di fatto una nuova forma di lavoro precario. Bene quindi la manifestazione di domani, per sollecitare quel confronto istituzionale che non c’è mai stato, nonostante milioni di cittadini avessero firmato, su istanza proprio della Cgil, per la scelta referendaria. Una scelta che avrebbe potuto portare all’abrogazione della normativa in vigore e che il Governo ha respinto. Occorre invece rinunciare alle forzature e ripartire da un tavolo negoziale che restituisca ai cittadini la possibilità di scelta sui temi del lavoro. Domani la piazza della Cgil ripartirà proprio da qui.”. E’ quanto afferma la consigliera regionale di Art. 1, Movimento Democratico e progressista, Marta Bonafoni.

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