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Valmontone, Matrigiani: “lo spostamento di Don Alberto lascia una comunità smarrita”

E' passato oramai quasi un mese da quel giorno  maggio in cui durante una messa Don Alberto Raviglia comunicò improvvisamente ai suoi parrocchiani di san Sebastiano la scelta del Vescovo Apicella di trasferirlo a Gavignano. Da quel giorno è nata...

E' passato oramai quasi un mese da quel giorno maggio in cui durante una messa Don Alberto Raviglia comunicò improvvisamente ai suoi parrocchiani di san Sebastiano la scelta del Vescovo Apicella di trasferirlo a Gavignano. Da quel giorno è nata spontaneamente una sorta di agitazione popolare che ha portato ad una raccolta di firme ed a un incontro con il Vescovo che ha fatto sì che la decisione di far venire a Valmontone Don Paolo Latini di Artena sia stata rinviata a Settembre.

Abbiamo incontrato il neo consigliere di maggioranza Antonio Matrigiani con il quale abbiamo voluto affrontare questa sentita vicenda. "Sono oltre 40 anni che conosco personalmente Don Alberto. E' un sacerdote che in tutti questi anni ha saputo sempre farsi apprezzare per lo spirito attraverso il quale è riuscito a far entrare in tutte le nostre case la parola del Signore. Una persona umile che è diventato una parte importante della nostra comunità e che dopo 40 anni non può venire meno senza giusta causa. Sembrerebbe però che una drastica decisione potrebbe portarlo via ai suoi parrocchiani, i più numerosi rispetto alle altre due Parrocchie presenti sul territorio. Prendere una simile decisione che sta seminando, sgomento, sofferenza, forte dispiacere nei fedeli, mobilitazione di delegazioni trattanti in visita a Sua Eccellenza, migliaia di firme raccolte, andrebbero ben valutate così come le conseguenze. Vedere centinaia di parrocchiani smarriti perché viene tolto loro un punto di riferimento senza una spiegazione plausibile e soprattutto lasciando in aria molti interrogativi è una grande responsabilità, se non si danno risposte a tal decisione, fosse anche un superiore gerarchico. Confido nella speranza che il ns. Vescovo voglia ascoltare nuovamente le invocazioni dei ns. fedeli e che stia vicino ai suoi sacerdoti trattarli con la fiducia e la benevolenza che meritano, come da mandato di Cristo. Chi non esce da sé, invece di essere mediatore, diventa a poco a poco un gestore. Come Buon Pastore e sottoposto gerarchicamente alle parole del ns. Eminentissimo e Reverendissimo Papa Francesco I, non può che far proprie le Sue parole: “Siate Pastori con l’odore delle pecore, Pastori in mezzo al proprio gregge, e pescatori di uomini”. E’ per questo motivo che come parrocchiano ed amministratore di questo Comune mi sento vicino a Don Alberto Raviglia e farò di tutto affinché questa decisione passa tornare indietro.

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