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Regione, Sanità: via il blocco del turn over ora nuove assunzioni e stabilizzazione precari

Il Consiglio regionale del Lazio nella seduta odierna ha abrogato all’unanimità la Legge regionale del 2008 che obbligava ogni Asl ad avere una autorizzazione preventiva da parte della Regione per assumere anche un solo dipendente.

Il Consiglio regionale del Lazio nella seduta odierna ha abrogato all’unanimità la Legge regionale del 2008 che obbligava ogni Asl ad avere una autorizzazione preventiva da parte della Regione per assumere anche un solo dipendente. E’ un passaggio fondamentale che segna la chiusura di una fase storica che ha relegato una generazione di medici, tecnici e infermieri del Lazio al precariato e senza certezze sul proprio futuro, a seguito dei disastri nella gestione finanziaria e il grande deficit di bilancio. Con l’avvio della stabilizzazione dei precari viene riconosciuto l’impegno e la grande professionalità di chi da anni lavora nella sanità del Lazio. Insieme alle nuove assunzioni migliora il servizio offerto ai cittadini. Si completa quindi il percorso normativo che permetterà da oggi alle Asl di procedere in autonomia, ma nel rispetto del loro budget assunzionale, alle disposizioni previste nel decreto 403 che permettono l’assunzione nel 2017 di 1.947 persone a tempo indeterminato. Viene superato gradualmente il blocco del turn over che durava da 10 anni grazie ai conti in ordine dell’attuale gestione”. Lo dichiara in una nota la Regione Lazio.

SANITA’, SIMEONE (FI): “PRECARI, LA STABILIZZAZIONE DIVENTA FINALMENTE REALTA’

“E’ stata approvata all’unanimità in consiglio regionale la proposta di legge congiunta finalizzata alla stabilizzazione dei precari delle Asl di Latina e del Lazio. Un successo importantissimo per tutti coloro, medici, infermieri, tecnici e tecnici radiologi, che rischiavano dopo dieci anni di sacrifici, impegno e dedizione di essere ingiustamente esclusi dal processo di stabilizzazione. Devo ringraziare tutti, maggioranza ed opposizione, per aver riconosciuto l’importanza di tale proposta di legge consentendo al testo in tempi rapidissimi di arrivare in consiglio ed essere approvato. Su questa tematica non abbiamo mai voluto avanzare alcun diritto di primogenitura. Abbiamo lavorato a testa bassa per fare in modo che un diritto, quello alla stabilizzazione non venisse negato, e soprattutto che l’iniziale muro di gomma riscontrato in chi governa questa Regione venisse abbattuto definitivamente. Oggi, finalmente, sono stati rimossi quegli ostacoli normativi, di natura regionale, all’attuazione delle norme di salvaguardia introdotte dal legislatore nazionale. Si è trattato di un atto dovuto nei confronti di tutti i precari della Asl di Latina, e delle altre Asl del Lazio, che rischiavano di essere ingiustamente esclusi dal processo di stabilizzazione previsto dal DPCM 6.3.2015 e di cui all’art 1, comma 543 della legge 208/2015. Grazie a quest’azione congiunta un’emergenza che sembrava irrisolvibile, che avrebbe portato letteralmente alla paralisi i nostri ospedali, è stata non solo affrontata ma anche superata nei tempi brevissimi che la circostanza richiedeva. E, soprattutto, grazie a questa legge si garantirà la giusta tutela a coloro che rappresentano la spina dorsale dei nostri ospedali, che hanno garantito ogni giorno l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza, che sono il presidio del diritto alla cura che i nostri cittadini meritano. La rivoluzione nella sanità, quella concreta, passa per azioni mirate e strutturate sulla risoluzione di problemi e criticità che se non affrontate con immediatezza rischiano di pregiudicare quelle eccellenze che sono il carattere peculiare dei nostri ospedali e che hanno nome e volto di ogni singolo medico, infermiere e tecnico che ha sempre anteposto il bene del paziente a qualsiasi altra cosa”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone

SANITÀ, BONAFONI (MDP): “APPROVATO EMENDAMENTO PER IL RICONOSCIMENTO NEI CONCORSI PUBBLICI DEI TITOLI E DEGLI ANNI DI LAVORO DEI PRECARI ESTERNALIZZATI”

“Oggi è un giorno importante per i precari esternalizzati della sanità del Lazio. Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato un emendamento da me presentato insieme a tutta la maggioranza, alla legge sull’assunzione di personale nelle aziende e negli enti del servizio sanitario regionale, per il riconoscimento, nei futuri concorsi pubblici, di un punteggio in base alle competenze e alle esperienze formative acquisite in relazione agli anni di lavoro svolti. L’emendamento vuole così porre fine a un paradosso che va avanti da decenni: personale esternalizzato che prima viene impiegato per fare un lavoro di assistenza diretta o indiretta ai pazienti nelle aziende e negli enti del SSR, permettendo in questo modo anche il raggiungimento dei LEA, e che poi, nei concorsi pubblici, non vede riconosciuti il proprio curriculum formativo e professionale e gli anni di lavoro. Un tema annoso che l’aula aveva già affrontato con un mio ordine del giorno inserito nell’agosto scorso nel collegato ma che ora ottiene un riconoscimento. Questo paradosso oggi viene definitivamente superato. Si tratta di un risultato importante, in grado di rilanciare il diritto alla salute anche attraverso il diritto a un lavoro dignitoso e di qualità”. E’ quanto afferma la consigliera regionale di Art. 1 – Movimento democratico e progressista, Marta Bonafoni

BIANCHI, RICERCA: LAZIO REGIONE DELL'INNOVAZIONE APPROVATO PIANO DA 187 MLN: TRA LE NOVITÀ SVILUPPO DELL'INTERNET DELLE COSE E RETI DI MONITORAGGIO IN AREE INQUINATE COME VALLE DEL SACCO

Un piano da 187 milioni di euro sulla ricerca che per i prossimi tre anni avrà l'obiettivo di fare del Lazio la regione dell’innovazione e dello sviluppo sostenibile. Tra le novità, si punterà allo sviluppo di tecnologie per rende migliori e sempre accessibili i servizi della PA come formazione, assistenza sociale e sanitaria, trasporti.

