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Politica

Regione, trasparenza l’Anac promuove la proposta di legge del Lazio

Tutto ciò che va nella direzione di una maggiore trasparenza è accolto favorevolmente dall’Anac e questa proposta di legge può rappresentare un buon modello anche per le altre regioni”. Così Francesco Merloni, componente dell’Autorità nazionale...

Tutto ciò che va nella direzione di una maggiore trasparenza è accolto favorevolmente dall’Anac e questa proposta di legge può rappresentare un buon modello anche per le altre regioni”. Così Francesco Merloni, componente dell’Autorità nazionale anticorruzione, ha riassunto il suo giudizio positivo sulla proposta di legge n. 92, all’esame della I Commissione del Consiglio regionale del Lazio.

Quella del membro dell’Anac è stata la prima audizione del ciclo programmato dalla Commissione Affari istituzionali – oggi presieduta dal vicepresidente Fabio Bellini (Pd) –prima di affrontare l’esame dei 50 articoli che compongono il testo presentato dalla consigliera Teresa Petrangolini e sottoscritto dai sei capigruppo della maggioranza, dal presidente del Consiglio Daniele Leodori, dal vicepresidente Massimiliano Valeriani e dal consigliere segretario dell’Ufficio di presidenza, Gianluca Quadrana.

“La trasparenza – ha spiegato Merloni – è uno strumento fondamentale nella lotta alla corruzione, che va usato con decisione da un lato, ma con cautela dall’altro. L’Italia non ha adottato il modello dell’accesso generalizzato, quello del cosiddetto Freedom of information act, come invece hanno fatto quasi tutti gli altri paesi europei, ma ha scelto quello più prudenziale dell’obbligo di pubblicazione, che corrisponde all’accesso civico. In base a questo modello – ha aggiunto Merloni – il cittadino può chiedere che venga pubblicato sui siti istituzionali tutto ciò che la legge prevede sia obbligatorio. Questo è quanto previsto dalla normativa nazionale, il decreto legislativo n. 33 del 2013. Una volta fissati i livelli essenziali, però, le Regioni possono con propria legge introdurre elementi più innovativi, come contenuto in questa proposta di legge”.

Merloni ha poi suggerito alla Commissione alcune integrazioni per completare il testo: “Se scegliete l’accesso generalizzato è necessario fare un elenco di ciò che deve essere escluso per legge, meglio se per categorie di atti. Sarebbe molto utile anche per il legislatore nazionale”. In secondo luogo, il rappresentante dell’Anac ha invitato a prevedere per le società controllate una maggiore trasparenza sulla loro organizzazione. Infine, Merloni ha parlato di enti locali: “Nel testo c’è scritto che la Regione ‘promuove intese’ con gli enti locali, ma io credo che si possa andare anche oltre, creando un sistema diffuso a tutti i livelli che affianchi l’accesso generalizzato all’obbligo di pubblicazione. Per farlo si può pensare anche a una gestione in forma associata da parte degli enti locali”.

Quest’ultimo punto è stato condiviso da tutti i consiglieri presenti all’audizione. Giuseppe Emanuele Cangemi (Ncd) ha detto che questa legge deve essere di “raccordo e di coinvolgimento con tutti gli enti locali” e in questo senso, si è dichiarato disponibile ad accogliere subito l’indicazione di Merloni. Anche Valentina Corrado ha condiviso questo suggerimento, precisando però che occorre “trovare uno strumento normativo legittimo per farlo”. La consigliera del M5S ha inoltre lamentato una non piena trasparenza dell’amministrazione “addirittura al suo interno, visto che molti atti importanti, come le determinazioni dirigenziali, non sono pubblicati sul sito e gli stessi consiglieri regionali fanno fatica a reperirli”. Teresa Petrangolini (Per il Lazio), infine, ha auspicato che “la collaborazione con l’Anac continui anche durante l’esame della legge in commissione”.

