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Politica

Regione, Valle dei Casali approvato piano di assetto della riserva

Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Daniele Leodori, ha approvato all’unanimità il piano di assetto della Valle dei Casali, la riserva naturale di più di 80 ettari che si trova fra l'XI e il XII municipio di Roma.

Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Daniele Leodori, ha approvato all’unanimità il piano di assetto della Valle dei Casali, la riserva naturale di più di 80 ettari che si trova fra l'XI e il XII municipio di Roma.

Si tratta, in sintesi, di una vera e propria carta d'identità dell’area protetta, attraverso la quale sarà possibile pianificare lo sviluppo dell'area, l'organizzazione del territorio, definire le azioni e gli interventi per garantire l'uso dei beni e delle risorse, stabilire i diversi gradi di accessibilità pedonale e veicolare, individuare le attrezzature e i servizi che si possono realizzare.

“E’ un piano di assetto importante per la dimensione della riserva – ha spiegato l’assessore Fabio Refrigeri – Abbiamo il dovere di approvare questi provvedimenti per dare esecuzione piena alla legge sulle aree protette. Sono attesi da più di dieci anni, vanno attualizzati, ma continueremo con la discussione su quelli che hanno concluso il loro iter. E’ un mio preciso impegno”.

Nel piano approvato sono state accolte numerose osservazioni presentate da amministratori locali e cittadini. Villa York, il complesso più importante presente nella valle, sarà interessata da un progetto di recupero che riguarderà anche i casali storici. Stessa procedura anche per la collina del Trullo e gli edifici presenti in quell'area: Vaccheria, Villa Kock. Numerosi i progetti di sviluppo e recupero: dalla riqualificazione di Forte Bravetta e Forte Aurelio, al potenziamento della “Casa del parco”, alla ristrutturazione dell’ex istituto Baccelli, alla riconversione biologica di attività agricole, alla realizzazione di un polo agro-ambientale e turistico rurale sulla collina del Trullo.

Sono previsti interventi a sostegno delle attività agricole che si svolgono nella riserva, compresa la creazione di fattorie didattiche; vengono salvaguardati gli interventi pubblici e i programmi di recupero urbanistico (i cosiddetti "articoli 11") approvati alla data di esecutività del piano, previo parere dell’ente di gestione della riserva.

E' consentita la realizzazione di punti informativi e di ristoro in prossimità degli accessi della riserva e lungo la viabilità principale. Sono state inoltre definite nel dettaglio le norme che riguardano gli impianti sportivi esistenti nell'area e la possibilità di realizzarne di nuovi.

Come richiesto dal XII Municipio di Roma, viene creata una sorta di "porta di accesso" alla riserva nella zona del Buon Pastore e si prevede una destinazione per attività "turistico ricettive" per Forte Bravetta e Forte Aurelio.

Viene poi modificato il progetto per la risistemazione del capolinea del tram 8. L'area intorno a via Isacco Newton dovrà diventare un giardino pubblico, con zone di sosta collegate attraverso un percorso ciclabile. Sono, infine, previsti interventi di riqualificazione e di ripristino della vegetazione nelle zone compromesse, attraverso l'utilizzo di specie autoctone.

Nel corso del dibattito sono intervenuti Enrico Panunzi, presidente della commissione Ambiente, che ha ricordato come questo piano risalga addirittura al 2002 e quindi “deve essere attualizzato”, Giuseppe Simeone (FI), secondo il quale “i cittadini non possono aspettare tutti questi anni la legge non funziona, va modificata”, Pietro Sbardella (Gruppo misto) che “ha parlato di blocco totale di tutte le attività” dovuto ai ritardi nell’approvazione dei piani, Devid Porrello (M5s), secondo il quale “maggioranza e opposizione devono collaborare per far approvare i piani rimanenti in tempi brevi”, Fabio Bellini (Pd) che ha ricordato le motivazioni che portarono all’approvazione della legge sui parchi e Riccardo Agostini (Pd) che ha parlato di “un momento che potremmo quasi definire storico”. In sede di dichiarazioni di voto, Giuseppe Cangemi (Ncd) ha invitato l’assessore a procedere con rapidità “sulle altre realtà della nostra Regione”, mentre Fabrizio Santori (Gruppo misto) ha parlato di “risultato straordinario: siamo molto soddisfatti, ma restano ancora molti piani di assetto da approvare”.

