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Regione, sanità Abbruzzese (FI): ormai i cittadini entrano in ospedali della morte

"La sanità del territorio è messa sempre più a dura prova, oramai gli utenti entrano in veri e propri "ospedali della morte".

"La sanità del territorio è messa sempre più a dura prova, oramai gli utenti entrano in veri e propri "ospedali della morte". Quotidianamente delle persone che arrivano è pronto soccorso con problemi più o meno gravi e attendono nelle strutture ospedaliere giorni per essere visitate, mettendo a repentaglio la propria vita. Madri felici che aspettano l'arrivo dei loro bambini entrano gioiose ed escono nel vivo della tragedia. Giovani che perdono la vita in poche ore, neonati che chiudono gli occhi in ancora meno tempo. Questa è la sanità figlia della politica del governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti". Lo ha dichiarato il consigliere regionale di Forza Italia Mario Abruzzese nonche presidente della Commissione Speciale Riforme Istituzionali.

" Quello che è accaduto pochi giorni fa nella struttura della provincia di Frosinone è solo uno dei tanti tasselli di un puzzle che mostra il ritratto di un settore malato. In molti casi le decisioni sono affidate alla magistratura perché i familiari esausti e addolorati si rivolgono sempre più spesso alle forze dell'ordine per capire cosa è successo ai propri cari all'interno degli ospedali. Non è questa la risposta che i cittadini meritano. La gente si rivolge alle strutture sanitarie in provincia di Frosinone per curarsi o per chiedere aiuto in caso di malessere ,sicuramente non va in ospedale per mettere a rischio la propria vita o quella dei propri cari. Ma ormai pensare di poter ricorrere all'assistenza medica e alle cure sanitarie e di ottenere una risposta concreta e adeguata è diventata un'incognita. Gli ospedali della morte sono il risultato della politica sanitaria messa in atto da Zingaretti di concerto con il commissario straordinario della Asl, Luigi Macchitella. Tagli, accorpamenti, razionalizzazioni sensa senso: tutti eventi che hanno messo in difficoltà gli utenti ma anche e soprattutto il personale sanitario. Medici, infermieri e operatori del settorenon riescono a far fronte in modo adeguato alle numerose richieste che arrivano da questo territorio. I cittadini hanno bisogno di altro non di promesse, né di parole, ma di fatti concreti: hanno bisogno di poter sapere che entrare in ospedale significa trovare cure, conforto e soluzioni e non temere per la propria incolumità e vivere con la paura di perdere chi si ama, Basta passerelle, basta proclami è l'ora dei fatti con la salute non si scherza". ha concluso il consigliere regionale azzurro Mario Abbruzzese.

SANITA’, SIMEONE (FI): “LISTE DI ATTESA, TERZO ATTO BRUTTA COPIA DEI PRECEDENTI”

“Apprezziamo lo sforzo, sostenuto da una forte motivazione a carattere elettorale, da parte del presidente Zingaretti che annuncia il nuovo, rivoluzionario piano regionale per l’abbattimento delle liste di attesa. Un piano che sarà presentato, immaginiamo, a suon di squilli di tromba la prossima settimana e che è stato in grandi linee anticipato dalla grancassa comunicativa a cui Zingaretti ci ha abituati in questi quattro anni di amministrazione. Un piano che, stando sempre a quanto riportato in prima battuta dalle agenzie, non ci sembra nulla di straordinario rispetto a quanto già conosciuto e constatato essere inefficace nei piani che lo hanno preceduto rispettivamente nel 2013, nel 2014 e nel 2016. Intanto le classi di priorità dovevano, già dal 2013, essere inserite sulle prescrizioni effettuate dai medici con tempistiche identiche a quelle proposte oggi. Allo stesso modo, crediamo che non sia sufficiente vietare la chiusura delle agende del Recup se una visita viene presa a un anno di distanza. Era il 18 settembre 2013 quando Zingaretti aveva annunciato testualmente "Abbiamo dichiarato guerra alle liste di attesa negli ospedali. Le visite più urgenti dovranno essere fatte entro 72 ore, non di più". Sono trascorsi quattro anni e quella guerra, battaglia dopo battaglia, risulta sinora essere stata persa. E oggi parlare ancora di sperimentazione, quando anche il ministro della sanità Lorenzin ha dato il modello da mettere in pratica individuabile nel progetto attuato dalla Regione Emilia Romagna, sembra essere solo l’ennesimo sforzo teso al nulla. La soluzione esiste, è stata sperimentata, se ne conoscono i risultati eccellenti e sta, come abbiamo anche tentato di suggerire come Forza Italia con un apposito ordine del giorno e ovviamente senza ottenere ascolto, nel consentire alle Asl del Lazio la possibilità di acquistare dal privato accreditato prestazioni a tariffa calmierata consentendo agli utenti di accedere alle prestazioni specialistiche, e di alta diagnostica, pagando una tariffa pari a quella del ticket della prestazione stessa. Ma il presidente Zingaretti evidentemente ama le sperimentazioni, ama tirare dritto senza dare ascolto a nessuno. Ora ci diranno che siamo i soliti gufi. Ce lo hanno detto per quattro anni ma i dati, quelli reali, fatti di liste di attesa sempre più lunghe e di miracoli mancati, ad oggi ci hanno purtroppo dato sempre ragione. Anche questa volta, in attesa di conoscere in modo dettagliato il nuovo miracolo per la sanità del Lazio a firma Zingaretti, speriamo di sbagliarci. Il diritto alla cura dei cittadini va garantito non sperimentato”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone

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