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Martedì, 23 Aprile 2024
Alatri Sora

Sanità, Buschini: “Arrivano le risposte sulla sanità che la Ciociaria attende da anni” Abbruzzese mancano Elisoccorso e case della salute

Al Consiglio Regionale, riunitosi oggi per parlare di sanità nel Lazio, il Presidente Zingaretti ha affermato che la sanità regionale va cambiata e non ulteriormente impoverita con i tagli, come è accaduto finora.

Al Consiglio Regionale, riunitosi oggi per parlare di sanità nel Lazio, il Presidente Zingaretti ha affermato che la sanità regionale va cambiata e non ulteriormente impoverita con i tagli, come è accaduto finora.

Il Presidente ci ha dato rassicurazioni sulla volontà di risolvere gli annosi problemi che riguardano anche la nostra provincia, affrontando, tra gli altri, argomenti per noi decisivi:

1) Vanno superate le macroaree, per dare autonomia territoriale in termini di organizzazione ospedaliera;

2) vanno fatti investimenti sulle strutture del sud del Lazio (potenziare le strutture, aggiungo io, di Frosinone, Cassino, Alatri e Sora è una necessità non più rinviabile);

3) vanno rinnovati i contratti dei precari per arrivare, entro poco tempo, alla loro tabilizzazione; porterà questa proposta al prossimo tavolo della sanità con il Ministero

4) si tornerà ad assumere per permettere ad una nuova generazione di medici di poter lavorare;

5) le case della salute (previste, nella nostra provincia, per Ceprano, Ceccano, Atina, Isola del Liri, Pontecorvo) verranno immediatamente attivate e se ne potranno aggiungere altre a Ferentino e Veroli, sedi di ospedali dismessi, mentre per Anagni, che dovrà avere un ruolo importante nell’offerta sanitaria provinciale, occorre attendere la soluzione del contenzioso in atto;

6) ci sarà presto l’integrazione tra le agende pubbliche e quelle private per abbattere i tempi di attesa;

7) da Gennaio si potranno prenotare le visite anche dalle farmacie;

8) entro pochissimo tempo si concluderà la selezione e la nomina dei nuovi direttori Generali.

Stiamo lavorando per cambiare radicalmente il sistema sanitario del Lazio e della nostra provincia; le case della salute sono una profonda innovazione, esse garantiranno l’assistenza su tutto il territorio e decongestioneranno i Pronto soccorso ( quello di Frosinone, dal 1 gennaio ad oggi, ha dovuto far fronte a oltre 44.000 accessi, circa 150 al giorno, con un numero di medici e infermieri inferiore a quello necessario; ho, su questo tema, condiviso una risoluzione per la riapertura del pronto soccorso di Ceccano); più in generale, stiamo costruendo un sistema sanitario più giusto ed equilibrato, moderno ed efficiente, capace di rispondere positivamente alla domanda di cura (che cresce proporzionalmente all’aumento dell’aspettativa di vita) e capace di dare lavoro a tanti

precari e ad una generazione nuova di medici.

Infine, con la nomina dei nuovi Direttori generali, si porrà fine ai contenziosi che stanno bloccando l’azienda e si potrà avviare il nuovo corso disegnato dalla Regione di Zingaretti.

Finalmente una road map chiara e condivisa dal Consiglio Regionale, non più annunci

che rimangono sulla carta! Cambiare la sanità vuol dire rispettare un diritto primario ed

irrinunciabile, vuol dire ridare dignità al nostro territorio, che, per troppi anni, ha pagato un

prezzo altissimo e ingiusto! Afferma Mauro Buschini.

SANITÀ; ABBRUZZESE(FI): CHIAREZZA SU CASE DELLA SALUTE E REALIZZAZIONE ELISOCCORSO

"Ho chiesto al Presidente Zingaretti, durante il mio intervento nel consiglio straordinario sulla sanità, chiarimenti riguardo la realizzazione delle Case della Salute nella Provincia di Frosinone e della postazione Elisoccorso presso l'ospedale Spaziani del capoluogo". Lo ha dichiarato Mario Abbruzzese, vice presidente della Commissione Sviluppo Economico, lavoro e PMI.