Durante la discussione sul testo sono stati approvati numerosi emendamenti, presentati da Francesco Storace (La Destra) e da Devid Porrello, tesi a precisare meglio e limitare gli interventi possibili nelle varie zone della riserva, in particolare è stata eliminata la possibilità di cubature aggiuntive da realizzare ristrutturando alcuni edifici preesistenti.

Approvato, infine, anche un ordine del giorno presentato da Fabrizio Santori con il quale si impegna la giunta regionale “a prevedere un protocollo di intesa con Roma Capitale, i municipi interessati e gli altri proprietari al fine di realizzare un parco pubblico attrezzato sul modello delle ville storiche”.

VALLE DEI CASALI: ZINGARETTI, ‘VALORIZZIAMO IL LAZIO, RISCOPRENDO IL TERRITORIO’

“Riserva Valle dei Casali: da Consiglio ok a tutela dopo 12 anni. Valorizziamo il Lazio riscoprendo territorio, storia, sapori e cultura”. Lo afferma in un tweet il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti

SCUOLA, SIMEONE (FI): “ZINGARETTI E LA SUA GIUNTA STANNO AFFAMANDO I COMUNI ”

“Edilizia scolastica, la mancata risposta dell’assessore Refrigeri all’interrogazione che ho presentato oggi in question time conferma i nostri timori. L’incertezza del finanziamento per il biennio 2016 e 2017 graverà completamente sulle casse dei Comuni costretti, nonostante i bilanci in rosso, non solo ad anticipare ma anche a sostenere in toto le spese per la messa in sicurezza delle scuole. Mi sorprende questa fuga dell’assessore di fronte ad una responsabilità così importante. Era sufficiente interpellare il ragioniere dei suoi uffici per comprendere che in questo modo si affameranno i Comuni del Lazio. Partendo da questa considerazione e sperando in una revisione della delibera e della determina che riguardano il “Programma straordinario di interventi per il recupero e la messa in sicurezza dell’edilizia scolastica”, avevo posto, infatti, due semplici domande. Se fosse possibile rivedere i criteri utilizzati ripartendo le somme in base alle emergenze e alle priorità piuttosto che alla popolazione scolastica per assicurare la sicurezza degli studenti ed edifici scolastici conformi alle esigenze dei ragazzi sotto il profilo strutturale. E, ancor più importante, quali azioni si intendono mettere in atto per dare la certezza della tempistica nell’erogazione dei finanziamenti regionali destinati all’edilizia scolastica per scongiurare il rischio di esporre i Comuni ad anticipare e sostenere delle spese per cui non hanno la copertura economica. Purtroppo, l’assessore ha preferito glissare sulla certezza del finanziamento che per il 2016 e il 2017 non ha alcuna copertura economica certa. Si conferma, ancora una volta, l’incapacità della giunta Zingaretti di decidere, di effettuare scelte di sostanza, di guardare alla qualità degli interventi e non alla quantità. Oggi, a causa di questa incapacità politica ed amministrativa, ben 300 Comuni del Lazio, che vanno da Itri ad Amaseno, da Bassiano a San Cesareo, percepiranno per il 2015 somme che variano dai 2700 ai 6000 euro con cui non potranno fare nulla. Tanto meno programmare interventi per risolvere le criticità. Latina, ad esempio, che è il secondo comune del Lazio, nel 2015 percepirà 88 mila euro per 76 plessi scolastici. Poco più di 8 mila euro a scuola. E al danno si aggiunge la beffa. Perché con questa determinazione si spiegano le modalità di erogazione delle somme stabilendo che entro il 30 ottobre 2015 tutte le procedure di gara devono essere concluse, raccomandando ai Comuni di tener presente che le somme saranno erogate tenuto conto della ripartizione finanziaria delle risorse disponibili nel 2016 e 2017 e alla effettiva realizzazione dei fondi di finanziamento. Tradotto: ai Comuni si chiede di fatto di anticipare le somme per la messa in sicurezza delle scuole. Sottoponendoli al rischio di trovarsi con un debito fuori bilancio qualora non ci fosse disponibilità di risorse per le annualità successive a quella in corso. La Regione con queste non decisioni sta mettendo le mani avanti affamando i Comuni già sull’orlo del lastrico e non fornendo ai cittadini alcuna risposta alle loro esigenze. Mi auguro che l’assessore prenda in considerazione le eccezioni mosse e possa rivedere la delibera e la determina evitando di nascondersi dietro a promesse che potrebbe non mantenere, gravando sui Comuni e lasciando i nostri figli in scuole prive di sicurezza”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone

