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Salute

Coronavirus in Ciociaria, bollettino 14 marzo: in tutto 45 casi positivi

Tra i 9 nuovi contagiati anche l'Abate di Casamari e un operaio residente a Piedimonte San Germano

Si è svolta nel pomeriggio di oggi (14 marzo 2020), alla presenza dell'Assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato, la videoconferenza della task force regionale anti-Coronavirus con i Direttori Generali delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere del Lazio, tra cui il DG della Asl di Frosinone Stefano Lorusso.  "9 nuovi casi positivi (in Ciociaria, quindi in tutto 45, ndr) - recita il bollettino del 14 marzo - 13 persone sono uscite dalla sorveglianza domiciliare. 4 casi positivi in trasferimento allo Spallanzani. Bloccata accettazione RSA San Raffaele di Cassino in attesa esito indagine epidemiologica".Questo perché, fino al pomeriggio di ieri, nella citata Residenza Sanitaria Assistenziale erano state riscontrate 7 infezioni. Ora, stando alle prime voci, se ne sarebbero registrare altre due, arrivando così a quota 9, così allarmante da bloccare la presa in carico di pazienti presso il San Raffaele. 

Al totale di 45 positivi, ovviamente, andrebbero sottratte per ora le due persone dichiarate guarite, tra cui il primo caso ciociaro, una 65enne di Fiuggi. Inoltre, vanno tenuti in considerazione anche i casi non accertati dalla Asl di Frosinone sul territorio provinciale, ma riguardanti due ciociari: un operaio 31enne di Sora, risultato positivo mentre era paziente del Policlinico Tor Vergata, e un ultrasettantenne di Piglio, riscontrato con Covid-19 all'Ospedale di Colleferro (Asl Roma 5). In quanto alle persone in sorveglianza sanitaria domiciliare, infine, erano 321 lo scorso 11 marzo, ma ad oggi, tra entrate e uscite, sono 272, quindi 49 in meno nel giro di tre giorni. 

Gli ultimi casi positivi al Covid-19

Tra gli ultimi a risultare contagiati, c'è anche l'Abate di Casamari, sottopostosi al test nelle scorse ore presso l'Ospedale Spaziani di Frosinone. Di conseguenza, l'intera comunità monastica sarà in sorveglianza sanitaria fino al prossimo 25 marzo e ovviamente, fino alla medesima data, non sarà possibile accedere in nessun caso né al Monastero benedettino né al relativo Istituto Scolastico San Bernardo.  

Così, in più che probabile riferimento allo stesso il Sindaco Simone Cretaro: "Vi comunico che anche nella nostra Veroli è stato accertato un caso positivo al virus Covid-19. Come da prassi, sono stati immediatamente attivati dal personale Medico competente i protocolli previsti per evitare eventuali contagi. Non dobbiamo farci sopraffare dalla paura. Tutto andrà bene, ma dipende da noi, “da tutti e da ciascuno”. Ora, più di prima, è necessario restare in casa ed osservare scrupolosamente le indicazioni fornite dalle autorità competenti".

Nessun contatto con i baby calciatori del Frosinone Calcio

In riferimento alla notizia che dei giovani calciatori del Frosinone Calcio avessero avuto contatti con l'Abate di Casamari è arrivata una precisazione: "La Società aveva fornito le informazioni necessarie e richieste sia mediante il proprio ufficio stampa che tramite il coordinatore del settore giovanile. Sua Eccellenza l’Abate, a cui va l’augurio di pronta guarigione da parte della famiglia giallazzurra, non è, come sempre, mai entrato in contatto diretto con i ragazzi, il cui convitto è gestito da laici e la cui palazzina è distaccata completamente dal resto delle strutture".

"Questo, oltre al fatto che gli stessi sono tornati nei rispettivi domicili già da tempo, non ha portato ad alcun tipo di procedura nei loro confronti - aggiungono - Ribadiamo con forza che, in momenti particolarmente difficili come quelli che stiamo vivendo, è opportuno evitare qualsiasi tipo di allarmismo non suffragato da fatti realmente accaduti che possano aumentare il senso di ansia e paura di intere famiglie. Cogliamo l’occasione per confermare che l’unica forma di rapporto con i calciatori della prima squadra sino alla data del 23 marzo, sarà in virtù del prosieguo del percorso fisioterapico di alcuni. Non sono previsti né allenamenti individuali né tantomeno collettivi gestiti direttamente dal Frosinone Calcio".

Gli altri casi dei contagiati ciociari

A seguire, stando alle prime informazioni trapelate e riportate di seguito, quattro persone originarie del Cassinate: una 82enne di Cassino spostata nella serata di ieri, venerdì 13 marzo, dall'Ospedale Santa Scolastica della Città Martire al Reparto di Rianimazione dello Spaziani di Frosinone; in nottata trasferito con urgenza all'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Spallanzani di Roma, poi, un ingegnere FCA 44enne, tornato cinque giorni fa dal Polo Produttivo di Torino e mai stato negli ultimi tempi all'interno dello stabilimento di Piedimonte San Germano, dov'è, però, residente; infine, un cittadino di Sant'Andrea del Garigliano e un 70enne di Cervaro, che si trovano, rispettivamente, al capitolino Spallanzani e al frusinate Spaziani.  

