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Regione, mafia capitale: Question time in consiglio regionale

Interrogazione di Francesco Storace su rapporti Buzzi-Zingaretti. Non ho nulla da nascondere, l’interlocuzione con Buzzi è stata sempre naturale e legittima, solo ed esclusivamente nella sua veste di presidente di una struttura considerata da...

Interrogazione di Francesco Storace su rapporti Buzzi-Zingaretti. Non ho nulla da nascondere, l’interlocuzione con Buzzi è stata sempre naturale e legittima, solo ed esclusivamente nella sua veste di presidente di una struttura considerata da molti esempio di recupero e di reinserimento per gli ex detenuti che desideravano tornare alla vita normale. Non ho mai avuto con lui ‘assidue frequentazioni’, come risulta dalle oltre 70mila pagine dell’inchiesta. Personalmente non potevo immaginare neanche lontanamente le gravissime cose che sono emerse successivamente.

Così, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha risposto alla interrogazione urgente presentata dal vicepresidente del Consiglio regionale, Francesco Storace, per chiedere chiarimenti sui rapporti intercorsi tra lui e Salvatore Buzzi, presidente della cooperativa 29 giugno, arrestato nell’ambito dell’inchiesta denominata ‘Mafia Capitale’.

In particolare, come si legge nella interrogazione, Storace ha chiesto di sapere se Zingaretti “era a conoscenza dei gravissimi precedenti penali di Buzzi; se lo ha mai conosciuto direttamente; e, nel caso, quando e se abbia eventualmente interrotto i rapporti con lo stesso”. In più, il vicepresidente del Consiglio regionale, ha ricordato in Aula come dall’inchiesta risulterebbe che Buzzi sia stato “grande elettore di Zingaretti nelle elezioni europee 2004, sostenuto con una lettera ai dipendenti di tre cooperative” e che abbia “esultato alla sua vittoria alle ultime elezioni regionali contro di me”, ha aggiunto Storace.

In apertura di seduta, prima del ‘Question time’, il Consiglio regionale, presieduto da Daniele Leodori, ha osservato un minuto di silenzio per ricordare le vittime dell’attacco terroristico subito dalla Francia.

LAZIO. IL CONSIGLIO DESIGNA I PROPRI REVISORI DEI CONTI

Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Daniele Leodori (Pd), ha designato i propri revisori dei conti, secondo quanto previsto dalla prima spending review regionale (legge 4/2013). Antonio Bizzarri, Vincenzo Monforte e Paolo Salani sono stati designati membri effettivi. Andrea Cirilli e Sergio Conti supplenti. I nomi dei revisori sono stati scelti mediante estrazione da un elenco di 42 candidati in possesso di specifica qualificazione professionale in materia di contabilità pubblica e gestione economica e finanziaria anche degli enti territoriali. E’ il secondo sorteggio che viene effettuato a distanza di quasi un anno. All’estrazione dello scorso 20 febbraio non è seguito il decreto di costituzione dell’organo da parte del presidente della Regione, a causa del ricorso presentato da un aspirante escluso dall’elenco dei candidati, oggi ammesso con riserva in esecuzione di un’ordinanza cautelare del Consiglio di Stato.

I nomi dei 42 candidati alla nomina sono stati associati ad altrettanti numeri scritti su 42 foglietti messi in un’apposita urna collocata al centro dell’Aula consiliare. I foglietti sono stati estratti dai consiglieri Giuseppe Simeone (FI) e Maria Teresa Petrangolini (Per il Lazio), componenti dell’ufficio di presidenza del Consiglio regionale. In seguito, il Collegio dovrà provvedere all’elezione del proprio presidente.

L’istituzione del Collegio dei revisori dei conti è prevista dalla legge regionale n. 4 del 2013, in attuazione della normativa nazionale in materia di riduzione dei costi degli enti territoriali (dl 138/2011 e dl 174/2012). Dovrà esercitare il controllo sulla gestione finanziaria della Regione, in raccordo con le sezioni regionali della Corte dei conti. In particolare, il Collegio dei revisori dei conti dovrà esprimere parere obbligatorio sulle proposte di legge di bilancio, di assestamento, di variazione del bilancio, di rendiconto e sui relativi allegati.

I pareri del Collegio, che dovrà riunirsi una volta almeno ogni tre mesi, saranno allegati alle proposte di legge e trasmessi al Consiglio regionale. Dal canto suo, la Giunta regionale dovrà favorire “l’attività istruttoria del Collegio assicurando ad esso, in modo costante e tempestivo, l’informazione e la documentazione in ordine alla predisposizione degli atti sui quali il Collegio deve esprimere il parere obbligatorio” come recita l’articolo 27 della legge regionale n. 4/2013. I revisori potranno accedere agli atti e ai documenti della Regione con le stesse prerogative dei consiglieri regionali e, se richiesta la loro presenza, dovranno intervenire alle sedute della Giunta, nonché delle commissioni consiliari dedicate all’approvazione delle leggi in materia di bilancio.

