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Regione, presentata la nuova programmazione por-fesr 2014-2020

Il Por-Fesr 2014-2020 del Lazio sarà di 913 milioni di euro, articolato in cinque obiettivi tematici. Presentati anche i primi bandi e le prime iniziative che partiranno nei prossimi mesi in materia di reindustrializzazione, microinnovazione...

Il Por-Fesr 2014-2020 del Lazio sarà di 913 milioni di euro, articolato in cinque obiettivi tematici. Presentati anche i primi bandi e le prime iniziative che partiranno nei prossimi mesi in materia di reindustrializzazione, microinnovazione, promozione dell’imprenditoria femminile, audiovisivo, accesso al credito e internazionalizzazione.

È stata presentata nel pomeriggio di oggi all’Auditorium Parco della Musica la nuova programmazione dei fondi europei Por-Fesr 2014-2020 coordinata dall’Assessorato regionale allo Sviluppo Economico e Attività Produttive, retto da Guido Fabiani, e sono state illustrate dall’assessore al Bilancio, Alessandra Sartore, le linee principali dei primi bandi che verranno pubblicati nei prossimi mesi. Il Por-Fesr 2014-2020 laziale, approvato dalla Commissione Europea lo scorso febbraio, avrà un valore complessivo di 913 milioni di euro e prevede azioni che toccheranno moltissimi ambiti e interverrà ad ampio spettro nell’economia regionale. Riassumendo, si può dire che i fondi del Por-Fesr del prossimo settennio verranno utilizzati in cinque direzioni di intervento, corrispondenti ad altrettanti “obiettivi tematici”, che sono i seguenti:

  1. Rafforzamento della ricerca, dell’innovazione e dello sviluppo tecnologico, in particolar modo in ambiti legato alla Smart Specialization Strategy (S3) regionale (180 milioni di euro);
  2. Miglioramento della fruizione delle tecnologie Ict (154,27 milioni). In questo caso si parla del Piano Regionale Banda Ultralarga;
  3. 3. Sviluppo della competitività dei sistemi produttivi e delle Pmi laziali (276,4 milioni). Interventi mirati a promuovere la reindustrializzazione, il miglioramento delle condizioni di accesso al credito l’internazionalizzazione;
  4. Promozione e diffusione dell’energia sostenibile e della qualità della vita (176 milioni). È la parte “green” della programmazione, in quanto mira a promuovere la transizione verso una Regione complessivamente a basse emissioni di carbonio e ad alta sostenibilità ambientale;
  5. Infine vi sono 90 milioni destinati alla prevenzione dei rischi ambientali e alla gestione dei rischi connessi allo sfruttamento del territorio e delle risorse e agli effetti del cambiamento climatico.

“Quella del Por-Fesr 2014-2020 – ha dichiarato l’assessore regionale allo Sviluppo Economico e Attività Produttive, Guido Fabiani – è una programmazione che, come per gli altri due fondi, vuole segnare una netta discontinuità con il passato nelle modalità di finanziamento e nella trasparenza.” “Credo che le risorse del Fesr – ha aggiunto – potranno essere il carburante per il rilancio economico e competitivo della nostra Regione. Noi, dal lato nostro, ci assicureremo che queste risorse viaggino nella direzione giusta e incontrino la domanda del mercato, senza decisioni su base territoriale o ex ante. Per questo voglio invitare caldamente tutti a partecipare alle consultazioni che stiamo promuovendo, incluso il market test sugli strumenti finanziari”.

REGIONE LAZIO: VISINI, “TRE BANDI DA 4,8 MLN PER ASILI NIDO E SERVIZI ALLE FAMIGLIE”

Oltre 40 progetti di sostegno alla genitorialità, 10 nuovi nidi aziendali aperti al territorio e un piano di ammodernamento dei nidi pubblici già esistenti: sono gli obiettivi di tre bandi pubblici, per un totale di 4,8 milioni di euro, che la Regione Lazio pubblicherà nei prossimi giorni a partire da domani. I bandi daranno attuazione ad alcune delle misure previste nel “Pacchetto famiglia 2015”, il piano di azioni a sostegno dei nuclei familiari del Lazio varato dalla Giunta Zingaretti nel gennaio scorso.