A confermare l'infetto pedemontano era stato nella serata di ieri il Sindaco Gioacchino Ferdinandi: "Sono stato informato dalle autorità competenti di un caso di Coronavirus a Piedimonte San Germano - ha comunicato - Come previsto sono stati attivati tutti i protocolli sanitari di prevenzione. Invito tutti i cittadini a rimanere a casa. Questa settimana c’è stata la sanificazione delle scuole e del Comune. Una ditta specializzata si occuperà, ad inizio settimana prossima, della disinfezione dei luoghi pubblici. Invito tutti a restare ancora più uniti in questo momento di grande difficoltà per la nostra Città".   

Riepilogo generale

A partire dal 2 marzo (data del primo caso ciociaro accertato, ossia la poi guarita 65enne di Fiuggi), si è passati agli 11 casi positivi appresi il seguente 9 marzo fino ad arrivare agli attuali 45. Nel mezzo, gli incrementi di martedì 10 (5), mercoledì 11 (2), giovedì 12 (ben 12) e venerdì 13 (6). Oggi, purtroppo, altri 9. Nel quadro generale, oltre a 2 guarigioni (la seconda non ancora attribuita), 3 deceduti: l'85enne di Ceprano, l'81enne molisano (inizialmente in riabilitazione al San Raffaele di Cassino) e il 54enne Marco Tricarico, originario di Supino

"Sono stato contattato - aveva reso noto ieri, venerdì 13 marzo, il Sindaco di Supino Gianfranco Barletta - dalla famiglia del nostro caro concittadino, deceduto ieri (giovedì 12 marzo, ndr) per patologie gravi e pregresse e mi hanno informato che sottoposto al tampone, è risultato positivo al Covid-19". Nei confronti dei familiari, sotto al post pubblicato dal Primo Cittadino, il grande abbraccio e il forte cordoglio da parte della comunità di origine del noto commerciante, attivo e stimatissimo anche a Ferentino, da dove erano arrivate, tra le altre, le sentite condoglianze del Sindaco Antonio Pompeo.  

Comunicato ufficiale della famiglia Arduini-Tricarico-Zuccaro

"Desidero informare e rassicurare tutti i pazienti dello studio Arduini-Zuccaro, tutti gli amici e conoscenti - scrive il Dott. Luca Arduini, odontoiatra di Supino e cognato del compianto Marco Tricarico - del fatto che mia moglie, la Dottoressa Daiana Zuccaro, le nostre figlie Tanya e Anastasia ed io siamo in buona salute e seguiamo in via precauzionale le misure previste per l’emergenza Coronavirus per tutta la popolazione. Non essendo stati in contatto con il nostro congiunto ora defunto, la Asl non ha predisposto alcun provvedimento nei nostri confronti".

"La famiglia di mia sorella Elisabetta, i suoi figli Alice e Mattia e mia madre - aggiunge - sono attualmente in quarantena forzata presso la loro abitazione poiché hanno avuto contatti con il defunto, ma stanno bene e non presentano alcun sintomo di contagio da Covid 19. Si registra purtroppo la diffusione in paese e sui social di notizie e registrazioni audio che indicano me come il portatore del virus che avrebbe gravemente danneggiato la mia famiglia".

"A tal proposito e ancora con l’intento di scoraggiare il diffondersi di notizie false e inutilmente allarmistiche, in un momento già così grave per tutti - conclude - dichiaro di non aver più effettuato viaggi di lavoro in Lombardia ormai dal 3 dicembre scorso. Diffido pertanto dal diffondere notizie false, da cui sarei costretto a difendere me stesso e la mia famiglia con le iniziative più opportune".

Dall'OPI Frosinone

"In questi momenti di grave emergenza e di massimo impegno da parte di noi tutti - scrive Gennarò Scialò, Presidente del Consiglio Direttivo dell'Ordine Professioni Infermieristiche di Frosinone - sento la necessità di ringraziare tutti gli Infermieri della provincia di Frosinone per l’impegno, il sacrificio e l’abnegazione dimostrata. Teniamo duro, sia impiegati nella Asl di Frosinone, nell’Ares 118, nelle strutture private e convenzionate della provincia, sia per i tantissimi impegnati in tutta Italia. Questo è il momento dell’unità e dell’abnegazione, come ogni giorno abbiamo fatto e come dobbiamo continuare a fare per sconfiggere la 'bestia'".

"Sono ore e giorni difficili - continua lo stesso Scialò - ma siamo una Professione grandiosa che si sta spendendo giorno e notte e con una generosità che non ha pari: vinceremo questa battaglia durissima con il cuore, il coraggio e la competenza. Abbiamo paura? Certo che sì! Abbiamo però le capacità, la forza e le competenze per gestire una situazione inedita, di colmare giorno per giorno le nostre conoscenze, pronti a misurarci con una sfida che appare come più grande di noi, perché dalla nostra parte abbiamo il nostro “essere infermieri”: faremo come sempre squadra e risponderemo colpo su colpo".

"Questo - si toglie, infine, qualche sassolino dalla scarpa - è il messaggio che dobbiamo recapitare a chi subdolamente e vigliaccamente cerca improvvidamente di instillare nelle nostre menti comportamenti che non sono nostri: le polemiche, i 'se' ed i 'ma' oggi sono inaccettabili! Li rispediamo al mittente! Il detto che “quando la nave affonda i topi scappano” per noi non vale. Noi la nave dobbiamo governarla in questo mare tempestoso tutti insieme, e la condurremo in un porto sicuro con il nostro fare, ma soprattutto con il nostro essere. Noi non siamo eroi! Siamo infermieri! Come ieri, come stiamo facendo oggi, e come faremo domani. Resisteremo e non indietreggeremo mai!". 

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