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Frosinone calcio, 'lectio magistralis' del presidente Stirpe al master per Management dello Sport

Stirpe: "“Per quanto riguarda i ragazzi qui presenti vi dico: questa è casa vostra. Volete continuare a sviluppare il Master, dico ben vengano i giovani in questa struttura”

Grande successo di partecipazione al Master per Management dello Sport organizzato dall’Università di Tor Vergata nella sala conferenze dello stadio ‘Benito Stirpe’. Location ideale per un evento di chiusura di un progetto triennale che aveva visto ancora il Frosinone, il presidente Maurizio Stirpe e lo Stadio al centro di un focus formativo ad alto profilo.

La gestione di uno stadio di calcio

La tematica attorno al quale è stato incentrato l’appuntamento è stato appunto “La gestione di un nuovo stadio di calcio”,sull’onda lunga degli altri due appuntamenti che si erano tenuti nell’Ateneo capitolino. Tema, quello dello Stadio di proprietà, classico fiore all’occhiello frutto di una perfetta joint-venture tra privato e pubblico, grande opera riconosciuta ai massimi livelli in Italia e all’estero.  Platea piena, con la presenza degli studenti del Master e dello Scientifico ad indirizzo sportivo.

I relatori

Relatori, oltre al presidente Maurizio Stirpe e il direttore Salvatore Gualtieri per il Frosinone, la dottoressa Simonetta Pattuglia, direttore del Master MMSport che ha introdotto i lavori. Quindi il presidente del Master in Marketing & Management, professor Sergio Cherubini, la dottoressa Antonella Chiapparelli per la Questura e per il Provveditorato del dottor Pierino Malandrucco.

L'intervento della dott.ssa Pattuglia

L’intervento iniziale della dottoressa Simonetta Pattuglia, direttore del Master MMSpor all’Università di Tor Vergatat: “Siamo al terzo appuntamento in continuità con il Frosinone Calcio. Un momento di concretizzazione del lavoro e del rapporto con la Società giallazzurra. Il presidente Stirpe d’altronde è la persona che alle parole fa seguire sempre i fatti. Al contrario in Italia siamo abituati a sentire tante parole che non sempre sono seguite da fatti concreti. Per quanto ci riguarda possiamo sentirci compartecipi di questo successo. Al pari del nostro Master che produce laureati, pronti e preparati per la filiera dello Sport”.

Le parole del prof. Cherubini

La parola passa quindi al presidente professor Sergio Cherubini, presidente del Master: “Mi associo ai ringraziamenti della dottoressa Pattuglia al presidente Stirpe ed al Frosinone Calcio che ci hanno dato in questi anni la possibilità di iniziare un percorso di ricerca che si chiude oggi. Rimanemmo a suo tempo colpiti dalle parole del presidente Stirpe quando ci disse: “Abbiamo deciso di non investire nella squadra ma sulla Società per progetti duraturi nel tempo”. Bene, parole affatto usuali nel mondo dello Sport e del calcio. Anche lo scorso anno il presidente venne da noi a parlarci della realizzazione dello stadio, oggi siamo qui per toccare con mano questo progetto realizzato. E’ un piacere ed un grande onore essere qui”.

La lectio magistralis del presidente Stirpe

E’ la volta del presidente Maurizio Stirpe. Il suo è una ‘lectio magistralis’ ad altissimo livello. Poco meno di mezz’ora, tutti attenti ad ascoltarlo. Parla per step ma in piena e fluente continuità: “E’ sempre un piacere fare delle considerazioni su questo tipo di argomenti quando di fronte c’è una platea di ragazzi. Simbolicamente lo Stadio è realizzato per loro, concepito per lasciare qualcosa al nostro territorio. Lo Stadio non può essere mai considerato un obiettivo ma uno strumento, attraverso il quale si cementa l’identità del territorio, un vero santuario del territorio stesso, orientato a soddisfare i bisogni delle persone. Il nostro ‘business plain’ lo stiamo sviluppando attraverso questo concetto: deve essere una struttura di servizio. E non è stata concepita come una struttura da considerare punto di arrivo, al contrario deve essere un punto di avvio. Partendo da questa considerazione, possiamo dire che al momento siamo ancora al 30% dell’utilizzo totale dell’impianto. E chiunque abbia necessità di una struttura all’interno della quale sviluppare incontri e conferenze, noi siamo a completa disposizione”.