FESTA DEL CINEMA: PER REGIONE LAURA DELLI COLLI NUOVO COMPONENTE CDA

Zingaretti: professionista e grande esperta, più qualità alla manifestazione romana

La Regione Lazio ha deciso di indicare Laura Delli Colli come nuovo componente del Cda della Festa del Cinema di Roma. Esperta giornalista e profonda conoscitrice del mondo del cinema, Laura Delli Colli sono certo che saprà portare entusiasmo, freschezza, passione ma soprattutto grande professionalità nella creazione di un evento divenuto con gli anni sempre più importante per la città di Roma e per il nostro Paese. Insieme al Comune di Roma e al Mibac abbiamo deciso nelle nomine di puntare sulla qualità e sullo spessore, perché la prossima edizione della Festa del Cinema si l'edizione del rilancio in grado di offrire un prodotto nuovo e ricco di grandi sorprese” Lo dichiara in una nota il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

Laura Delli Colli è una giornalista, esperta di comunicazione ma soprattutto di cinema. Da oltre dieci anni è Presidente del SNGCI, il Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani che rappresenta le firme quotidianamente impegnate sul cinema e assegna dal 1946 i Nastri d’Argento al cinema italiano. E’ stata cronista d’agenzia all’Adnkronos, poi di “Repubblica” e inviato speciale del newsmagazine “Panorama”. E’ cresciuta e ha studiato a Roma, dov’è nata in una famiglia di tecnici cinematografici.

CULTURA, DA REGIONE 60MILA EURO PER EDITORIA LAZIALE E GIOVANI TALENTI LETTERARI

È online da oggi il bando rivolto alle imprese editoriali del Lazio che distribuirà tra gli editori del territorio 60mila euro a sostegno della loro partecipazione al Salone internazionale del libro di Torino, edizione 2015 (14-18 maggio). Lo comunica in una nota la Regione Lazio che, all’interno del programma “Lazio Creativo”, intende promuovere e valorizzare i giovani autori e lo sviluppo delle imprese e del territorio che vogliono partecipare alla fiera.

Sono invitati a presentare la domanda di agevolazione le Micro e le Piccole Imprese editoriali del Lazio con almeno una sede operativa in regione e iscritte prima del 01/01/2013 al Registro imprese della CCIAA. Le case editrici interessate devono dimostrare di avere come attività prevalente l’editoria e di aver pubblicato un minimo di 5 novità editoriali nel 2014.

“Il bando rivolto alle piccola e media Editoria della regione Lazio, è online. Il premio è un contributo economico per affrontare le spese di partecipazione al Salone del Libro di Torino. Ma non si tratterà soltanto di soldi”. Così dichiara Lidia Ravera, assessore alla Cultura e Politiche giovanili della Regione Lazio. “Faremo spazio nel nostro Stand ad autori e editori indipendenti, perché possano far conoscere il loro lavoro. In questo modo il Salone manterrà la sua vocazione pluralista, la crisi economica non costringerà i meno forti a restare a casa. La bibliodiversità sarà, ancora una volta, garantita”.

Gli editori dovranno anche impegnarsi a portare, esporre e valorizzare al Salone Internazionale del Libro di Torino, almeno un’opera di un giovane autore con età inferiore ai 35 anni al momento della presentazione della domanda (di cui si forniscono i dati identificativi contestualmente o in sede di rendicontazione). Oppure dovranno avere almeno uno dei soci della casa editrice di età inferiore ai 35 anni al momento della presentazione della domanda.

Le risorse stanziate per questa azione sono complessivamente 60mila euro e ciascuna impresa editoriale potrà accedere a un massimo di contributo pari a 2mila euro, a copertura dei costi di stand e allestimento.

Da domani fino al giorno della scadenza, fissata per il 16 marzo 2015, il Legale Rappresentante dell’impresa editoriale dovrà registrarsi sul portale internet www.lazioinnova.it e inserire obbligatoriamente i dati minimi richiesti nel Formulario on line. Al termine verrà generata una stampa del Formulario che dovrà essere sottoscritta dal Legale Rappresentante, o da un suo delegato con potere di firma, scansionata ed inviata, entro lo stesso termine, attraverso posta elettronica certificata all’indirizzo ssl@pec.lazioinnova.it insieme alla seguente ulteriore documentazione.