Il bando rivolto alle organizzazioni del Terzo settore metterà a disposizione 1,3 milioni di euro per iniziative di aiuto alle famiglie in difficoltà e per le attività di centri diurni e case famiglia. Le domande potranno essere presentate a partire da domani 26 giugno fino al 27 luglio. Il bando prevede l’assegnazione di circa 30mila euro a ciascun progetto approvato, che potrà riguardare il supporto educativo alla genitorialità, la mediazione familiare, gli interventi per le mamme sole con bambini o i papà separati, l’accoglienza e le attività di integrazione sociale dei minori in difficoltà nelle strutture diurne o residenziali.

“Il nostro è un aiuto concreto alle famiglie, soprattutto a quelle in difficoltà”, dichiara l’assessore regionale alle Politiche sociali e allo sport, Rita Visini. “In questi anni di crisi il disagio sociale tra i nuclei familiari è diventato più vasto, e l’unica risposta che devono dare le istituzioni è tutelare i diritti e rendere più efficienti i servizi alle persone. E’ quello che sta facendo la Regione: più asili nido, più inclusione sociale, più interventi educativi, più sostegno a chi è a rischio povertà”.

Gli altri due avvisi riguardano invece la rete regionale degli asili nido. Il bando che metterà a disposizione 1 milione di euro per progetti di welfare aziendale sarà aperto dal 1 luglio al 30 novembre. A 10 anni dall’ultima sperimentazione fatta dalla Regione, l’avviso pubblico si rivolgerà a società e imprese private interessate ad avviare asili nido e servizi di conciliazione lavoro-famiglia, in un’ottica di responsabilità sociale d’impresa. Verrà dato un incentivo alle forme di rete (come i nidi interaziendali) e sarà previsto l’obbligo di messa a disposizione dei Comuni di una percentuale minima di posti in regime di convenzione, in modo tale da ampliare anche l’offerta pubblica. Il bando finanzierà 10 progetti da 100mila euro da destinare all’abbattimento delle rette e dei costi di avviamento; gli investimenti, invece, resteranno in carico all’azienda.

Infine, il terzo avviso pubblico sarà aperto ai Comuni del Lazio e ai Municipi di Roma Capitale e assegnerà 2,5 milioni per i progetti di miglioria dei nidi comunali già funzionanti. Con le risorse a disposizione sarà possibile l’acquisto di attrezzature per i bambini, l’ammodernamento degli spazi-gioco, le ristrutturazioni per la tenuta termica e il risparmio energetico, il potenziamento dell’offerta formativa (per esempio con la didattica sportiva e musicale) e la formazione degli educatori. Il contributo per ciascun progetto sarà di 2000 euro per ogni posto-bambino offerto dal nido, con un massimo di 100mila euro per le strutture di Roma Capitale e di 60mila euro per quelle del resto del Lazio. Il bando sarà pubblicato il 6 luglio e gli Enti locali potranno presentare la domanda di partecipazione fino al 15 settembre.

I testi integrali dei bandi e tutte le informazioni riguardanti la partecipazione e le scadenze saranno disponibili sul portale dell’Assessorato Politiche sociali della Regione Lazio www.socialelazio.it.

LAZIO, UTILIZZO ARENILI IL CONSIGLIO MODIFICA LEGGE SUL TURISMO

I Comuni dovranno riservare alla “pubblica fruizione” almeno la metà dell’area di propria competenza. Introdotte le definizioni di spiaggia libera e spiaggia libera con servizi Il Consiglio regionale, presieduto da Daniele Leodori, ha modificato la legge del 2007 sul sistema turistico del Lazio nella parte che disciplina gli arenili. Tra le novità, quella che ogni Comune dovrà riservare alla “pubblica fruizione” (in pratica ai vari tipi di spiaggia libera) almeno la metà dell’arenile di propria competenza. È una delle prime misure in tal senso in Italia. Altre disposizioni intervengono su tipologie d’uso, periodo di apertura annuale delle attività, piano regionale di utilizzo delle aree di demanio marittimo (Pua regionale), piani comunali di utilizzo degli arenili (Pua), rilascio di concessioni temporanee per la singola stagione balneare, misure di trasparenza e legalità. La disciplina, nata da un’iniziativa della giunta Zingaretti, è stata approvata oggi a maggioranza (favorevoli 36, contrari 8) dopo un lavoro in aula iniziato lo scorso 3 giugno.