Frosinone-lab, il museo, il village e tanto altro

Il presidente entra nei dettagli del suo intervento: “Abbiamo iniziato da poco a parlare della fase evolutiva dello Stadio con la realizzazione dello Store. Il prossimo passo riguarda il sistema di finanziamento delle future opere: realizzeremo un Centro Medico all’interno del quale i tifosi potranno usufruire della consulenza di professionisti che insistono nell’ambito della nostra struttura, vi sarà strutturata una palestra, nella parte superiore verrà realizzato un locale che potrà essere adibito a ristorante o bar attrezzato aperto sette giorni su sette. Terminata questa parte, realizzeremo il Museo del Frosinone.  Chi lo visiterà si ritroverà la Storia del Frosinone, stiamo lavorando in sinergia con l’Accademia delle Belle Arti per raccontarla nella maniera più completa possibile, con una ampia documentazione. Successivamente completeremo la parte degli uffici del Markerting & Comunicazione che verranno allocati in una costruzione esterna e gemella a quella dello Store. Successivamente partiremo con la realizzazione dell’opera più importante, il Frosinone Village. Tutto ciò  è quanto insisterà all’interno dello Stadio. Poi stiamo pensando di sistemare anche l’anello attorno allo Stadio stesso, nel quale centinaia di persone quotidianamente svolgono attività fisica. Vorremmo dotarla anche di una costruzione con bagni e docce, per permettere alla gente che frequenta l’anello di terminare l’attività con una doccia ristoratrice”.

Mini - bond, tifosi all'estero

 Quindi lo sguardo del Frosinone oltreconfine: “Realizzate queste attività – prosegue il presidente Stirpe – che abbiamo finanziato con il primo progetto di crowdfundig per il quale abbiamo già realizzato il target finale, inizierà un’altra fase, quella dello sviluppo delle attività all’estero. Torno sui mini-bond. Potevamo scegliere anche altre opportunità di finanziamento, magari anche più vantaggiose sotto il profilo finanziario, ma abbiamo scelto di avvicinare a noi i tifosi che, come ho sempre dichiarato, non solo sono i punti di riferimento ma i veri proprietari di tutti questo. Noi siamo solo gli amministratori pro tempore, sicuramente dei privilegiati dal Signore. Ma noi stiamo facendo una cosa che dobbiamo avere la forza di trasferire agli altri, ai nostri tifosi. Abbiamo quindi scelto di pagare un interesse dell’8% invece che l’1.7% in maniera oculata, per avere al nostro fianco tifosi, sponsor e gli stessi tesserati del Frosinone. In questo progetto di crowdfunding c’è massima convergenza. Dietro ad ogni nostra operazione debbono esserci sempre dei valori e questi strumenti sono delle cinghie di trasmissione degli stessi valori che vogliamo rappresentare. Il fatto di guardare anche all’estero ritengo che non sia un esercizio che non ci possa portare risultati. Inizieremo una collaborazione con il Nord America e poi andremo oltre”.

La gestione, l'organizzazione, una capogruppo e due società

Quindi il tema fulcro del Master: la gestione dello Stadio. “L’esistenza prima del Centro Sportivo e successivamente di questa struttura ci ha fatto ripensare i livelli societari del Frosinone Calcio. Siamo passati da una organizzazione di tipo paternalistico – prosegue il massimo dirigente giallazzurro – ad una gestione nella quale non c’è più una struttura di tipo piramidale ma i livelli di comando sono molto ravvicinati tra loro e dove c’è un forte decentramento delle responsabilità. Questa è la qualità di tutto quello che ruota attorno al Frosinone”. E’ il momento di spiegare la differenziazione delle Società, tra la gestione ‘viva’ e l’ambito prettamente sportivo: “All’interno di questo progetto abbiamo separato le Infrastrutture rispetto alla Società di calcio. Sotto una Capogruppo che si chiama Together esistono due realtà che vengono controllate al 100%: la Together Infrastrutture Sportive, dentro la quale c’è lo Stadio e tra poco il Centro Sportivo, mentre è diversa dalla sorte dell’altra Società, il Frosinone Calcio. Queste due Società vengono collegate tra loro attraverso una convenzione di servizio ad un prezzo di mercato competitivo, sennò diventano dei baracconi”.

La Together Infrastrutture Sportive

“L’ambizione della TIS – rileva Stirpe – è quella di essere autosufficiente entro la fine dell’anno corrente. Quali saranno i proventi per permetterlo? Saranno tutto ciò che insiste sullo svolgimento delle attività: quindi l’affitto degli sky-box, dei palchetti, della conference hall, del locale ristorante, dellla pubblicità per tutto quello che si vede al di fuori dello stadio. Ci sono anche i proventi che derivano dall’utilizzo della struttura da parte del Frosinone Calcio. La TIS ha i suoi dipendenti, ha bisogno di un grosso progetto di manutenzione della struttura. Faccio un esempio che può apparire: dopo una manifestazione sportiva all’interno dello stadio non deve esserci nemmeno una cicca di sigarette per terra, per farvi capire a quale livello di dettagli vogliamo arrivare. Le unità lavorative per pulizia, manutenzione e vigilanza tra Centro Sportivo e Stadio sono circa 20, quindi anche la risposta al problema dell’occupazione, l’abbiamo centrata. Poi ci saranno anche altre unità lavorative, circa altrettante, tra quelle impegnate nello Store e nel futuro Village. Vogliamo che questa sia una struttura viva, un punto di aggregazione. Ricapitolando: autosufficienza della Tis, gestita attualmente dal vice presidente Vittorio Ficchi, entro la fine del 2018. Abbiamo anche un’altra ambizione: che il Frosinone sempre entro la fine del 2018 abbia come costo di utilizzo dello Stadio e del Centro Sportivo una cifra inferiore a quelli del 2015 di circa il 20%”.

