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Regione, la manovra all’esame della commissione bilancio

L’assessore Sartore ha illustrato alla quarta commissione tutti i documenti della manovra 2017: Defr, legge di stabilità e bilancio di previsione.

L’assessore Sartore ha illustrato alla quarta commissione tutti i documenti della manovra 2017: Defr, legge di stabilità e bilancio di previsione.

Tre miliardi e duecento milioni di euro. A tanto ammonta complessivamente la manovra di bilancio proposta dalla Giunta Zingaretti per l’anno 2017, al netto del settore sanitario, delle risorse vincolate e delle partite tecniche. L’assessore al Bilancio, Alessandra Sartore, ha illustrato oggi alla quarta commissione Bilancio, partecipazione, demanio e patrimonio, programmazione economico-finanziaria, presieduta da Simone Lupi, la corposa documentazione della manovra di bilancio 2017: il “Documento di Economia e Finanza Regionale 2017 – Anni 2017- 2019” (Defr, proposta di deliberazione consiliare n. 74/2016), la “Legge di stabilità regionale 2017” (pl 357/2016), e il “Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2017-2019” (pl 358/2016). Inoltre, è stata illustrata anche una legge d’assestamento delle previsioni di 2015-2018, un adempimento questo meramente tecnico, come ha spiegato l’assessore Sartore, resosi necessario a seguito dell’introduzione di nuove regole in materia di contabilità regionale.

Il “Documento di economia e finanza regionale 2017 – Anni 2017- 2019” (Defr) delinea gli obiettivi strategici della Giunta e della maggioranza che la sostiene e gli strumenti di politica regionale in campo economico, sociale e territoriale. Il documento programmatico della Giunta Zingaretti contiene una serie di dati economici e di analisi, alla base delle politiche di bilancio che hanno caratterizzato l'azione del governo regionale nel periodo più recente e che incidono sugli scenari programmatici di medio-lungo periodo. Secondo il Defr, l’economia regionale è in fase di recupero dei livelli di attività pre-crisi, l’occupazione è moderatamente aumentata, il tasso di disoccupazione è sceso, nel 2015, di 0,7 punti percentuali, portandosi all’11,8 per cento. Con il Patto per il Lazio, siglato tra i Governi nazionale e regionale a fine maggio le politiche settoriali hanno trovato sostegno alla copertura dei fabbisogni finanziari della Regione Lazio. Ampio spazio trova nel Defr la descrizione delle politiche pubbliche programmate e pianificate per l’attuale legislatura, suddivise in sette macro aree d’intervento: razionalizzazione delle partecipazioni societarie, investimenti nel settore audiovisivo, diritto allo studio, servizi socio-sanitari, ambiente e territorio, trasporto pubblico locale, welfare regionale. Con la proposta di legge di stabilità regionale (pl 357) si intende innanzi tutto provvedere al rifinanziamento delle leggi di spesa regionale, alla riduzione di autorizzazioni di spesa. Con un articolo ad hoc si provvede a rimodulare, per gli anni d’imposta 2017 e 2018, la maggiorazione dell’addizionale regionale Irpef. Oltre alla riduzione del prelievo fiscale per tutti i soggetti con reddito imponibile superiore a 35 mila euro si prevede una rimodulazione progressiva in chiave riduttiva che interessa gli scaglioni di reddito tra i 15 mila e i 75 mila euro. Per i redditi superiori ai 75 mila euro, il prelievo resta confermato al 3,33 per cento e restano anche le esenzioni per i redditi fino a 35 mila euro, già esentati negli anni 2015 e 2016. Tra le altre misure contenute nella legge di stabilità: le azioni di contrasto all’evasione fiscale dei tributi regionali, attraverso la partecipazione attiva dei Comuni; gli incentivi contro gli sprechi di acque minerali da parte dei titolari di concessioni minerarie e di autorizzazione all’utilizzazione delle stesse; la soppressione dell’Agenzia regionale per la mobilità (Aremol) e il trasferimento delle relative attività ad Astral SpA. Il “Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2017-2019” quantifica le entrate e le spese complessive, al netto, in 19,419 miliardi di euro per il 2017, in 16,5 milardi per il 2018 e in 16,2 miliardi per l’anno 2019 in termini di competenza. Al lordo delle poste tecniche e delle partite di giro le cifre sono queste: 35,757 miliardi di euro per il 2017, 31,197 miliardi per il 2018 e 30,932 miliardi per il 2019 in termini di competenza. Il limite massimo di ricorso al mercato finanziario è fissato in 1,879 miliardi di euro. Con il Bilancio di previsione, la Regione approva anche i bilanci degli enti regionali allegati in sintesi allo stesso.

