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Frosinone calcio, respinto il ricorso: due gare a porte chiuse e in campo neutro

La Corte Sportiva di Appello ha rigettato la richiesta dei canarini ed ha aggravato la situazione. I gialloblu giocheranno le prime due partite casalinghe in serie A senza spettatori e lontani dal Benito Stirpe

E' ufficiale. La 1^  sezione della Corte Sportiva D'Appello Nazionale presieduta dal prof. Piero Sandulli ha rigettato il ricorso del Frosinone calcio contro le sanzioni inflitte dal giudice sportivo di primo grado dopo la finale di ritorno dei playoff di serie B disputata contro il Palermo lo scorso 16 giugno: ammenda pari a  25mila euro e l'obbligo di disputare 2 gare a porte chiuse.

Porte chiuse e campo neutro

Non solo. La situazione appare addirittura peggiorata visto che non solo i canarini dovranno giocare le prime due gare casalinghe a porte chiuse ma anche lontani dal 'Benito Stirpe', cioè in un campo neutro. Un esordio nella massima serie che non era davvero previsto nè dalla dirigenza della società gialloblu nè dai tifosi. 

Le motivazioni della decisione

Nella decisione finale della corte si legge "in occasione della gara FROSINONE-PALERMO dello scorso 16 giugno, meritano di essere fortemente stigmatizzati e adeguatamente sanzionati; tali comportamenti sono, infatti, all’evidenza, in palese contrasto con i fondamentali principi di lealtà, correttezza e probità che devono, sempre e senza alcuna eccezione, ispirare le condotte di tutti gli attori del mondo calcistico; la gravità dei comportamenti, posti in essere in occasione della gara di cui è giudizio, è, peraltro, tanto maggiore in quanto si trattava della finale di ritorno della competizione (i Play-off) all’esito della quale sarebbe stata individuata la terza squadra partecipante al Campionato di Serie B, promossa nel massimo Campionato calcistico, la Serie A. A quanto sopra, si aggiunga che simili episodi, proprio perché posti in essere, tra gli altri, da calciatori professionistici che, come noto, rappresentano un modello per i tantissimi giovani che si appassionano al mondo del calcio, rischiano di creare in questi ultimi la distorta convinzione della liceità e magari dell’opportunità di simili comportamenti sleali e scorretti. La gravità di tali comportamenti, ad avviso di questa Corte, non è stata adeguatamente sanzionata dal Giudice Sportivo; ciò impone non solo di rigettare il ricorso proposto dalla società FROSINONE CALCIO s.r.l. ma di aggravare le sanzioni, facendo applicazione della facoltà prevista dall’art. 36, comma 3, del C.G.S.."

Si attendono i commenti del patron Stirpe sulla decisione.

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