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Fiuggi,  mercoledì 20 agosto a “Libri al Borgo”Alcide De Gasperi, il presidente della nuova Italia

A sessant’anni dalla scomparsa del grande statista trentino, FiuggiPlateaEuropa dedica alla sua memoria l’incontro culturale di mercoledì 20 agosto in programma a “Libri al Borgo (ore 21,30 Giardino dell’Excelsior, Bar DueP a Fiuggi Città). A...

A sessant’anni dalla scomparsa del grande statista trentino, FiuggiPlateaEuropa dedica alla sua memoria l’incontro culturale di mercoledì 20 agosto in programma a “Libri al Borgo (ore 21,30 Giardino dell’Excelsior, Bar DueP a Fiuggi Città). A tratteggiare la vita, l’opera e l’azione politica di Alcide De Gasperi saranno il professor Ennio Cialone e lo storico Pino Pelloni

Il 19 agosto è stata la ricorrenza dei 60 anni dalla morte di Alcide De Gasperi. Oggi questo nome potrebbe risultare sconosciuto a molti. Ogni tanto qualche personaggio politico odierno lo invoca, quasi sempre a sproposito. Eppure, senza mezzi termini, nella galleria degli uomini più importantiper l’Italia moderna questa figura occupa uno dei primi posti.

Dopo Cavour e Garibaldi, arriva certamente De Gasperi. Se i primi due hanno fatto l’Italia, il terzo l’ha ricostruita. Nessuno che sia intellettualmente onesto può negare questo incontrovertibile dato di fatto. Se l’Italia dopo laseconda guerra mondiale è stata in grado di rinascere dalle proprie rovine e di non cadere nelle fauci dell’Unione Sovietica di Stalin, è merito quasi interamente suo.

Alcide De Gasperi nacque il 3 aprile 1881 a Pieve Tesino, in provincia di Trento. A quell’epocail Trentino e l’Alto Adige appartenevano all’impero austro-ungarico di Francesco Giuseppe. Il padre Amedeo era un semplice impiegato della gendarmeria; riuscì tuttavia a mandare il giovane Alcide al ginnasio vescovile di Trento, dove egli conseguì la maturità classica, poi all’università di Vienna. Barcamenandosi tra profonde ristrettezze economiche, Alcide riuscì a laurearsi in filosofia nel 1905. Ma nel frattempo era maturata in lui la fiamma della politica attiva.

I cardini, i valori fondamentali che avrebbe seguito per tutta la propria vita erano già solidi: la fede religiosa e l’indipendenza dell’Italia. Nel 1919 aderisce al Partito Popolare italiano e nel 1921 è eletto deputato a Roma. Oppositore del fascismo, è arrestato; dopo la scarcerazione lavora alla Biblioteca Apostolica Vaticana. Nel 1945 è nominato presidente del Consiglio, l’ultimo del Regno d’Italia: Durante tale incarico è proclamata la Repubblica e De Gasperi è il primo capo del Governo dell’Italia repubblicana. Negli otto anni al governo, con piglio e autorevolezza, traghetta il Paese fuori dalla povertà post bellica. Muore il 19 agosto 1954 a Borgo Valsugana.

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