REGIONE, SIMEONE (FI): “DANNI FAUNA SELVATICA, UNA PROPOSTA DI LEGGE A SOSTEGNO DELLE IMPRESE”

“Approda domani in consiglio regionale la proposta di legge su "Interventi regionali per la conservazione e gestione della fauna selvatica e per la pianificazione e regolamentazione dell'attività faunistico-venatoria. Centro regionale per la fauna selvatica". Finalmente si mettono a disposizione dei cittadini strumenti concreti per contrastare gli ingenti danni provocati dagli animali selvatici. Si tratta della prima risposta concreta alle numerose istanze avanzate dalle imprese, dai cittadini, dalle associazioni che da tempo lamentano il mancato controllo sulle deleterie invasioni di animali selvatici, in particolare nutrie, lupi e cinghiali, che stanno danneggiando i raccolti e il bestiame. Nella proposta di legge sono previsti, azioni di monitoraggio, fondi per ilrisarcimento danni, la definizione degli indirizzi per l’attuazione dei piani di abbattimento selettivo, l’istituzione di un fondo per la prevenzione, la conservazione e il controllo della fauna selvatica, nonchè lo svolgimento di specifici corsi di formazione e aggiornamento per gli operatori faunistici impiegati nella cattura e nel controllo degli animali selvatici. Il nostro obiettivo come istituzione è dare alle imprese ed ai cittadiniprocedure di prevenzione e di controllo della fauna più efficaci, risarcimenti più veloci e interventi a favore dell’agricoltura che da anni sta subendo ingiustamente le conseguenze di un’inefficiente gestione della tutela della fauna selvatica sul territorio. Le imprese agricole non possono subire perdite di reddito a causa della fauna selvatica ma vanno sostenute perchè la tutela ambientale deve conciliarsi, in un rispetto reciproco, con l’esercizio dell’attività d’impresa”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone

SANITA’; ABBRUZZESE (FI): SU PRONTO SOCCORSI DA ZINGARETTI SOLUZIONI PER NULLA RISOLUTIVE

“Mi auguro che dopo Carnevale anche il presidente Zingaretti getti la maschera e finalmente ci riveli quale sono le sue reali intenzioni per quanto concerne la risoluzione delle principali criticità del sistema sanitario regionale. Nei pronto soccorsi a prescindere dalle influenze e dai mali stagionali, medici ed infermieri lavorano in maniera disumana, riuscendo a malapena a far fronte alla quotidianità delle emergenze. Venerdì è stato convocato un consiglio regionale dove il governatore riferirà proprio su questa tematica. Spero vivamente che in quella sede il governatore metta da parte la sua politica delle soluzioni demagogiche e fittizie, per nulla risolutive, e prenda impegni seri ascoltando in primis le reali esigenze dei cittadini e dei professionisti di cui ci faremo portavoci”. Lo ha dichiarato Mario Abbruzzese, vice presidente della Commissione Sviluppo Economico, Lavoro e PMI.

“Tutti sono consapevoli che 100 infermieri e 400 posti letto, messi a disposizione delle strutture private, non possono rappresentare una soluzione idonea, ma nemmeno temporanea, in considerazione dello stato attuale della rete emergenza/urgenza regionale. Le strutture sono tutte in sofferenza, ed i cittadini, in particolar modo nelle province non si sentono tutelati e rispettati da chi dovrebbe garantire il loro diritto alla salute.

