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Frosinone, laboratorio scalo e l’impegno celebrano la giornata della terra

Buschini: “no a nuovi termovalorizzatori in Ciociaria”. Buonanno mette sotto accusa le polveri sottili: “ce ne sono più nelle nostre case che fuori”. il Vescovo Spreafico: “nuova coscienza ambientale”

Buschini: “no a nuovi termovalorizzatori in Ciociaria”. Buonanno mette sotto accusa le polveri sottili: “ce ne sono più nelle nostre case che fuori”. il Vescovo Spreafico: “nuova coscienza ambientale”

“Nessun nuovo termovalorizzatore è previsto in provincia di Frosinone. Per quanto riguarda invece gli impianti a biomasse valuteremo caso per caso”. È così che Mauro Buschini, assessore regionale all’ambiente, ha concluso il suo intervento all’Earth Day – Giornata della Terra – organizzato a Frosinone dalle associazioni Laboratorio Scalo e L’Impegno. Un confronto vivace, a tratti infuocato sui temi ambientali e sulle criticità che mettono a rischio la qualità della vita e la salute stessa di mezzo milione di ciociari. Dito puntato contro le polveri sottili. Assodata e ribadita la pericolosità delle Pm10, il focus si è acceso su quelle ultrafini. Ben più temibili, come confermato da Giorgio Buonanno, docente universitario che si divide tra Napoli, Cassino e Barcellona. Soprattutto perché, e per i non addetti ai lavori insospettabilmente, inquinano gli ambienti domestici, le scuole, gli uffici e i luoghi al chiuso (indoor) che ospitano il grosso delle attività umane. “Fermo restando il contributo del traffico automobilistico, la principale fonte di produzione delle ultrafini – ha spiegato Buonanno – è la combustione. Come quella che generiamo per preparare i pasti o per riscaldare le nostre case con i termocamini e con le stufe alimentate a pellet. Soluzioni? Per contenere lo smog che respiriamo nelle nostre città servono provvedimenti strutturali di limitazione al traffico. Non bastano i blocchi estemporanei ed è inoltre necessario ampliare stabilmente il perimetro di interdizione ai mezzi inquinanti. Per contrastare invece l’inquinamento domestico è sufficiente installare impianti di aspirazione e di ricambio dell’aria che espellano le polveri fuori dalle mura domestiche”. I dati snocciolati da Buonanno confermano quello che è ormai più di un sospetto. I comuni della Ciociaria, come ad esempio Cassino, sono più inquinati di grandi città europee, come Barcellona, e ciò comporta un elevato rischio – inteso come reale pericolo – di contrarre patologie cardiache, respiratorie e tumorali. A rilanciare la preoccupante situazione ambientale della provincia di Frosinone, con particolare riferimento alla Valle del Sacco, sono state le risultanze delle indagini epidemiologiche presentate da Teresa Petricca, responsabile scientifico della associazione medici di famiglia per l’ambiente. “Dati, numeri, statistiche e problematiche che impongono, accanto a quello delle istituzioni, anche il responsabile e consapevole impegno civico di ogni singolo cittadino” ha commentato Anselmo Pizzutelli che, insieme a Aldo Mattia, presidente de L’Impegno e direttore della Coldiretti del Lazio, ha moderato gli interventi. E se il dirigente nazionale Coldiretti Francesco Ciancaleoni ha esortato a una nuova stagione del verde pubblico auspicando “più alberi nelle nostre città per guarire l’aria e migliorare la qualità delle nostre vite” il vescovo Ambrogio Spreafico ha richiamato amministratori e cittadini ad un dovere morale di consapevolezza. “Questo territorio – ha detto nel suo saluto ai trecento che affollavano il salone di rappresentanza della Provincia – ha bisogno di una coscienza nuova, umana e ambientale. Dobbiamo guardare oltre perché senza una visione ad ampio raggio del mondo e della storia affogheremmo non solo nell’aria cattiva, ma anche nel chiuso del nostro io. Vi ringrazio perché con le vostre iniziative – ha detto il vescovo rivolgendosi ad Anselmo Pizzutelli ed Aldo Mattia – contribuite ad instillate questa consapevolezza nelle coscienze dei cittadini della Ciociaria”.

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