A favore si sono pronunciati, nelle dichiarazioni finali di stamattina, i consiglieri Michele Baldi (lista civica Zingaretti), Gino De Paolis (Sel), Daniele Fichera (Psi), Riccardo Valentini (Pd) e, con precisazioni, Antonello Aurigemma (Pdl-Forza Italia), Pietro Di Paolo (Ncd), Pietro Sbardella (Misto), Francesco Storace (La Destra) e Giancarlo Righini (Fratelli d’Italia). Contrario il Movimento cinque stelle per il quale è intervenuta Silvia Blasi (“È una legge che non cambierà nulla”). Voto contrario anche da Fabrizio Santori del gruppo Misto (“Di fatto non si risolve il problema”).

La normativa cancella le denominazioni di “spiagge attrezzate” e di “spiagge libere attrezzate” e introduce, tra le tipologie di utilizzo delle aree demaniali per finalità turistiche e ricreative, quelle di “spiaggia libera con servizi” e “spiaggia libera”. “L’elemento di fatto che caratterizza le differenze tra stabilimento balneare e spiaggia libera con servizi – ha spiegato l’assessore allo sviluppo economico e attività produttive Guido Fabiani – è che in quest’ultima non può in alcun caso essere consentito il preposizionamento dell’attrezzatura della spiaggia”. Le spiagge libere, invece, secondo l’assessore sono aree aperte all’uso pubblico, gestite dai Comuni, che assicurano una serie di servizi, direttamente o in concessione. Introdotta la segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) al posto della dichiarazione di inizio di attività e modificato il sistema sanzionatorio, adeguato alla nuova modalità di rilascio della concessione.

Ciò che ha calamitato la maggior attenzione dei consiglieri, come accaduto già nei lavori dell’VIII commissione presieduta da Mario Ciarla (Pd), è stato l’articolo relativo alle disposizioni transitorie, sul quale sono intervenute modifiche proposte da M5S, Forza Italia, Giunta, Francesco Storace e dai tre consiglieri pd Mario Ciarla, Enrico Forte ed Enrico Panunzi. I comuni che non destineranno nei propri Pua almeno il 50 per cento degli arenili di competenza alla “pubblica fruizione” non potranno accordare nuove concessioni demaniali marittime. L’organizzazione dei servizi di balneazione – come previsto da un emendamento di Fabiani – non potrà, in nessun caso, “precludere la libera fruizione dell’arenile”. Dovrà inoltre essere garantita da ciascun Comune un’equilibrata presenza di spiagge libere e spiagge libere con servizi.

Dettati i tempi per l’adeguamento del regolamento regionale (60 giorni dall’entrata in vigore delle disposizioni approvate oggi) e all’adozione del Pua regionale (30 giorni dall’entrata in vigore del regolamento) da compiersi seguendo, durante la fase preparatoria, la procedura di valutazione ambientale strategica (Vas). I Comuni avranno 180 giorni dalla pubblicazione del Pua regionale – che ne fisserà criteri e indirizzi – per adottare o adeguare i propri Pua, pena l’esercizio dei poteri sostitutivi da parte della Regione.

Una modifica all’articolo 47 della legge 13/2007 – introdotta su iniziativa di Ciarla, Forte e Panunzi – sottrae ai Comuni la possibilità di “rinnovo automatico” delle concessioni delle aree demaniali marittime (restano fermi i poteri di rilascio, decadenza, revoca e variazione). Si tratta dell’adeguamento alle disposizioni europee sulla concorrenza nei servizi. Nei siti delle amministrazioni comunali, inoltre, dovranno essere pubblicate le informazioni identificative relative alle concessioni, ai canoni concessori e all’imposta regionale dovuta.

Novità anche per il periodo di apertura delle attività, che ora potrà essere annuale in un’ottica di destagionalizzazione (modifiche proposte da Forza Italia, con primo firmatario Giuseppe Simeone, e oggetto di emendamento di Giunta). In tal caso il Comune può autorizzare le strutture di facile rimozione utilizzate per finalità turistiche e ricreative a rimanere sull’area demaniale per tutto il periodo di durata della concessione.

