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Regione;  via libera al DEFR per il prossimo triennio

La IV commissione Bilancio, partecipazione, demanio e patrimonio, programmazione economico-finanziaria, presieduta da Mauro Buschini (Pd), ha dato parere favorevole, a maggioranza e con diversi emendamenti, al Documento di economia e finanza...

La IV commissione Bilancio, partecipazione, demanio e patrimonio, programmazione economico-finanziaria, presieduta da Mauro Buschini (Pd), ha dato parere favorevole, a maggioranza e con diversi emendamenti, al Documento di economia e finanza regionale 2015 – Anni 2015-2017 (Defr). Dopo il via libera al Defr (proposta di deliberazione consiliare n. 37 del 9 dicembre 2014), la commissione ha stabilito a maggioranza di rinviare all’Aula la legge di stabilità (proposta di legge n. 230) e il bilancio (pl 229) con tutti gli emendamenti depositati in IV commissione, “per consentire di lavorare in modo più proficuo anche sugli emendamenti che saranno presentati per l’Aula”, come ha spiegato il capogruppo del Pd, Marco Vincenzi. La conferenza dei capigruppo ha già stabilito la convocazione del Consiglio per lunedì 22 dicembre alle ore 12.

“La discussione è stata molto utile, a partire dall’audizione degli assessori e dei dirigenti regionali”, ha dichiarato il presidente Buschini a conclusione dei lavori. “Abbiamo avuto uno spaccato chiarissimo di quello che è accaduto nel corso del 2014. Il giudizio non può che essere positivo per una Regione che sta mettendo a posto i suoi conti. L’aver approvato il Defr in commissione, emendato, è stato molto utile per quello che deve avvenire: scendono le spese e i costi del Consiglio regionale, la Regione onora i suoi impegni pregressi con prospettive importanti per il futuro, a partire dalla sanità, e per gli investimenti a favore delle Pmi. Due provvedimenti vengono rinviati all’Aula per motivi di tempo – ha concluso Buschini - rimandiamo tutto a quella discussione che potrà essere molto proficua”.

Il Documento di programmazione economica e finanziaria regionale 2015 descrive “la complessa architettura all’interno della quale ha preso corpo l’azione politica regionale e che proseguirà fino alla fine del mandato per sciogliere tutti quei nodi che vincolano lo sviluppo e il progresso della nostra regione”, come si legge nella presentazione sottoscritta dallo stesso presidente, Nicola Zingaretti. Nelle 175 pagine del Defr, che è propedeutico alla manovra di bilancio al pari dell’analogo documento di programmazione nazionale (Def), sono analizzati l’azione del governo regionale dall’avvio dell’attuale legislatura, il profilo congiunturale regionale alla base delle previsioni economiche di crescita per il triennio a venire, gli obiettivi strategici, e gli strumenti di politica regionale in campo economico, sociale e territoriale.

Una parte è dedicata all’analisi della finanza regionale, da cui si evince la progressiva riduzione dell’indebitamento, grazie alla terza e quarta tranche derivante dalle anticipazioni di liquidità ottenute dallo Stato per il pagamento dei debiti pregressi verso i fornitori.

Per effetto del decreto legge 35 del 2013 e del decreto legge 66 del 2014, lo Stato ha assegnato circa 8,9 miliardi alla Regione Lazio per fare fronte all’ingente massa debitoria che nel 2012 ammontava a 12,3 miliardi di euro. Tali anticipazioni di liquidità, assieme agli investimenti per lo sviluppo economico e sociale del territorio, stimati nel Defr in complessivi 2,43 miliardi per il prossimo triennio, permetteranno al Prodotto interno lordo (Pil) regionale di progredire ancor più di quanto previsto dal quadro tendenziale. Come ha spiegato l’assessore al Bilancio, Alessandra Sartore, nel corso della sua relazione introduttiva al Defr, il Pil (nominale) del 2015 dovrebbe crescere di uno 0,3 per cento in più rispetto a quanto previsto dal quadro tendenziale. Quindi, nel quadro programmatico della Giunta, il Pil dovrebbe aumentare dell’1,4% (anziché dell’1,1% tendenziale), passando dai 171,5 miliardi del 2014 ai quasi 174 miliardi del 2015.

Il Defr è stato oggetto di una serie di emendamenti dell’opposizione, in parte volti a portare avanti le istanze dei territori, come nel caso delle proposte del consigliere Giuseppe Simeone (Pdl – FI) a favore della provincia di Latina, in parte volti ad attenuare taluni toni giudicati eccessivamente trionfalistici. “C’è l’ansia della prestazione, la voglia di apparire i primi della classe”, per Francesco Storace (La Destra), secondo il quale, inoltre, il presidente della Regione appare nel documento come “un re Mida che tutto quello che tocca trasforma in oro”.

