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Frosinone come Scampia, il Casermone base dello spaccio. 50 persone arrestate nell’operazione Fireworks

Maxi operazione antidroga nel casermone di Frosinone con ben 5o persone arrestate per spaccio. Un quartiere di Frosinone come la Scampia, tristemente famosa, della serie televisiva Gomorra. La polizia

Maxi operazione antidroga nel casermone di Frosinone con ben 5o persone arrestate per spaccio. Un quartiere di Frosinone come la Scampia, tristemente famosa, della serie televisiva Gomorra. La polizia di Stato e la compagnia Carabinieri di Frosinone - con l'impiego di 350 uomini, unità cinofile antidroga ed 2 elicotteri, 60 mezzi - dalle prime ore dell'alba hanno svolto una vasta operazione antidroga per l'esecuzione di decine misure cautelari; più di 50 gli arresti. Le indagini degli agenti della Squadra mobile e dei carabinieri hanno permesso di smantellare un'organizzazione che aveva costituito la sua base logistica e operativa all'interno di un noto complesso di edilizia residenziale pubblica, comunemente noto proprio con il nome di 'casermone'. Quì due frusinati avevano blindato anche diverse porte e spacciavano attraverso un buco per non farsi vedere dall'acquirente. Addirittura, l'organizzazione aveva impostato la vendita copme un industria, perché aveva dipendenti, che potevano guadagnare fino a tre mila euro al mese riusxcendo a raggranellare con i circa 300 spacci al giorno fino a 40.000 euro. Negli ultimi 18 giorni hanno incassato oltre 300.000 euro e tutto era meticolosamente scritto su alcuni foglietti, che ovviamente sono stati sequestrati e presentati alla stampa dal Capo della Mobile il Dott. Bianchi, che ha illustrato insieme al capitano della Compagnia dei Carabinieri di Frosinone i dettagli della complessa operazione, che ha permesso di smantellare una perfetta organizzazione di vendita. 'L'operazione, denominata 'Fireworks', prende il nome dall'uso dell'organizzazione di 'reclamizzare' la vendita dello stupefacente attraverso l'accensione dei fuochi pirotecnici, visibili a distanza, per segnalare l'arrivo della Droga . Il gruppo criminale - spiegano gli investigatori durante la conferenza stampa- aveva realizzato un vero e proprio punto vendita all'interno di una delle scale di salita ai piani alti, blindandone il portone d'ingresso e vietando l'accesso ai "non addetti" alle cessioni della droga posizionando delle vedette, pronte a dare l'allarme in caso di arrivo delle forze dell'ordine, gridando frasi convenzionali: "carmela" (per indicare l'arrivo della polizia) e "nerone" (per indicare l'arrivo dei carabinieri). Altri appartenenti alla banda avevano il compito di "accogliere" gli acquirenti, per indirizzarli verso il punto vendita, conosciuto da tutti come "finestrella"; questo perché lo scambio droga/soldi avveniva attraverso una fessura, realizzata nel vetro blindato di una piccola finestra, situata al pian terreno della tromba delle scale, monopolizzata dal gruppo criminale. Vi erano dei "capi turno" addetti a sovrintendere alla piazza di spaccio e altre persone incaricate di custodire lo stupefacente e preparare le dosi per la vendita. Il supermarket della droga era aperto 24 ore al giorno, ogni giorno della settimana, scanditi in veri e propri turni lavorativi permettendo di realizzare guadagni che raggiungevano anche cifre di 40 mila euro al giorno. Durante le varie perquisizioni dei poliziotti sono stati sequestrati diversi "fogli di servizio", con la programmazione dei turni settimanali, le sigle indicanti i ruoli e compiti ed i nomi dei complici incaricati di svolgere le mansioni programmate. Il ruolo operativo più delicato era riservato a chi si posizionava dietro il portone blindato, come addetto alle compravendite e che custodiva la "cassa" giornaliera, consistente in un borsello con all'interno le dosi di cocaina, hashish e marijuana pronte per lo spaccio, i soldi frutto delle cessioni e la contabilità delle vendite. La banda osservava regole scritte: in caso di violazione scattavano sanzioni disciplinari, che andavano dalle semplici multe, con decurtazione dello "stipendio", alla sospensione temporanea dal "servizio", fino alla sanzione più grave consistente nell'espulsione. In conferenza stampa il sostituto procuratore della Repubblica di Frosinone Dott. Adolfo Coletta: "ha lanciato l'allarme ai consumatori che, potrebbero, acquistare droga tagliata male. Poi ha rivolto un caloroso appello alle istituzioni affinché si prevengano questi fenomeni a cominciare dall'Ater e dagli enti preposti che dovrebbero controllare meglio, nonostante il servizio sanitario faccia il proprio dovere. Inoltre, ha rivolto anche un caloro invito alle istituzioni scolastiche affinché si lavori sempre più sulla prevenzione senza arrivare alla repressione. Tutto è scaturito dall'eccelente lavoro fatto dai Carabinieri e dalla Polizia di Stato - ha poi aggiunto Coletta - che da anni stanno seguendo questo fenomeno a cominciare dall'estate scorsa quando un'altra operazione fu definita "gli intoccabili". Questa volta, invece, proprio i due "intoccabili" frusinati sono finiti nella patrie galere"

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