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Regione, impianto biogas S.Palomba, alla Pisana il sindaco di Pomezia

Ascoltato oggi, in Commissione VI, Ambiente, lavori pubblici, mobilità, politiche della casa e urbanistica, presieduta da Enrico Panunzi (PD),  sul tema della realizzazione di un impianto a biogas in località Santa Palomba nel Comune di Pomezia...

Ascoltato oggi, in Commissione VI, Ambiente, lavori pubblici, mobilità, politiche della casa e urbanistica, presieduta da Enrico Panunzi (PD), sul tema della realizzazione di un impianto a biogas in località Santa Palomba nel Comune di Pomezia, il sindaco di Pomezia Fabio Fucci, che si è fatto portavoce delle preoccupazioni della comunità locale, fatte proprie di recente anche dal Consiglio comunale, per il progetto di realizzazione dell’impianto di smaltimento rifiuti.

Quest’ultimo, come ricordato dall'assessore alle Politiche abitative, infrastrutture e ambiente Fabio Refrigeri, prima di lasciare la Pisana per impegni istituzionali, è attualmente sottoposto a Valutazione di Impatto Ambientale, procedura che si concludera' tra 45 giorni circa. Il sindaco di Pomezia ha ricordato che l'area di S.Palomba presenta già numerosi impianti industriali che trattano materiali pericolosi e infiammabili, ai quali non sembra prudente aggiungere un impianto di smaltimento rifiuti. Inoltre egli ha aggiunto che a suo avviso è da non trascurare l'impatto sul patrimonio culturale del Comune stesso, come ad esempio Tor Maggiore; la preoccupazione principale della cittadinanza resta comunque quella per la qualità dell'aria.

La dirigente d'Area Ciclo integrato dei rifiuti della Giunta, Flaminia Tosini, in rappresentanza dell’assessore alle Politiche del territorio, mobilità e rifiuti Michele Civita, ha preso quindi la parola per ribadire la necessità di impianti di compostaggio come quello di S. Palomba nella Regione e ha affermato che il fatto che l'area sia a carattere industriale non costituisce un motivo ostativo, ma piuttosto a favore della scelta di essa come sito per la realizzazione di un impianto. Essa ha aggiunto di non potersi esprimere sulla V.I.A., che è un procedimento in cui devono essere ascoltati numerosi soggetti istituzionali: in particolare, ci sono competenze provinciali in materia.

La carenza di programmazione che si rileva dal moltiplicarsi dei progetti di questi impianti è stata evidenziata dagli interventi di Giancarlo Righini (Fratelli d’Italia) e Silvia Blasi (M5S); in particolare, secondo quest'ultima, poiché trattasi di impianti di produzione energia, le aree individuate spesso non sono congrue, non presentando un fabbisogno energetico rilevante. A tale osservazione, la dirigente Tosini ha replicato però che in prospettiva futura l'energia prodotta potrebbe anche essere immessa in rete. Sulla qualità del tipo di rifiuti che arriverebbero a questo tipo di impianti, in mancanza di una adeguata rete di raccolta differenziata, ha sollevato dei dubbi la consigliera Silvana Denicolò(M5S).

Al sindaco di Pomezia, che ha chiesto che tipo di seguito avrebbe avuto l’audizione, ha replicato infine il presidente Panunzi, assicurando che il verbale verrà sottoposto all’assessore competente, in vista di future prossime audizioni sullo stato dei procedimenti di V.I.A. di questo e altri impianti. Presenti all’audizione anche i consiglieri Corrado e Porrello (M5S) e Avenali (Per il Lazio). Prima della stessa, era stato annunciato dall’ass. Refrigeri il ritiro della proposta di delibera consiliare n.27 del 2014, concernente l’approvazione del “Piano di tutela quantitativa del sistema acquifero dei Colli Albani (Ptq-Albani)", in quanto superata dalla sopravvenuta legislazione regionale (Legge regionale 4 aprile 2014, n. 5, “Tutela, governo e gestione pubblica delle acque”).

