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Paliano, La Selva ferma al palo e per colpa della Regione si perdono migliaia di posti di lavoro

La Selva di Paliano con la Regione Lazio non decolla, o meglio ancora non parte  e si perdono migliaia di posti di lavori. Questo è il dato concreto della situazione attuale, aldilà di tutte le chiacchiere che si sono fatte nei giorni scorsi.

La Selva di Paliano con la Regione Lazio non decolla, o meglio ancora non parte e si perdono migliaia di posti di lavori. Questo è il dato concreto della situazione attuale, aldilà di tutte le chiacchiere che si sono fatte nei giorni scorsi.

Inoltre, come se non bastasse non si contano più i danni provocati dal forte vento della settimana scorsa. Gli alberi e le piante della Selva di Paliano in questi giorni stanno per mettere i primi fiori ed un grande nucleo di cormorani ha trovato il suo habitat naturale a ridosso dei laghi e del degrado se ne sono accorte anche le Cicogne che da qualche anno non nidificano più sui silos dei vecchi granai.

Però, quello che stona maggiormente, sono le pecore che invadono il grande parco del Monumento Naturale, anche se al momento sono utili, perché tengono l’erba rasa. Ma quello che sono capaci di fare i cinghiali che stazionano all’interno della folta ed incustodita vegetazione, non si può descrivere.

Ovviamente in questo periodo le mimose, il simbolo per eccellenza della festa della donne di marzo, la fanno da padrona, però anche in questo caso il forte vento della settimana scorsa ha sdradicato alcune piante più deboli che sono state abbattute, insieme a dei grossi alberi di pioppi presenti nell’enorme parcheggio, sempre più inutilizzato. La Regione ha deciso di aprire al pubblico gratuitamente, quello che resta del Parco La Selva oggi Monumento Naturale, solamente il Sabato e la domenica o festivi infrasettimanali; un Monumento Naturale nato male e che sta finendo peggio nel degrado più assoluto. Cosi sta muorendo il parco costruito e voluto dal Principe Antonello Ruffo di Calabria che negli anni scorsi grazie all'amministrazione Sturvi si stava cercando di far ripartire.

Del degrado del Monumento Naturale nonostante la cura e l’amore che ci mette l’unico guardiano delegato dalla Regione Lazio dall'ARP con l'aiuto di qualche volontario non se ne può più, allora lanciamo un appello all'attuale amministrazione: Sindaco Alfieri perchè non organizziamo una giornata ecologica per pulire bene La Selva in vista della Primavera per farla tornare a vivere?

Che la Regione Lazio ancora non presenti nessuno progetto in Europa per questo monumento Naturale è un dato di fatto emerso, anche, dal convegno organizzato dal comune e svoltosi in modo "carbonaro" senza avvisi e per pochi intimi nei giorni scorsi al ristorante il Cardinale, dove si cercavano, forse idee, che invece sono già previste nel business Plan.

Il degrado alla Selva si tocca con mano, soprattutto nella parte di proprietà della Regione Lazio che non può limitarsi a scaricare le responsabilità, che invece devono essere assunte. Ci sono progetti, molto interessanti nel Business Plan allegato al monumento naturale che hanno bisogno di essere attuati. Non servono soldi. Serve solamente voglia di qualche funzionario del Demanio che sia cosciente e che venga a Paliano insieme all’amministrazione comunale per cercare di far ripartire l’economia.

"Se attuato il piano può dare mille posti di lavoro. C’è troppo disinteresse intorno a questo Monumento Naturale della Selva di Paliano e Mola Piscoli da parte della Regione Lazio - dice a voce alta la minoranza consiliare - non si può fermare lo sviluppo. Zingaretti non mantiene le promesse elettorali e già è stato contestato con fischi la scorsa volta e la prossima, ammesso che ce ne sia, lo accoglieranno con le uova marce e pomodori. Due anni persi inutilmente e tutta la proprietà va in malora. E’ ora di fare i fatti la gente ha bisogno di lavorare ha bisogno di vivere degnamente".

Intanto, restando in tema di crisi e di depressione economica a Paliano lo storico bar Casina dei Pini ha chiuso i battenti, dopo l’oreficeria di Achille Pacciani in Piazza Pertini. Anche questo è un brutto segno; se chiudono i bar con l’economia sempre più stagnante e che sembra non trovare una via d’uscita al momento, nonostante le tante leggi a favore dei giovani e delle aziende che a Paliano sono poco conosciute.

Giancarlo Flavi

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