CONSULENZE ESTERNE, SIMEONE E PALOZZI (FI): “ZINGARETTI SI BEFFA DEL TAR E AFFIDA NUOVI INCARICHI”

Il presidente Zingaretti non riesce a desistere dall’affidamento degli incarichi esterni neanche dopo la reprimenda del Tar. Oggi è stato, infatti, pubblicato sul Burl il conferimento dell'incarico esterno di responsabile della Struttura "Rapporti con gli Enti Locali, le Regioni, lo Stato, l'Unione europea", che contraddice in maniera evidente quanto contenuto nelle sentenze del Tribunale amministrativo. Proprio il Tar meno di una settimana fa ha stabilito, infatti, che la Regione Lazio ha superato il limite previsto dalla legge, l’8% della relativa pianta organica, per il conferimento degli incarichi dirigenziali a soggetti esterni all’amministrazione. Ha constatato che la Regione Lazio non ha provveduto ad effettuare un’adeguata programmazione triennale ed annuale del fabbisogno di risorse umane affidando gli incarichi esterni sulla base dell’erroneo presupposto dell’assenza di professionalità interne idonee ad assumere tale incarico. Ed infine, come abbiamo più volte evidenziato, il presidente Zingaretti nonostante fossero presenti all’interno dell’amministrazione professionalità rispondenti ai profili richiesti ha comunque deciso di ricercare il personale all’esterno. La legge, quindi, parla chiaro e non è soggetta a interpretazioni personali. L’amministrazione pubblica può affidare incarichi esterni nella misura massima dell’8% e nel caso della Regione Lazio, almeno sulla carta, parliamo di 19 dirigenti. Invece l’elargitore Zingaretti è arrivato al record mondiale di 68 consulenze esterne, causando un evidente danno all’erario - tra l’altro già accertato dalla Corte dei Conti - e demolendo la già bistrattata dignità professionale del nostro efficiente personale dipendente. E proprio oggi, destino cinico e baro, al Question time del Consiglio regionale, è stata affrontata la nostra interrogazione a risposta immediata, in cui chiediamo a Zingaretti se, prima di procedere alla ricerca di professionalità esterne, sia stato svolto un attento monitoraggio tra gli oltre 200 dirigenti della Regione per verificare se qualcuno rispondesse a requisiti, profili e competenze richieste; per quale ragione nei meccanismi di selezione si prevede l’invio dei curricula dei candidati agli incarichi esterni a Londra; chi è il soggetto deputato al vaglio di questi 8 milioni di curricula, di cui il presidente orgogliosamente parla; quali sono i costi di questa procedura ‘internazionale’; e se la dichiarazione dei sindacati, “…nei fatti i curricula si fermavano alla palazzina A…” della sede della giunta regionale è vera. Quesiti chiari, che avrebbero richiesto spiegazioni precise e circostanziate. Peccato però che Zingaretti, ‘forte’ del solito impegno istituzionale non si sia nemmeno presentato in aula e la risposta, affidata alla malcapitata assessore Visini, si sia dimostrata evasiva, a tratti imbarazzante. Il presidente Zingaretti ancora una volta ha dimostrato totale incompetenza amministrativa e massima noncuranza della legge riuscendo in un colpo solo ad affidare l’ennesimo incarico esterno e a non rispondere a quattro semplici domande deludendo fortemente le attese dei cittadini e dei consiglieri”.Lo dichiarano in una nota i consiglieri regionali di Forza Italia Adriano Palozzi e Giuseppe Simeone

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