Pietro Di Paolantonio (Ncd) ha definito “auspicabili ma ottimistiche” le previsioni della Giunta sulla crescita economica, ma ha aggiunto: “troviamo fuori luogo la gratuita volontà di denigrare il lavoro dalla passata Giunta”. Per Di Paolantonio, il Defr è un documento “inutile nel merito e fastidioso nei toni”. Di diverso parere è Valentina Corrado (M5s), secondo la quale invece il Defr 2015-2017 non è uno strumento inutile ma sarebbe dovuto arrivare prima, dando così il tempo per un’analisi più accurata e per formulare proposte. Tuttavia, è “una commistione molto propagandistica tra desiderata e ciò che è stato fatto”. “I desiderata sono una sfida che lanciamo a noi stessi”, ha risposto Michele Baldi (Lista Zingaretti).

Per Riccardo Valentini (Per il Lazio) “si è trattato di una discussione utile che ha permesso di entrare in maniera dettagliata nel documento, anche ai fini dell’attività emendativa”. “E’ vero che c’è stato qualche tono enfatico – ha ammesso Gino De Paolis (Sel) - ma lo abbiamo limato”. Giancarlo Righini (Fratelli d’Italia) ha espresso dubbi sulla possibilità di esenzione dall’aumento dell’addizionale regionale Irpef per i redditi sotto i 35.000 euro. Tutti d’accordo sulla ristrettezza dei tempi per l’esame del documento da parte della IV commissione.

CULTURA, ZINGARETTI: ORGOGLIOSI BIBLIOTECA RENATO NICOLINI RICONOSCIUTA BENE INTESSESSE CULTURALE

In base al decreto legislativo 42 del 2004, la Regione Lazio si è fatta promotrice in questi giorni di una importante iniziativa che prevede la “dichiarazione dell’eccezionale interesse culturale” della biblioteca personale di Renato Nicolini.

Questo patrimonio, costituito da circa 12.000 volumi, è stato donato dai familiari di Nicolini al Comune di Roma in comodato gratuito. Farà parte di una sezione specifica della Biblioteca Romana dell’Archivio Storico Capitolino, in accordo con la volontà degli eredi e occuperà una sala allestita appositamente, denominata appunto Sala Renato Nicolini.

"La Regione Lazio è orgogliosa di conservare, custodire e valorizzare la biblioteca che generosamente Renato Nicolini ha regalato alla comunità dei romani – dichiara il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti - Mi auguro che possa diventare un luogo di incontro, di scambio di idee ed esperienze e rappresenti un prezioso stimolo per questa città”. "I libri raccolti nel corso di una vita – aggiunge l'assessore alla Cutura e Politiche Giovanili, Lidia Ravera - sono la storia e l'anima di un uomo, sono l'intelligenza al lavoro. Potremo, grazie alla sua biblioteca, continuare a dialogare con il più creativo e geniale degli assessori alla cultura molteplici campi degli interessi culturali dell’intellettuale italiano ed è articolata nei seguenti settori: architettura e urbanistica; storia delle città, in particolare di Roma e di Napoli; cinema, teatro e spettacolo nel suo complesso; politica culturale e in particolare estate romana; saggistica filosofica e politica; letteratura mondiale, in particolare italiana, francese, tedesca e anglo-americana; collezione di fumetti. Attualmente in fase di riordino e di catalogazione ISBN, sarà presto disponibile al pubblico. E' quanto si legge in una nota della Regione Lazio.

AGRICOLTURA, SIMEONE (FI): “OSSIGENO PER LO SVILUPPO DEL COMPARTO BUFALINO”

“E’ stato approvato in commissione bilancio, grazie alla riformulazione del presidente, Mauro Buschini, l’emendamento al documento di programmazione economica e finanziaria 2015 – 2017 della Regione Lazio a sostegno del comparto zootecnico, ed in particolar modo del settore bufalino. L’emendamento che ho presentato punta allo sviluppo e alla competitività di un settore fondamentale per l’economia delle province di Latina e Frosinone. L’obiettivo era inserire tra le priorità della Regione, e nel piano di sviluppo rurale del Lazio, azioni che fanno leva su fondi comunitari e mirate alla competitività del settore bufalino magari utilizzando le case dell’agricoltura come punto di riferimento per gli imprenditori. Per la prima volta, infatti, la politica agricola comunitaria (PAC) ha introdotto tra i destinatari delle sue misure anche il comparto bufalino destinando 4 milioni totali, pari a circa 25 euro per ogni capo, all’Italia per lo sviluppo del settore. Il Lazio è la seconda regione in Italia nella produzione del cosiddetto “oro bianco”. I capi bufalini stimati ammontano a circa 65.000 unità, 40.000 circa nella provincia di Latina, 20.000 per Frosinone e 5.000 a Roma. La crisi che ha colpito il settore agricolo e zootecnico nella provincia di Latina, prima nel Lazio per numero di capi e di aziende agricole, per essere arginata necessita dell’intervento delle istituzioni. Le difficoltà incontrate negli ultimi tempi dagli allevatori di bufale e dal settore zootecnico, si possono superare solo se si punta a risolvere tutti gli aspetti che hanno portato alla crisi del comparto e insistendo su un prodotto di alta qualità garantito da una reale tracciabilità a garanzia del consumatore. Con questo emendamento abbiamo introdotto una misura fondamentale che darà ossigeno alle aziende agricole della provincia di Latina e Frosinone ed a tutto l’indotto ad esse collegato”.

Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone

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