Così Daniela Bianchi, Consigliera del Gruppo MDP alla Regione Lazio, commenta l'approvazione da parte del Consiglio Regionale del programma strategico regionale per la ricerca, l'innovazione ed il trasferimento tecnologico” del triennio 2017-2019

Questo sarà possibile anche grazie ai tre emendamenti accolti dall'Assessore Smeriglio che inseriscono tra gli obiettivi della nuova strategia di specializzazione intelligente del Lazio l’adozione del protocollo Ipv6. Una tecnologia che potrà dare piena applicazione “all’internet delle cose”, cioè alla possibilità di rendere tutti gli oggetti quotidiani intelligenti. Dai semafori che controllano il traffico ai sistemi di gestione dei rifiuti e dell’energia per rendere davvero le città smart, con meno inquinamento e più servizi. L’IPV6 consentirà anche di dare un’identità digitale ad ogni cittadino. Tradotto, significa ad esempio dare la possibilità di accedere in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo alla propria cartella sanitaria. Un ulteriore emendamento ha permesso di inserire tra gli obiettivi del Piano anche l’avvio di reti di monitoraggio ambientale nelle aree più a rischio, come ad esempio la Valle del Sacco. Una novità che si dimostrerà utilissima nel processo di bonifica della Valle che si sta delineando in queste mesi. Proprio ieri si è conclusa una prima riunione della Conferenza dei servizi durante la quale il Ministero dell’Ambiente ha chiesto ai Comuni di segnalare le aree più a rischio e che richiedono interventi immediati. Una rete di monitoraggio costante su quelle aree darebbe ulteriori garanzie sulla qualità agli interventi di bonifica, oltre a impedire qualsiasi altra azione criminosa nei confronti dell’ambiente e della salute pubblica. Con le novità e i fondi introdotti dal Piano la Regione dimostra di preferire la concretezza agli slogan. Ringrazio l’Assessore Smeriglio per il lavoro fatto e per aver sostenuto con oltre 187 mln di euro l’idea di una “Regione dell’innovazione”, capace di investire nella ricerca per migliorare la vita delle persone, trasformare le città in smart city, salvaguardare l’ambiente e creare sviluppo. ROMA, PETIZIONI ONLINE, TORQUATI (PD): "NON SIA UN 'FIDATEVI DI ME' COME A GENOVA" "Fa sorridere la nuova proposta di Virginia Raggi. Non che io non sia favorevole alla partecipazione o al confronto, anche con mezzi digitali come peraltro ho suggerito al mio Partito nella sfida sul futuro Pd Roma o come hanno suggerito i Radicali su Atac, ma è curioso che a proporre questo sistema sia un Movimento che a Genova lo ha recentemente sconfessato escludendo la vincitrice delle Comunarie Cassimatis dalla corsa a Sindaco e che a Roma lo aveva già promesso per Stadio e Olimpiadi. Vorrei capire con quale faccia si propone il confronto e poi o non lo si fa, come il caso romano, o lo si sconfessa, come accaduto a Genova. Peraltro vorrei capire cosa votiamo a fare i Consiglieri comunali, della maggioranza dei quali attualmente non conosciamo nemmeno i nomi e le funzioni vista la loro inefficacia politica, e come si garantisce la partecipazione di chi non usa computer o smartphone. A queste domande, ne aggiungo poi un'altra: chi garantisce sull'uso dei dati sensibili che una piattaforma come Rousseau richiede per poter accedere al processo virtuale di "decision making". Va bene la partecipazione, ma non sia un inganno. Ottimo comunque il trucco di sviare sempre l'attenzione su altro, quando è sotto gli occhi di tutti l'abbandono in cui versa la città. Se a Virginia Raggi piace tutto questo, promuova una petizione online sul suo operato, se sia giusto o meno sfrattare centinaia di associazioni culturali e sociali dal patrimonio, se la città merita più pulizia, se le strade o i parchi li vogliamo far manutenere, se gli asili convenzionati vanno messi all'angolo nell'offerta alle famiglie, se i servizi sociali già chiusi nei Municipi erano invece utili e andrebbero ripristinati, se sono opportune e qualificate le scelte dei vertici delle Municipalizzate o se i cittadini vogliono avanzare candidature, se Multiservizi deve chiudere, se il trasporto romano è all'altezza di una Capitale. Virginia Raggi sia utile a se stessa e si salvi dal circo che la circonda. Amministri la città. Faccia il Sindaco, non il suggeritore di idee altrui. E sia chiara anche nel proporle. Senza quorum, le petizioni rischiano solo di ingolfare gli uffici e questa proposta presuppone la modifica dello Statuto di Roma Capitale che già prevede forme di partecipazione cittadina. Non vorrà mica impegnare il Consiglio comunale meno produttivo della storia di Roma con delle sedute su questo, mentre la città sprofonda nei problemi reali?" Lo comunica Daniele Torquati Capogruppo del Partito Democratico nel XV Municipio.

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