Ieri il Consiglio regionale ha approvato tre ordini del giorno (di iniziativa di M5s) sulle modalità di gestione delle spiagge e di redazione del Pua. Gli atti di indirizzo impegnano il presidente Zingaretti e la Giunta ad assumere iniziative tese a privilegiare sugli arenili l’utilizzo di strutture di facile rimozione, a limitare l’uso di mezzi meccanici nelle operazioni di pulizia e spianamento, a imporre ai concessionari la raccolta dei rifiuti nell’arenile di competenza e negli spazi limitrofi senza oneri aggiuntivi, così come un servizio di assistenza e soccorso ai bagnanti. Nonché a predisporre, nell’ambito della redazione dei piano di utilizzo delle aree demaniali (Pua) e del regolamento regionale, proposte risolutive rispetto ai varchi e agli accessi al mare. Infine la Giunta è stata impegnata ad applicare nel corso della redazione del Pua regionale il comma 2 del capo IV della delibera 1161/2001 anche alle concessioni in essere, non solo alle nuove.

REGIONE LAZIO: ZINGARETTI, ‘RIFORMA STORICA, ORA ALMENO 50% SPIAGGE LIBERE IN OGNI COMUNE’ FINALMENTE NUOVE REGOLE PER GLI ARENILI LAZIALI “La nuova legge approvata oggi in Consiglio Regionale rappresenta una riforma storica attesa da moltissimi anni. Soprattutto per la parte che riguarda la classificazione delle diverse tipologie di utilizzo del demanio marittimo e la ripartizione delle spiagge libere (o libere con servizi) per le quali prima non esisteva una equa distribuzione sul litorale e che invece oggi viene regolamentata nella misura di almeno il 50% dell’arenile per ogni Comune. Punto fondamentale della riforma, l’obbligo della trasparenza che prima non era assolutamente prevista e che invece oggi obbliga i Comuni a pubblicare le informazioni sulle concessioni demaniali marittime con finalità turistico-ricreative. Altrettanto importante, poi, aver introdotto una norma, prima inesistente, che regolamenta la destagionalizzazione delle attività degli stabilimenti e che tende a incentivare un utilizzo del demanio marittimo per tutto l’anno e non solo nel periodo estivo. La legge prevede poi, tempi certi e perentori per l’adeguamento del Regolamento regionale del 2009 sull’uso delle aree demaniali marittime per finalità ricreative e per l’approvazione del Piano Regionale di Utilizzazione degli Arenili, uno strumento fondamentale che era atteso da 22 anni e che permetterà per la prima volta nel Lazio una pianificazione unitaria dell’utilizzo delle spiagge. I Comuni dovranno infine adottare, o adeguare al Piano regionale, i loro Pua. Voglio ringraziare il Consiglio Regionale per il lavoro svolto e per l’approvazione di un’altra importante riforma che porta il Lazio all’avanguardia delle Regioni italiane”. Lo dichiara in una nota il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. LEGGE SPIAGGE: FABIANI, ‘RIFORMA SETTORE ATTESA DA MOLTI ANNI’ “Con l’approvazione di questo provvedimento avviamo un’importante riforma complessiva del settore, attesa da vent’anni; una riforma che sarà completata, nelle settimane che vengono, con le modifiche al Regolamento del 2009 e, soprattutto, con la predisposizione e l’approvazione del Piano regionale di utilizzo degli arenili”. Lo ha dichiarato l’assessore regionale allo Sviluppo Economico e Attività Produttive, Guido Fabiani. “Questa Legge Regionale, che è stata migliorata e arricchita con il prezioso contributo del Consiglio Regionale, stabilisce, caso unico tra le Regioni italiane, il principio che ogni Comune debba riservare a “pubblica fruizione”, ossia spiaggia libera o spiaggia libera con servizi, una quota almeno pari al 50% del proprio litorale. Ciò risponde all’esigenza di favorire una diversificazione dell’offerta turistico-balneare per andare incontro alle esigenze di cittadini, turisti e operatori. L’adozione di questa legge – ha concluso Fabiani – è, a mio avviso una vittoria di tutti, perché questo provvedimento è un pezzo fondamentale del programma di rilancio dell’economia del mare che promuoverà lo sviluppo turistico delle coste laziali in un quadro di trasparenza, regole certe e sostenibilità ambientale”. BIANCHI (PD) :ALFA ROMEO: FIAT CREDE IN NUOVA FASE PER SVILUPPO DEL LAZIO E DELL'ITALIA -Alfa Romeo rimane italiana, con al centro lo stabilimento di Cassino. L’industria del made in Italy sta dimostrando di poter competere a livello internazionale grazie alla capacità di innovare e al suo grande capitale umano fatto di migliaia di lavoratori italiani. Ora, grazie alla programmazione UE 2014-2020 presentata proprio oggi dal presidente Zingaretti, dobbiamo fare in modo che la Fiat non resti un caso isolato. Investire su strumenti nuovi, come le Apea (aree produttive ecologicamente attrezzate), sulla formazione e sulla ricerca è la strada che stiamo percorrendo per rilanciare l’economia dell’intera Regione. Ed è per prima la Fiat, con la nuova Giulia, a dimostrare di crede in questa nuova fase dello sviluppo regionale.- A dichiararlo è la consigliera regionale Daniela Bianchi, componente commissione "Sviluppo" in occasione della presentazione della nuova Alfa "Giulia" SANITA’, SIMEONE (FI): “PRIVERNO, IN BILICO IL SERVIZIO DI DIALISI. UN BANCO DI PROVA PER IL METODO CAPOROSSI”