Zingaretti intanto è chiuso nella sua torre eburnea dell’Eur e di tanto in tanto lancia uno dei suoi annunci trionfalistici, ma di incontrare sia noi consiglieri regionali di Forza Italia, sia le associazioni di categoria, non ne vuol sentir parlare. Sono mesi che chiediamo attenzione sullo stato dei pronti soccorsi, la Regione continua a fare orecchie da mercante, ma soprattutto non interviene in maniera decisa per risolvere una problematica che ogni giorno colpisce direttamente migliaia di cittadini. Vedremo cosa avverrà venerdì, ma se non ci saranno risposte da parte del governo regionale, continueremo a visitare le strutture ospedaliere per raccogliere le istanze e le testimonianze delle persone e dei professionisti che subiscono la sua inadeguata politica sanitaria”. Ha concluso Abbruzzese. SANITA’, SIMEONE (FI): “CAPOROSSI E CORDONI AFFONDANO ANCHE LA TERAPIA INTENSIVA DEL GORETTI CON L’AVALLO SILENZIOSO DI ZINGARETTI” “Anno nuovo storia vecchia. Il direttore generale della Asl di Latina, Michele Caporossi, a braccetto con il direttore sanitario, Alfredo Cordoni, continua nella certosina opera di distruzione delle eccellenze che caratterizzano il Santa Maria Goretti di Latina. Ultima, ma solo in ordine di tempo, la decisione di depotenziare la terapia intensiva dividendo la Rianimazione dalla Anestesia. In un colpo solo sono riusciti, senza alcuna razionalità, a togliere medici alla Rianimazione per darli all’Anestesia. Hanno privato le specialistiche chirurgiche di riferimento quali la chirurgia vascolare, la neurochirurgia, la radiologia interventistica e l’ortopedia di un riferimento operativo. Hanno diminuito i posti letto, portandoli da 12 a 8, nonostante la media giornaliera dei pazienti ricoverati in reparto sia di 12 – 14 unità. Hanno di fatto depotenziato il servizio di emergenza – urgenza dell’ospedale di riferimento di tutta la provincia di Latina, che serve un’area estremamente vasta che va da Roma a Caserta. Il risultato è che il servizio non risponde a quanto stabilito dai criteri sui requisiti minimi assistenziali, che prevede una guardia rianimatoria h24 ogni 4 posti letto e che il personale è sottodimensionato rispetto al numero di pazienti ed ai turni che devono essere seguiti. Hanno complicato un servizio che negli anni ha dimostrato di funzionare alla perfezione come testimoniano i numeri. Basta pensare che, dal 2008 ad oggi, i ricoveri in terapia intensiva al Goretti sono stati in media 350 l’anno, a testimonianza del fatto che l’efficienza del reparto ha portato quasi a zero i trasferimenti verso gli ospedali romani rispondendo alle esigenze dei cittadini, evitando costi maggiori a carico della Asl di Latina e gestendo quello che poteva trasformarsi in un vero e proprio disagio sociale. L’eccellenza del sistema ha consentito inoltre in questi anni di effettuare ben 146 espianti di organi che, grazie alla tempestività dell’equipe, hanno salvato tantissime vite. Ma neanche questo è stato sufficiente per frenare l’opera di distruzione che Caporossi e Cordoni, con l’avallo silenzioso del presidente Zingaretti, stanno attuando. Un fallimento quello dell’organizzazione della Asl pontina certificata anche dalla bocciatura dell’atto aziendale avvenuta nelle ultime ore dove i rilievi mossi dal comitato tecnico della Regione Lazio puntano proprio sull’assurdità di un apparato burocratico degno di un Ministero a fronte di veri e propri buchi neri legati alla convenzione con l’università nonché al libro dei sogni del piano strategiche è scritto benissimo peccato che non abbia alcuna copertura economica per diventare realtà. Questa nuova organizzazione, inoltre, non risponde alla decisione di trasformare il Santa Maria Goretti di Latina in Dea di II livello. Come si pensa di rendere efficiente l’assistenza sanitaria in un ospedale deputato alle emergenze urgenze se si distruggono le eccellenze che lo caratterizzano? Perché continuano ad effettuare interventi deleteri proprio nei reparti che funzionano alla perfezione anziché dedicarsi alla risoluzione delle tante criticità che costellano la sanità nella provincia di Latina? In questo quadro le scelte di chi dovrebbe decidere per il bene comune si stanno trasformando in tragedie personali e collettive, stiamo uccidendo la sanità, la speranza e la fiducia di centinaia di professionisti e di una intera comunità. Preparerò una interrogazione urgente perché queste scelte rischiano di innescare una guerra tra poveri soprattutto in un servizio fondamentale come l’emergenza – urgenza in un ospedale come il Goretti che punta a diventare Dea di II livello ma ad oggi, solo sulla carta”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone

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