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Parigi, ciao ciao Vinci. Il saluto di Roberta al Roland Garros è troppo triste per essere vero

E’ arrivata in sala interviste nel centrale del Roland Garros con le sguardo sereno di chi oramai sa che gli ultimi mesi di carriera agonistica rappresentano una passerella per chiudere salutando i proprio tifosi in giro per il mondo.

E’ arrivata in sala interviste nel centrale del Roland Garros con le sguardo sereno di chi oramai sa che gli ultimi mesi di carriera agonistica rappresentano una passerella per chiudere salutando i proprio tifosi in giro per il mondo.

Stiamo parlando di Roberta Vinci che oggi è stata eliminata al primo turno nello slam sul rosso, dove al massimo aveva raggiunto un ottavo di finale molti anni fa, dalla portoricana Monica Puig in tre set. Ma la partita di oggi oramai non conta più, contano le emozioni che Roberta ha fatto trasparire dal suo sguardo. Oramai, ma anche giustamente, a 34 anni con un conto in banca milionario con oltre 11 milioni di euro vinti in soli montepremi, Roberta ha perso quella grinta agonistica che insieme al suo magnifico braccio l’ha portata alla storica finale degli Us Open 2015, dove perse dall’amica di sempre Flavia Pennetta ma dopo aver eliminato Serena Williams davanti ad oltre 30 mila tifosi in extasy ed al numero 7 della classifica mondiale (settembre 2016) con ben 10 tornei vinti, oltre che al numero 1 di quella di doppio quando insieme alla Errani dominavamo la specialità. Roberta adesso è diversa, accetta quasi con gioia le due settimane di riposo che l’aspettano nei prossimi giorni (“forse non mi era mai capitato di essere fuori in uno Slam già la prima domenica”) e pensa al torneo di Marbella dove non pensa a che tipo di erba troverà ma al fatto che è un posto bellissimo, prima di salutare i tifosi di Wimbledon. Beh dopo 20 anni di anni di carriera ed altrettanti giri per il mondo come non capirla. Lei che con il suo magico rovescio in back e con le sue volee era rimasta una delle poche giocatrici a contrastare le “valchirie” del nord tutte bordate da fondo campo e con il solito e monotono rovescio a due mani. Grazie Roberta per tutto il bello che ci hai fatto vedere, sul campo più che correre sembra che balli (bellissima la foto della nostra amica Daniele Ferrara che potete vedere in alto) danza classica. Vai avanti finché avrai voglia di allenarti e finché avrai voglia di farci divertire con il tuo tennis sempre diverso ma mai monotono.

Da Parigi, Daniele Flavi (AGL)

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