"In ciociaria sono stati chiusi gli ospedali, ma non sono state create le condizioni alternative di ricettività e assistenza, favorendo di contro l’intasamento di presidi ospedalieri più grandi, come quello di Frosinone e Cassino, che con le stesse risorse umane e strutturali, sono quotidianamente costrette a gestire flussi di utenze notevolmente superiori rispetto a prima. Per non parlare di quello che accade nei pronto soccorso della Provincia di Frosinone.

Ora, nelle intenzioni del Commissario Zingaretti il problema dei Pronto Soccorso, potrebbe essere superato con la creazione delle 48 Case della Salute nel Lazio. Dei veri e propri centri di primo soccorso attrezzati, gestiti da infermieri e medici di famiglia. Avranno il compito di fare da filtro per decongestionare un pò i pronto soccorso. In Provincia di Frosinone la previsione, non ufficiale ed in attesa di documenti certi, perchè il decreto del Commissario ad Acta nr 428/2013, dice cose diverse rispetto a quanto accade nella realtà, sarebbe per Atina, Ceccano, Ceprano, Isola del Liri, Pontecorvo, mentre per Ferentino ed Arpino non si hanno ancora notizie circa la volontà della Regione. Ho chiesto, dunque al presidente Zingaretti di provvedere alla previsione di queste altre due strutture. Come ho anche rinnovato l'invito a procedere celermente all'attivazione delle procedure necessarie per la realizzazione della postazione elisoccorso presso l'ospedale Spaziani di Frosinone.