Ci sono altri obiettivi, sotto il profilo tecnico, da perseguire sulla struttura: “L’altra cosa che stiamo pensando di poter fare è mettere i pannelli solari su una parte della Tribuna a C: l’obiettivo deve essere quello della piena sostenibilità del costo dell’energia”.

Uno stadio anche per i concerti

I programmi extrasportivi: “All’interno di questa struttura terremo anche dei concerti – continua il massimo dirigente giallazzurro – , anche se con dei vincoli particolari, quindi un periodo di tempo di massimo 40-45 giorni. Frosinone è molto ben collegata tra Roma e Napoli ed anche questa è una sfida che dobbiamo vincere. Penso che alla fine del mese di giugno terremo un concerto all’interno dello stadio. Dobbiamo solo valutare bene l’analisi tra costi e benefici, per portare a mettere in piedi almeno tre concerti all’anno”.

Marketing & comunicazione ed area tecnica: palla al centro

E’ il momento di spiegare l’organizzazione del Club ai piani alti: “Detto del vice presidente Ficchi che diventa il deus ex machina della TIS, tutto questo ha portato ad una diversa organizzazione del Frosinone Calcio. Ieri c’era il presidente, il dg e le strutture al di sotto. Oggi c’è il Presidente ed i Capi Area. Salvatore Gualtieri al mio fianco si occupa della parte istituzionale della Società, con la Federazione e con la Lega. In precedenza erano funzioni che avevamo svolto io e Ernesto Salvini, nei ritagli del nostro tempo ma lo abbiamo fatto. Gualtieri si occupa anche di tutta l’Area del Marketing e della Comunicazione, che rappresentano i nostri punti di forza. Ogni mattina noi sappiamo in tempo reale cosa accade nel mondo della comunicazione, la nostra rassegna stampa ci dà anche delle indicazioni sulle nostra carenze e dove sviluppare meglio. Quindi abbiamo preso i tre aspetti che non curavamo bene, il Marketing, la Comunicazione e i rapporti Istituzionali e li abbiamo messi sotto la responsabilità di Gualtieri. I dati sono stati enunciati nei giorni scorsi, ampiamente positivi. Lo Store in un mese e mezzo ad esempio ci ha fatto incassare 6 volte quanto incassato nell’intera scorsa stagione. Negli anni scorsi pensavamo che il ‘core business’ fosse la partita di calcio. E’ vero, ma alle spalle ci deve essere una macchina che funzioni diversamente. Perché tutto questo? Dobbiamo avere una visione ampia ed allo stesso tempo meno drammatica rispetto agli avvenimenti della vita. Il giorno che ad uno non gli va più di fare quello che fa, deve essere messo nella condizione di poterlo fare. E come? Con una attività autosufficiente che sia già ben radicata”.

Il core business

L’Area Tecnica ‘core business’: “Salendo come qualità di professionismo dobbiamo essere alla cura dei dettagli per quanto riguarda il ‘core business’, il calcio giocato. Salvini, che per anni ha svolto il ruolo di direttore generale, l’ho pregato di curare solo l’Area Tecnica. La risposta che stiamo avendo inizia ad avere anche dei risultati in termini di efficacia e di valenza, grazie ad un lavoro molto attento, spesso oscuro ma mirato. Stiamo al 30% di una attività generale che si chiuderà credo alla fine del 2018 con una propaggine nell’anno successivo. Tutto questo chiude un certo lavoro che si era aperto con la promozione in serie A e come ha ricordato il professor Cherubini, ci mise di fronte ad una strada obbligata. Perché se ci fossimo salvati non avremmo avuto uno stadio nel quale giocare. Siamo comunque felici di aver realizzato quello che avevamo un mente. La vita poi ti dà dei punti di arri che sono dei punti di partenze. Adesso dobbiamo completare un ciclo e quando lo avremo fatto ci sarà l’orgoglio di poter dire che abbiamo realizzato qualcosa che non si trova nel Centro-Sud Italia e che anche al nord vede pochissime eccezioni”.

Stirpe chiude e si rivolge agli studenti: “Per quanto riguarda i ragazzi qui presenti vi dico: questa è casa vostra. Volete continuare a sviluppare il Master, dico  ben vengano i giovani in questa struttura”.

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