“Costatiamo con piacere che il direttore generale della Asl di Latina considera tutti gli ospedali della provincia parte di un unico grande organismo e che all’interno di questo modello il personale sarà gestito in rete. Tradotto, secondo le intenzioni del direttore generale e del direttore sanitario saranno i medici, e il personale in genere, a doversi spostare in base alle esigenze, e non i pazienti. Un sistema che ci auguriamo sia applicato anche al servizio di dialisi dell’ospedale di Priverno. A quanto apprendiamo, anche dal consigliere comunale di Priverno Fabio Martellucci, sembrerebbe infatti che il primario di nefrologia dell’ospedale di Terracina sia prossimo alla pensione e che, al momento, non si è ancora provveduto a procedere con le necessarie pratiche per la sua sostituzione. Su questo abbiamo inviato una nota al direttore generale Caporossi per sapere se la notizia abbia fondamento e cosa intenda fare per evitare disagi ai cittadini. Se non fosse così e se il servizio non subirà tagli ne saremo felici. Quello che preoccupa, infatti, è che la mancata sostituzione del primario implica una riduzione dei medici, che passeranno da quattro a tre, per effettuare la dialisi e potrebbe innescare un effetto domino sul servizio erogato nella struttura di Priverno che dipende proprio dall’ospedale Fiorini. La dialisi, infatti, è una terapia che può essere somministrata solo in presenza di un medico. Se si riduce il personale ne consegue che viene penalizzata l’efficienza e la piena copertura del servizio. La preoccupazione dei pazienti dializzati che si recano presso il presidio di Priverno è che, senza un intervento rapido, potrebbero essere costretti a spostarsi a Terracina. In questo modo verrebbe meno il principio di assistenza sanitaria di prossimità e a pagare sarebbero sempre i cittadini già costretti ad affrontare una malattia debilitante e complessa. Ci auguriamo che le parole del direttore generale della Asl di Latina che in tutte le occasioni, non ultima la commissione sanità del consiglio regionale del Lazio, ha ribadito che “a spostarsi devono essere i medici e non i pazienti”, possano trovare consequenzialità nei fatti e che ogni timore da parte dei cittadini sia eliminato. Siamo certi che il nostro sia uno scrupolo in eccesso e che il direttore generale della Asl saprà, con la stessa fermezza con cui ha rigettato ogni possibilità di chiusura del reparto di ortopedia al Fiorini di Terracina, dare una risposta chiara ed esaustiva anche per questa problematica. Il caso di Priverno è un banco di prova per gli ottimi propositi del direttore Caporossi che spero sia superato a pieni voti. Quello di cui i cittadini oggi hanno bisogno sono certezze e non solo dichiarazioni di principio soprattutto in un settore come la sanità che ha un ruolo primario per la loro vita. Gestire il personale in rete è una soluzione ma quando la coperta è corta c’è sempre il rischio di scoprirsi i piedi”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone

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