Paliano, città blindata per l’arrivo del Santo Padre al Carcere. Segui la nostra diretta nel pomeriggio
Di Giancarlo Flavi La città di Paliano è in fermento e blindata per l’arrivo del Papa Francesco, che si recherà nel carcere per celebrare la “Santa Messa Coena Domini" con la lavanda dei piedi fra i collaboratori di giustizia e i malati di...
Di Giancarlo Flavi
La città di Paliano è in fermento e blindata per l’arrivo del Papa Francesco, che si recherà nel carcere per celebrare la “Santa Messa Coena Domini" con la lavanda dei piedi fra i collaboratori di giustizia e i malati di tubercolosi. Noi seguiremo questo storico evento con una diretta sulla nostra pagina fans che vi invitiamo a seguire.
Il cappellano del carcere, don Luigi Paoletti intervistato dall’Avvenire si dice essere molto commosso per l'incontro di oggi «Sono ancora commosso. I detenuti mi avevano chiesto insistentemente che il Papa andasse da loro. Hanno scritto tante volte, lo desideravano con un’immensa gioia». Sono una settantina i carcerati, fra uomini e donne, che vivono nella Casa di reclusione, una fortezza del XVI secolo rimaneggiata nell’Ottocento quando fu creato anche il sanatorio per chi è affetto da Tbc. Cinquantaquattro celle che formano un istituto “particolare” perché dedicato ai collaboratori di giustizia che «stanno scontando pene molto lunghe e alcuni vivono in isolamento», chiarisce il cappellano. E Sigalini fa sapere: «Il Papa li incontrerà tutti, anche chi è sottoposto a un regime detentivo rigido». La filosofia educativa di Paliano è quella di mettere a frutto il tempo dietro le sbarre attraverso lavori di restauro, cura dell’orto e impegno anche nella pizzeria interna. Chi lo frequenta parla di «un paesino nel paese che vive di vita propria», spiega l’associazione Antigone. Benché si svolgano commemorazioni storiche o visite programmate agli affreschi della fortezza, nessuna attività che ha rapporti con l’estero coinvolge i collaboratori di giustizia (anche per ragioni di sicurezza). «I detenuti si alternano e le presenze sono in continua evoluzione – afferma il sacerdote –. Ma il numero è sempre questo: una cinquantina gli uomini, poi altri dieci o quindici nel sanatorio e da quattro a sette donne. Nel reparto per i malati la maggioranza è costituita da stranieri; però ci sono anche italiani che hanno contratto la malattia in situazioni di disagi». Don Paoletti sottolinea il particolare legame che i carcerati hanno instaurato idealmente con Francesco. «Lo sente vicino per il fascino che riesce ad emanare, soprattutto nella sua compassione per chi soffre, per chi ha sbagliato, per chi è caduto e chi ha soprattutto il coraggio di rialzarsi. La gran parte di loro avverte il senso di misericordia, di amore, di accoglienza che il Papa ha verso i detenuti». Fin qui l’Avvenire.
Parole che confermano quanto da noi anticipato nei giorni scorsi ovvero che sono stati i detenuti, ed uno in particolare argentino originario di un paesino vicino a quello di Francesco, ad invitare, prima, e quindi a convincerlo a venire a Paliano.
Per quanto riguarda la situazione esterna, dopo le diverse riunioni svoltesi in prefettura per l’ordine pubblico, il sindaco in accordo con il comando della Polizia Locaole ha emato la seguente ordinanza: “Si comunica alla cittadinanza che giovedì 13 aprile 2017 – in occasione della visita di Papa Francesco presso la Casa di Reclusione – riguardo la viabilità di Paliano saranno disposte le seguenti limitazioni per la circolazione degli autoveicoli:
- Divieto di transito dalle ore 15,00 in Viale Garibaldi, Viale San Francesco d’Assisi, Viale Giacomo Lisia, Piazza XVII Martiri, Viale dei Bastioni, Viale Umberto I, Via Palianese Sud (da incrocio con Via delle Valli verso Paliano);
- Divieto di sosta dalle ore 8,00 in Viale Garibaldi, Viale San Francesco d’Assisi, Viale Giacomo Lisia, Viale Umberto I (da incrocio con Via Lepanto fino a Porta Romana).