I lavori riprenderanno domani, mercoledì 14 dicembre, alle ore 12,30, con il voto sui consuntivi dell’esercizio 2015: il Rendiconto generale della Regione Lazio per l’esercizio finanziario 2015 (pl 356/2014) il rendiconto consolidato Giunta - Consiglio 2015 (la proposta di deliberazione consiliare n. 68/2016). Nel pomeriggio si svolgeranno le audizioni delle parti datoriali (dalle 15 alle 17) e delle parti sociali (dalle 17 alle 19). In serata, alle ore 21, inizieranno le audizioni degli assessori della Giunta, con Visini e Ravera. Le audizioni riprenderanno giovedì 15 dicembre dalle 12 alle 21 e venerdì 16 dalle 10. L’inizio della discussione generale è previsto per le ore 14 di venerdì 16 dicembre.

REGIONE LAZIO: VALENTE, “APPROVATE NUOVE MISURE PER TUTELARE LAVORATORI SOCIALMENTE UTILI”

Approvato dalla Giunta Regionale del Lazio il programma dedicato ai Lavoratori socialmente utili che prevede la stabilizzazione presso gli enti pubblici o in alternativa la concessione di un contributo economico a quanti decidano volontariamente di uscire dal bacino.

“Con questo piano – afferma Lucia Valente assessore al Lavoro, Personale e Pari Opportunità della Regione Lazio – puntiamo a dare una risposta definitiva ad una emergenza sociale che abbiamo ereditato. Ricordo che nel 2013, al momento del nostro insediamento, erano 1.344 i lavoratori socialmente utili in attività negli enti locali del Lazio che rischiavano di perdere il lavoro in seguito alle anomalie riscontrate dalla Corte dei Conti nelle convenzioni stipulate tra la precedente Amministrazione regionale e i Comuni. Oggi, grazie alle politiche messe in campo in questi 3 anni, il numero è sceso a 694 e con la delibera approvata in Giunta, contiamo di azzerare il bacino entro dicembre 2018. Un risultato concreto che conferma l’impegno di questa Amministrazione regionale ad attivare tutte le azioni utili per combattere in modo efficace ogni forma di precariato e a tutelare il lavoro e i lavoratori”.

Le misure adottate dalla Giunta prevedono in primo luogo incentivi finanziari di 30mila euro agli enti pubblici che provvederanno ad assumere Lsu a tempo indeterminato. A queste risorse destinate agli enti locali si potranno sommare ulteriori incentivi del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

In secondo luogo, agli Lsu che decidano volontariamente di uscire dal bacino, la Regione concede un contributo una tantum di 40mila euro erogato tenendo conto dell’anzianità anagrafica, di servizio e del carico familiare del lavoratore.

LAZIO; ABBRUZZESE (FI): DATI PROVINCE, FOTOGRAFIA TERRITORIO POCO CONFORTANTE

"I dati sulla qualità della vita nelle province d'Italia ci consegnano una fotografia del territorio della nostra regione non di certo confortante. Anzi tutto il contrario. Quattro delle cinque province del Lazio sono oltre la settantesima posizione (Viterbo 73sima, Viterbo 75sima, Latina 76esima e Frosinone 78esima) in questa speciale graduatoria a dispetto di quanto il governo regionale si affanni nel comunicare quotidianamente sui social che tutto stia andando per il verso giusto". Lo ha dichiarato Mario Abbruzzese consigliere regionale di Forza Italia del Lazio e presidente della Commissione Speciale Riforme Isituzionali.

"Il fallimento delle politiche economiche e di inclusione sociale della Regione Lazio era stata certificata dalla rilevazione Istat pubblicata ad inizio mese circa condizioni di vita e reddito delle famiglie italiane nel 2015. Insomma non c'era proprio da attendersi un granché. Ma ciò non toglie che debbano essere messe in campo misure degne di nota per riuscire a far ripartire l'economia e servizi essenziali come la sanita, che al momento non brilla di certo in tempismo ed efficienza, visto lo stato "disastrato" in cui versa il sistema sanitario regionale. Il Lazio è stata la Regione italiana che negli anni della crisi,2008 – 2014 ha perso più ricchezza in Italia. Il pil procapite, infatti, si è ridotto del 7,33 % scendendo a 31.600 euro l’anno. La provincia di Frosinone è una di quelle porzioni di territorio che di più delle altre ha sentito gli effetti della congiuntura economica negativa, ne è viva dimostrazione il processo di desertificazione industriale ancora in atto, purtroppo, che ha causato la perdita di migliaia di posti di lavoro. Disoccupati a cui il governo regionale deve dare una risposta concreta. Zingaretti analizzi bene i dati sull’occupazione in Ciociaria. E’ davvero disarmante: 47% di occupazione; 57% di occupazione maschile e 37% quella femminile. Dati chiari e inequivocabili di una vera emergenza. Tra le fasce più colpite son i giovani. Una situazione preoccupante e ciò che chiediamo è una vera presa di coscienza da parte del governatore. Ad oggi, nell’ambito delle sue competenze, quest’amministrazione regionale ha fatto troppo poco su questa tematica". Ha concluso Abbruzzese.

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