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Subiaco, il Tar del Lazio respinge la richiesta di risarcimento danni, 4,5 milioni di euro avanzata contro il comune

Respinta dal Tar la richiesta di risarcimento del danno di oltre 4,5 milioni di euro avanzata nei confronti del Comune dalle ex concessionarie delle Aree di Monte Livata e Campo Minio, Slittinovia e dell’Anello: legittimo l’operato...

Respinta dal Tar la richiesta di risarcimento del danno di oltre 4,5 milioni di euro avanzata nei confronti del Comune dalle ex concessionarie delle Aree di Monte Livata e Campo Minio, Slittinovia e dell’Anello: legittimo l’operato dell’Amministrazione comunale nel 2012

È stata depositata in data 16 aprile la sentenza Tar Lazio, sez. II^ bis, n. 4125/2014 resa all’esito del giudizio instaurato nel 2012 dalle società Cori s.r.l., Livata Sport & Fun, e Consorzio Livata Transport contro il Comune di Subiaco per la risoluzione delle convenzioni stipulate dall’amministrazione comunale nel 2010 e relative alle aree dell’Anello, Campo Minio e Monte Livata e della slittinovia, nonché per il risarcimento del danno subito e subendo dalle medesime società, e quantificato in circa € 4.584,860,00.

Il Tar, dopo aver esaminato la sentenza del Consiglio di Stato n. 1713 del 2012 che aveva dichiarato illegittime quelle concessioni, ha aderito alla posizione del Comune in ordine al venir meno del rapporto contrattuale tra il concessionario e il Comune; “come risulta palese dalla pronunzia del Consiglio di Stato, l’atto di affidamento (del 2010) risulta essere una concessione con valenza pubblicistica, sì da rimanere travolto dalla pronunzia di annullamento (Consiglio di Stato del 2012) senza che si renda necessaria un’ulteriore pronunzia di inefficacia del negozio”.

Il Tar ha conseguentemente negato il diritto delle società Cori, Livata Transport e Livata Sport & Fun ad ottenere il risarcimento del danno “mancando i presupposti delle azioni previste a tutela dell’art. 1453 c.c.” (Risoluzione del contratto per inadempimento); infatti, “nessun inadempimento può essere contestato al Comune (amministrazione comunale del 2012) , che ha posto in essere atti dovuti” (la immediata richiesta di riconsegna delle Aree e dei beni), in ragione del fatto che nessun “rapporto contrattuale” risultava in essere tra il Comune e le società ricorrenti nel momento in cui è stata intimata la restituzione dei beni comunali.

“Si tratta di un importante pronunciamento del Tribunale amministrativo che mette un punto sull’annosa vicenda delle discusse concessioni del 2010 e sulle conseguenze che da quegli atti scellerati si sarebbero potute avere – ha commentato il Sindaco.

E’ stato infatti scampato il pericolo dell’Ente di vedersi condannato a risarcire un danno richiesto di oltre quattro milioni e mezzo di euro, che avrebbe inevitabilmente creato serie difficoltà al Comune e alla collettività, chiamata inevitabilmente a farsi carico delle responsabilità di coloro che quegli atti illegittimi avevano adottato nel 2010”.

In particolare la sentenza n. 4125 cristallizza la legittimità dell’operato di questa amministrazione che, non appena il Consiglio di Stato si è pronunciato nel 2012, ha adottato una serie di atti diretti ad ottenere l’immediata disponibilità delle Aree, da restituire alla cittadinanza.

Ciò che viene detto chiaramente con questa sentenza è che le società ricorrenti nel marzo 2012 avrebbero dovuto immediatamente rilasciare i beni comunali e non insistere disperatamente nel trattenerli, impedendo la gestione e manutenzione pubblica di impianti e servizi comunali, sottraendoli di fatto alla pubblica fruizione.

“Questa sentenza chiude un periodo particolarmente difficoltoso, che ha richiesto sforzi notevoli da parte degli uffici comunali - chiamati a reperire e ad analizzare montagne di documenti, ad effettuare continui sopralluoghi e ricognizioni sullo stato dei luoghi, diffide e intimazioni ad adempiere - oltre agli sforzi esagerati dell’amministrazione comunale tesi a far fronte a ricorsi continui, tutti conclusisi favorevolmente per l’Ente comunale, segno chela costanza e l’impegno, alla fine pagano sempre” – conclude il Sindaco Pelliccia.

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