Per apportare migliorie alle situazione attuale della Sanità laziale occorrerebbe rafforzare la rete dell’emergenza, ridurre la frammentazione assistenziale aggregando le alte specialità per rafforzare e valorizzare le eccellenze, ristrutturare la logistica della rete ospedaliera con l’intento di razionalizzarla, potenziare l’offerta assistenziale nelle province per decongestionare l’area romana e garantire una migliore equità di acceso sull’intero territorio regionale, realizzare un monitoraggio stringente delle dimissioni ospedaliere.Promuovere la diffusione dei farmaci generici in luogo di quelli griffati, senz’altro più costosi". Ha concluso Abbruzzese. SIMEONE: “SANITA’, L’EMERGENZA LATINA CHIAMA, ZINGARETTI NON RISPONDE” Intervento del consigliere regionale del Pdl, Giuseppe Simeone, a seguito della mancanza di risposte ed azioni concrete, da parte del commissario ad acta della sanità nel Lazio Zingaretti, a sostegno delle strutture della provincia di Latina. Professionisti ed eccellenze rischiano di questo passo l’implosione “Le linee di principio sulla sanità, soprattutto quelle concentrate a far uscire la Regione Lazio dal commissariamento, enunciate dal presidente Zingaretti, sono condivisibili. Tuttavia sono fermamente convinto che un settore così importante per la vita dei cittadini debba essere gestito con estremo realismo altrimenti continuiamo adinseguire delle chimere. La salute è la precondizione di qualsiasi ragionamento sulla qualità della vita dei cittadini perché è la vita stessa. Per questo credo che politiche superficiali siano la prova di una classe dirigente distante dai bisogni della comunità cherappresenta. In questo consiglio, su questa materia, non possiamo e non dobbiamo avere posizioni diverse. Non possiamo accettare che innome del risparmio cancelliamo del tutto la spesa sanitaria. La Regione Lazio oggi vive dentro logiche esclusivamente ragionieristiche e romanocentriche. Il compito della Regione deve essere attuare una riforma che sia garante di un miglioramento della qualità delle prestazioni, di valorizzazione delle eccellenze, di gestione dell’emergenza, della sicurezza dei cittadini. Oggi tutto questo nonc’è. Sono mesi che ci stiamo battendo perché sia riconosciuto il diritto alla cura e alla salute dei cittadini. Eppure tutti i nostri sforzi per cercare di avere delle risposte dal presidente Zingaretti sono caduti nel nulla. Dal presidente Zingaretti abbiamo ricevuto ancora una volta solo linee di principio che si scontrano con la realtà dei fatti. Mi riferisco alla totale assenza di risposte, da parte del commissario ad acta, alla richiesta di deroghe per nuove assunzioni, che avrebbero consentito di colmare le carenze dei reparti negli ospedali della provincia pontina, effettuata dalla Asl diLatina. I numeri sono importanti, i bilanci devono quadrare, ma se nessuno comincia ad ascoltare l’anima e il cuore di ogni ospedale la svolta nella sanità non avverrà mai. Nella provincia di Latina abbiamo professionisti, infermieri, medici, portantini, addetti del 118, che lavorano tutti i giorni per dare risposte ai cittadini e lo fanno destreggiandosi con tagli dei posti letto, reparti che lavorano adore, laboratori analisi che sono gestiti come l’ufficio postale. Una situazione che non può andare oltre o si paralizzerà completamente il settore, basta pensare che la Asl di Latina è passata da un costo del personale di 214 milioni di euro, nel 2010, a 197 milioni di euro con un risparmio di 16 milioni di euro e con un saldo tra ingressi (comprese le sostituzioni per maternità) ed uscite di meno 261 unità. Ci stiamo battendo, e continuerò a farlo in ogni sede, perché questa rotta sia invertita. Gli ospedali della provincia di Latina stanno sopravvivendo a stento. Per contrastare tutto questo il Santa Maria Goretti deve tornare, immediatamente, Dea di II livello e la Asl pontina non può essere parte della macro area 3, con il San Camillo perché in questo modo, saranno caricati ai danni del nostro territorioi buchi neri dei bilanci della sanità romana. Secondo questo piano saranno ridotte le emodinamiche tra cui quella del Dono Svizzero di Formia che fino ad oggi funzionava dalle 8 alle 17 nei giorni feriali, ora addirittura solo la mattina, con l’obbligo di trasferimento dei pazienti al Goretti di Latina. Questo significa che il sabato, la domenica e negli orari notturni avere un infarto è vietato. Mi sembra che stiamo sfiorando il ridicolo. Per non parlare degli ospedali di Fondi e Terracina e delle preoccupazioni formalizzate in quattro note inviate, tanto quanto ignorate, al commissario Zingaretti dai sindaci del Comprensorio Centro che non sono riusciti ancora ad avere un incontro diretto con il presidente Zingaretti e si sono visti negare qualsiasi confronto. Dobbiamo rivedere, ora, il servizio di emergenza urgenza dell’Ares 118 che, così come è stato strutturato, senza la presenza di un medico su tutte le ambulanze, sta mettendo ogni giorno a rischio la vita dei cittadini. Lo stesso vale per il piano di abbattimento delle liste di attesa che risulta essere solo una dichiarazione di intenti. Il piano promosso dal presidente Zingaretti non dice come intende raggiungere questi standard dai quali siamo lontanissimi visto che per una visita Endocrinologica, i cui tempi di attesa per legge non dovrebbero superare i 30 giorni, a Latina non accettano prenotazioni, per la gastroscopia, non ci sono disponibilità e a Latina come in altre Asl è necessario aspettare tra i 120 e i 300 giorni, la colonscopia si può fare solo a partire dai 240 giorni, una Ecografia addome completo alla Asl Latina necessita da un minimo di 150 giorni ad un massimo di 330, per l’ecografia tiroide-paratiroide la situazione è addirittura drammatica visto che si raggiunge l’anno di attesa, per la risonanza magnetica: nessuna disponibilità per la Asl Latina così come in molte altre strutture della Regione. Non possiamo e non accetteremo tempi di attesa biblici come questi. Garantire equità di accesso e di trattamento per tutti i pazienti, superare le carenze assistenziali che penalizzano i cittadini, questo il nostro unico obiettivo. Per questo non è possibile assistere ad un riparto finanziario nel Lazio in cui la regione destina una spesa pro capite per ogni abitante della provincia di Latina pari a 1600 euro afronte dei 1900 euro pro capite nell’ area romana. Perché questa disparità di trattamento tra i cittadini delle province e quelli di Roma? Zingaretti non può più sottrarsi ma deve fornirci risposte chiare e immediate a queste domande. Deve dire quale modello di sanità viene proposto? Non si può accettare nessun taglio indiscriminato se non prima aver chiarito la opportunità, la appropriatezza di quel taglio, consapevoli che la riduzione dei posti letto od un accorpamento tra aree omogenee non cambia la sostanza, laddove restano intaccati i livelli essenziali di assistenza. Da sempre sosteniamo la necessità di attuare la spending review ma questo non significa applicare tagli lineari e automatici come è avvenuto sinora. Spending review non significa tagliare ma riqualificare creando amministrazioni più efficienti e garanti di alta qualità nei servizi. Questo è il nostro obiettivo, questo il nostro modo di fare politica per e con i cittadini”.

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