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Frosinone calcio, Soddimo "La rabbia, il nostro punto di forza"

"Ovunque andavamo mettevamo in campo tutto per portare a casa i tre punti. Dobbiamo tornare ad avere quella fame di allora"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FrosinoneToday

La simpatia che sprizza da tutti i pori è assicurata quando di fronte a microfoni, telecamere e taccuini c’è Danilo Soddimo. Attento alle domande, anzi sovente è lui che ne fa ai cronisti e addirittura si candida per un posto da conduttore radiofonico. Nel frattempo è lui l’intervistato della settimana.

Danilo, con il numero quattro non vai troppo d’accordo: hai saltato le prime 4 per squalifica, poi sei tornato ad Ascoli, hai saltato Perugia, hai giocato 6 partite di fila e poi hai saltato altre 4 partite. Qualche altro numero: nelle prime 4 partite in cui non hai giocato per la squalifica, il Frosinone ha fatto 3 vittorie e 1 pareggio; nelle successive 4 quando eri assente per infortunio, il Frosinone ha fatto solo 6 punti. Che differenza c’è tra quel Frosinone che fece 10 punti nelle prime 4 e questo di oggi? Nel gioco e nell’atteggiamento.

E magari – ride Soddimo – adesso ne faccio qualcun’altra poi ne salto altre quattro… O forse volete dire che è meglio che resti fuori? Scherzi a parte, diciamo che all’inizio è normale che le squadre cerchino un assetto stabile, delle certezze tecniche. All’inizio noi abbiamo fatti dei punti con delle squadre sicuramente accreditate. Anche se in avvio di ogni stagione sembra sempre tutto in discesa. Poi cammin facendo le squadre acquistano sicurezza nei propri mezzi, maggior consapevolezza ed ecco che vai ad affrontare formazioni che mettono in campo una cattiveria diversa sicuramente da quella di avvio campionato”.

Il fatto che abbiamo incontrato quelle  quattro squadre all’inizio, pensi al fatto che magari non erano ancora rodate? E probabilmente anche il Frosinone non lo era…

Faccio l’esempio del Cittadella, che ha trovato sicurezza e personalità. Ma andando avanti troveremo altre sorprese, il girone di ritorno sarà tutta un’altra storia”.

Sabato scorso quando hai firmato il 3-2 la tua è sembrata una conclusione di rabbia… Stessa rabbia che servirò sabato prossimo per tutta la partita?

La rabbia deve essere il nostro punto di forza. La fame, la consapevolezza che senza quella cattiveria non si raggiunge niente. Ricordate come abbiamo vinto negli ultimi anni, eravamo la squadra più fastidiosa della serie C e della B. Ovunque andavamo mettevamo in campo tutto per portare a casa i tre punti. Dobbiamo tornare ad avere quella fame di allora. L’umiltà c’è. Ma serve quella cattiveria, anche se hai il 70% di possesso palla che però non ti permette di aggredire l’avversario. In certi momenti della partita dobbiamo essere bravi a capire e far capire che non si prendono gol”.

In questo momento tecnico e squadra dove è che dovrebbero lavorare di più: sull’aspetto fisico, tattico o motivazionale?

Noi lavoriamo in simbiosi dall’inizio dell’anno, siamo tutti sulla stessa barca. Lavoriamo sempre al massimo sotto tutti gli aspetti. Forse ora l’aspetto psicologico è quello da toccare di più ma non c’è nessuna crisi. Noi siamo sempre la stessa squadra che ad esempio non ha perso mai 3-0 in casa o ha preso cinque gol come è capitato al Perugia o lo scorso anno come è capitato al Verona o, quest’anno, il Palermo che ha preso 3 gol dal Cittadella. Siamo una squadra che sa dire la sua, sempre. Questa serie B è lunga, difficile e imprevedibile. Dobbiamo certamente andare più spediti”.

La gara col Brescia ha qualche significato particolare?

“E’ chiaro che incontreranno la squadra di un allenatore che allenava qui. Ma per noi ci sono in palio solo i tre punti. Quello che è stato è stato, col mister c’è stato un gran bel rapporto ma quando siamo in campo saremo avversari”.

Con i tifosi di Frosinone hai sempre avuto un rapporto sincero. In questo momento c’è un pizzico di fibrillazione, ti senti di dire qualcosa?

“Il rapporto mio è bello perché profondo. Quello che mi sento di dire è che dobbiamo remare tutti dalla stessa parte anche quando ci saranno i momenti negativi. Alla fine penso che lo starci vicino, il continuare ad incitarci farà bene alla squadra”.

Mancano 4 gare alla fine del girone di andata, cosa ti aspetti?

Sicuramente il ‘Benito Stirpe’ deve diventare il nostro fortino. Dobbiamo cercare di fare più punti possibili in casa, poi fuori andarcele a giocare”.

Sei d’accordo con Daniel Ciofani che a Frosinone però bisogna cambiare mentalità quando si vince e cioè che non bisogna dare per scontata una vittoria?

D’accordissimo. E’ normale che cambia la prospettiva dell’avversario che affronti per noi che abbiamo vissuto la serie A. E’ giusto che quando ci siano delle vittorie debbano essere vissute come una bella cosa. Perché in questa serie B tante squadre hanno il loro blasone e tutte le partite sono da combattere”.

Cosa pensi tecnicamente del Brescia?

Del Brescia non penso nulla, solo il giocatore meno indicato a dare giudizi su un avversario. Io posso pensare a me alla mia squadra. E’ una partita come tante altre. Io so solo che serve la cattiveria per portare a casa il risultato, lo ribadisco. Guardate il ‘Clasico’ tra Barcellona e Real: l’entrata più bassa per Messi era all’altezza dei denti, eppure quelli sono giocatori che potrebbero permettersi di giocare le partite ‘tacco e punta’. E invece no: serve la grinta, la rabbia..”.

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