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I rifiuti di Roma negli impianti del Lazio: la Saf di Frosinone e’ pronta a dare il suo contributo

La società che gestisce l’impianto di lavorazione rifiuti di Colfelice concorrerà a risolvere l'emergenza romana

Il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha firmato nella giornata di ieri 5 luglio un'ordinanza per porre rimedio alla crisi rifiuti di Roma. Il succo è che entro 48 ore, Ama dovrà pulire e sanificare tutti i luoghi sensibili; entro 7 giorni dovrà pulire il resto della città aumentando la provvista di cassonetti (di almeno 300 unità in 3 giorni) e incrementando i mezzi per la raccolta dei rifiuti anche con l’ausilio delle ditte appaltatrici, dovrà inoltre verificare tutti i contratti esistenti e pagare i fornitori. Ancora, entro una settimana va messo in funzione il tritovagliatore di Ostia. Entro 15 giorni il Comune ed Ama devono attivare tutti i siti di trasferenza (quelli nei quali i camion più piccoli travasano i rifiuti in quelli più grandi che poi portano i rifiuti a destinazione).

Tutti gli impianti del Lazio dovranno immediatamente utilizzare al massimo delle capacità le loro strutture per garantire almeno fino al 30 settembre, data ultima di vigenza dell'ordinanza,  raccolta, trasporto e lavorazioni nei propri impianti anche nei giorni festivi” e di “procedere allo svuotamento delle fosse di ricezione dei rifiuti indifferenziati quando ciò sia possibile, anche in deroga a specifiche prescrizioni indicate nelle autorizzazioni integrate ambientali”.​  

Il Presidente della Saf Lucio Migliorelli in una nota ufficiale sull'emergenza rifiuti dichiara: " Il provvedimento appena adottato, in forza di poteri sostitutivi posti in capo al Presidente della Regione, obbliga tutti gli impianti di trattamento dislocati sul territorio della regione Lazio a ricevere e lavorare quantitativi di rifiuti indifferenziati al massimo della capacità autorizzata. Anche Frosinone – che dispone di un ciclo provinciale autosufficiente per la lavorazione dei rifiuti e lo smaltimento dei residui – concorrerà, con responsabile e fattivo spirito di collaborazione, alla risoluzione della emergenza romana nella certezza che la comunità ciociara saprà ancora una volta comprendere, prima ancora di condividere, la oggettiva esigenza di porre urgente rimedio a una crisi ambientale che potrebbe sfociare in una seria problematica sanitaria con effetti devastanti sulla salute degli abitanti di Roma. Purtroppo profetizzare soluzioni di gestione del ciclo dei rifiuti basate su logiche del tipo "rifiuti zero" o teorie simili genera i disastri che hanno ricondotto la nostra capitale allo spettacolo indecoroso di questi giorni. Ritengo doveroso e opportuno precisare, a beneficio della corretta informazione della opinione pubblica, che l’impianto di Colfelice è autorizzato – ed è nelle condizioni operative per farlo – a trattare tali quantitativi senza che ciò comporti disagi di natura alcuna. È altresì doveroso e opportuno ribadire che nemmeno un grammo dei rifiuti che arriveranno dalla capitale resterà nella nostra provincia. Gli scarti della lavorazione, infatti, vengono inviati presso la discarica di Colleferro. Rilevo infine, al netto dell’attualità, che sarebbe errore imperdonabile se il coinvolgimento di Saf dovesse offuscare la portata innovativa del progetto che rivoluzionerà l’impianto di Colfelice. In ossequio ai principi della economia circolare, abbiamo scelto di percorrere la strada della modernità, avviando la trasformazione degli attuali sistemi di trattamento per riciclare, attraverso il pieno recupero dei rifiuti, ogni materia prima, che sia essa vetro, metallo, plastica, carta. Una rivoluzione che posizionerà Saf e la provincia di Frosinone all’avanguardia virtuosa dell’economia verde (green economy) per preservare ancora più le risorse ambientali, tutelare la salute pubblica e promuovere un’economia sostenibile e nuove opportunità di lavoro".

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