“Ai componenti del Collegio spetta un’indennità pari al 15 per cento dell'indennità di carica e di funzione del Presidente della Regione, maggiorata del 15 per cento per il presidente del Collegio” (art. 33) - vale a dire 1545 euro per i componenti e circa 1800 euro per il presidente, al netto di Iva e oneri - oltre a un rimborso delle spese effettivamente sostenute e documentate per gli spostamenti necessari per l'esercizio delle loro funzioni.

REGIONE, SIMEONE (FI): “INCARICHI ILLEGITTIMI, MA ZINGARETTI FA FINTA DI NULLA”

Come volevasi dimostrare, la risposta dell’assessore Refrigeri oggi in consiglio regionale sulla interrogazione a risposta immediata che ho presentato per verificare l’inconferibilità dell’incarico di direttore dell’Ente regionale Parco dei Monti Aurunci a Lucio De Filippis è stata sommaria e non soddisfacente. Abbiamo chiesto, tra l’altro, per quale ragione il presidente Zingaretti non abbia ancora preso atto dell’illegittimità dell’incarico conferito e non abbia ancora messo atto tutte le azioni per la revoca dello stesso. Questa interrogazione, inoltre, segue quella a risposta scritta che avevo presentato a settembre 2014 e su cui non avevamo ricevuto alcun chiarimento. L’assessore ci risponde che, si sta procedendo all’annullamento del decreto di affidamento dell’incarico. Assurdo che per mettere nero su bianco tre righe la Regione impieghi oltre cinque mesi. Si tratta dell’ennesima dimostrazione di come questa amministrazione, impiegando tempi biblici per dare risposte ai cittadini, non faccia che creare il terreno fertile per la corruzione. Il marcio e gli scandali nelle amministrazioni iniziano proprio da questo atteggiamento di noncuranza, si consolidano nei ritardi, si esasperano nella mancanza di un cambio di rotta serio da parte del presidente Zingaretti”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone

AGRICOLTURA, SIMEONE (FI): “SPORTELLO AGRICOLO DI ZONA A TERRACINA, RIAPERTURA TRA QUALCHE SETTIMANA”

“La sportello agricolo di zona a Terracina verrà riaperto tra poche settimane. Ringrazio l’assessore regionale all’agricoltura, Sonia Ricci, per la risposta fornita alla mia interrogazione, discussa oggi durante question time in consiglio regionale, sulla mancata riapertura di questo servizio fondamentale per oltre 10 mila aziende agricole, oltre a 50 cooperative ortofrutticole, 100 aziende vivaistiche, alcune delle quali di rilevanza nazionale, industrie vitivinicole, frantoi, industrie olearie e caseifici dislocate su un territorio molto vasto che comprende i Comuni di Terracina, Pontinia, San Felice Circeo, Sabaudia e quelli dell’area dei Monti Lepini. Avevamo chiesto quali fossero le ragioni che non hanno consentito, a settembre 2013, la riapertura dello sportello agricolo di zona di Terracina come annunciato dall’assessore regionale all’agricoltura e come previsto dalle disposizioni regionali. Volevamo sapere per quali, e di quale natura, fossero gli ostacoli che non avevano consentono la riapertura dello sportello di Terracina, nonchè quali azioni si stavano mettendo in atto per procedere alla immediata riapertura dello sportello agricolo di zona a Terracina al fine di dare alle aziende operanti nel settore agricolo nella provincia di Latina e ai cittadini un punto di riferimento indispensabile per lo sviluppo del settore. L’assessore ci ha spiegato che il ritardo è legato, tra gli altri, a problemi di natura tecnica che si sta procedendo a risolvere, come la necessità di cambio di destinazione d’uso dei locali che erano adibiti ad abitazione, e che già la prossima settimana potremmo avere ulteriori chiarimenti in merito. Dopo mesi è stata fatta chiarezza ed ora un servizio importante per quello che rappresenta un settore di punta, sotto il profilo occupazionale, sociale e culturale, per tutta la provincia di Latina sarà ripristinato. Valorizzare ed aumentare i servizi sul territorio pontino a sostegno dell’agricoltura significa dare nuovo slancio ad un comparto che in questi anni di violenta crisi economica ha dimostrato una grande forza e una notevole capacità di tenuta. Ma, soprattutto, significa, dare a migliaia di famiglie e di imprese che operano in questo settore uno strumento in più per crescere. Una ulteriore buona notizia riguarda l’ufficio veterinario di Borgo Hermada, che svolge un ruolo determinante a supporto delle aziende zootecniche del comprensorio, su cui circolavano notizie di imminente chiusura. L’assessore Ricci mi ha confermato, rispondendo alla domanda che ho posto in merito, che l’ufficio veterinario resterà operativo e non esiste alcuna ipotesi di chiusura". Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone

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