SANITA’, SIMEONE (FI): “I SINDACI HANNO APPROVATO UN ATTO CHE NON RISOLVE LE CRITICITA' SUL TERRITORIO PONTINO”

“Il voto dei sindaci sull’atto aziendale della Asl di Latina non lo rende capace di risolvere le criticità che contiene a danno dei cittadini. Restano i nodi legati alla rete oncologica pontina che di fatto viene smantellata acuendo i disagi per i cittadini che oltre tutto ora saranno costretti ad effettuare le visite a Gaeta e le terapie a Formia. Nell’area centro e sud non si hanno notizie delle specialità di oculistica, urologia, rianimazione, riabilitazione, radiologia, chirurgia vascolare e pneumologia. Resta la mancanza di risposte, nonostante le tante rassicurazioni a parole, sul futuro degli ospedali di Fondi e Terracina che sono stati svuotati di funzioni e servizi. Non è stato colmato il gap che riguarda tutta l’assistenza territoriale visto che l’area centro e l’area sud della provincia di Latina sono state penalizzate in vista di Case della salute, come quella di Gaeta e Minturno, che potrebbero essere realizzate il mese del poi e l’anno del mai visto che mancano di copertura economica. E’ rimasto in sospeso il problema della pianta organica delle singole strutture ospedaliere tanto che né Caporossi né Zingaretti, che portano in trionfo questo piano, ci hanno spiegato come intendono assistere i pazienti, anche in vista dell’aumento dei posti letto, se non ci sono medici, infermieri e tecnici. Tanto che alcuni reparti del Goretti, come urologia, è stato accorpato con chirurgia perché non ci sono infermieri per coprire i turni. La strategia che è stata scelta è quella del contentino e lo dimostra il fatto che tutti gli interventi concordati siano stati inseriti nel piano strategico e non nell’atto aziendale. E il risultato resta la condanna dei cittadini a non avere risposte, a vedere le eccellenze che il territorio esprime come ginecologia ed ostetricia a Fondi avviate verso la chiusura anziché valorizzate perché prive dei servizi di supporto come la chirurgia d’urgenza. Continuiamo a vedere i primariati e le dirigenze che aumentano a discapito dei servizi dimostrando che forze per Zingaretti e Caporossi la sanità è questione amministrativa e burocratica anziché di prestazioni efficienti e professionalità”.

RISCHIO IDROGEOLOGICO, SIMEONE (FI): “LA COMMISSIONE AMBIENTE ANALIZZERA’ IL CASO PONZA”

“Rischio idrogeologico, l’imperativo è non abbassare l’attenzione. Per questa ragione, così come avvenuto per Ventotene, abbiamo già concordato con il presidente Panunzi che in Commissione regionale ambiente siano affrontati uno per uno tutti gli interventi previsti dal piano straordinario per la mitigazione del dissesto idrogeologico approvato dalla Regione Lazio nel 2010. Si tratta di un passaggio decisivo al fine di avere un quadro preciso della situazione anche per l’isola di Ponza. I danni causati dal maltempo, la mancanza di interventi incisivi e continuativi sta causando gravissimi disagi ai cittadini di Ponza e Ventotene. Nelle due isole, come ha sottolineato il delegato del Comune di Ponza, Alessandro Balzano, che durante tutto l’anno sono meta di turisti provenienti da ogni parte di Italia i danni provocati dall’assenza di una attenta programmazione per contrastare il rischio idrogeologico sta creando ingenti problemi sul piano della sicurezza e per le imprese che prevalentemente operano nel settore balneare. Oggi, infatti, siamo costretti a constatare, che la Regione Lazio continua a rincorrere l’emergenza piuttosto che investire sulla prevenzione del rischio e sul contenimento dei disagi. E’ indispensabile che siano chiariti anche per l’isola di Ponza tempi e modi di realizzazione degli interventi con la messa a punto di un cronoprogramma preciso che tenga in considerazione i lavori effettuati, quelli in fase di realizzazione e quelli in progettazione. Zingaretti non temporeggi oltre”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone

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