rotate-mobile
Nord Ciociaria Piglio

Piglio, lettera Aperta al dott. Antonio POMPEO, Presidente Provincia per la Collina Pier fanali i cui lavori non sono terminati

Egregio Dott. Antonio Pompeo, mi rivolgo a Lei come ultima spiaggia dopo aver inviato esposti al Commissario Patrizi e a  tutti gli organi di Governo senza avere alcuna risposta anche se la Stampa Regionale ha puntualmente dato la notizia.

Egregio Dott. Antonio Pompeo, mi rivolgo a Lei come ultima spiaggia dopo aver inviato esposti al Commissario Patrizi e a tutti gli organi di Governo senza avere alcuna risposta anche se la Stampa Regionale ha puntualmente dato la notizia. Questo è il fatto: Due anni fa si diede semaforo verde alla messa in sicurezza della Collina Pier Fanale nel territorio di Piglio. Correva l’anno 2012 e precisamente il 22 Agosto quando la Giunta provinciale di Frosinone aveva dato, nell’ultima seduta, via libera ai lavori per la messa in sicurezza della Collina Pier Fanale. Lo comunicava con grande soddisfazione alla stampa l’ex Assessore alla Cultura della Provincia di Frosinone, Antonio Abbate aveva dichiarato: desidero esprimere che la nostra Giunta Iannarilli ha varato i lavori di consolidamento del dissesto in località Pier Fanali, in Comune di Piglio. l finanziamento per questi lavori ammonta a 650.000 euro”. Anche l’ex Sindaco di Piglio Tommaso Cittadini aveva espresso, dopo molti anni di attesa in cui era stato annunciato l’intervento di consolidamento del dissesto che interessa l’area di Pier Fanale, piena soddisfazione per l’ennesimo risultato raggiunto. Così il Sindaco Cittadini aveva detto alla stampa: “l’intervento di consolidamento dell’area Pier Fanali è stato richiesto per la prima volta dal Comune di Piglio nel 1978 per affrontare un problema storico che interessava la parte alta di Piglio. C’era e c’è la necessità di consolidare la stessa per limitare le condizioni di pericolo che derivano dal dissesto idrogeologico interessante l’area e dunque per salvaguardare la sicurezza degli abitanti del luogo e dei cittadini che si trovano più a valle. Nel corso dei circa 37 anni successivi nessuna amministrazione è riuscita a risolvere tale problematica con la conseguenza che molti cittadini pigliesi sono stati sottoposti ad un livello di pericolo elevato. Ciò è dimostrato anche da alcuni episodi di distacco dei massi dalle pareti. L’amministrazione comunale di Obiettivo Comune che ho l’onore di guidare ha iniziato dal suo insediamento una attività di pressing costante nei confronti dell’amministrazione provinciale e degli altri enti regionali preposti a gestire l’intervento, trovando la sensibilità da subito delle stesse e in particolare dell’Assessore Quadrini che si era fatto carico di condividere con noi questo percorso. Esprimo a nome di tutta l’amministrazione comunale la soddisfazione per essere riusciti a portare a casa l’ennesimo risultato concreto e ancora una volta abbiamo dimostrato di riuscire ad ottenere risultati laddove le precedenti amministrazione non erano riuscite, pur in un periodo in cui le risorse economiche scarseggiano e con l’atteggiamento di proprio di chi lavora molto e propaganda poco”. Dello stesso parere era stato l’ex assessore provinciale Quadrini il quale aveva dichiarato: “l’amministrazione provinciale ha deciso di intervenire su Piglio privilegiandola su tanti altri tipi di interventi simili presenti sulla provincia di Frosinone per la particolare delicatezza della situazione. L’amministrazione comunale ci ha sollecitato costantemente attraverso il Sindaco Tommaso Cittadini e attraverso agli altri amministratori competenti, con i quali abbiamo consolidato un rapporto di estrema fiducia e impegno. Sono molto felice di essere riuscito a portare a termine l’iter burocratico di Pier Fanale che attraverso un intervento di messa in sicurezza di tutta l’area garantisce ai cittadini pigliesi maggiore tranquillità. Esprimo felicità anche per l’amministrazione comunale che in questi anni ha manifestato grande attenzione e determinazione”.

Le opere di consolidamento sono state appaltate nel mese di Settembre 2012 alla ditta GorrasitCost srl di Roccadaspide (SA) che aveva iniziato il 29 Ottobre 2012 per portarli al termine il 25 Febbraio 2013. L’importo dei lavori a base d’asta ammonta a 423mila Euro; ribasso d’asta 33,368%; importo netto dei lavori Euro 277.688,59; oneri per la sicurezza Euro 6.250,40; importo contratto Euro 283.983,99. Al di là dei numeri e delle dichiarazioni trionfalistiche fatte dagli Amministratori Provinciali e Comunali i lavori di alta ingegneria idraulica erano rimasti sospesi dal mese di Maggio 2013 per una Variante e successivamente ripresi dopo un anno nel Maggio 2014 per l’installazione di una caditoia stradale per la raccolta delle acque piovane e la nuova pavimentazione con asfalto del manto stradale, della storica Via San Lorenzo che è stata interessata per circa 500 metri al convogliamento delle acque sorgive e piovane che per 37 anni sono state un vero e proprio “incubo” per i residenti. Ora per completare i lavori appaltati rimane da eseguire la riconfigurazione del terreno censito in catasto al F. 12 n° 121 per annullare le due viabilità di cantiere che sono state eseguite dall’Impresa per i sondaggi archeologici essendo la zona soggetta a vincoli idrogeologici, archeologici e paesaggistici.

Riguardo a queste due strade c’è una discordanza tra l’Ing. Secondini dell’Amministrazione Provinciale appaltatrice delle opere e il D.L. Ing Minchella.

L’Ing. Secondini afferma che si tratta di “una viabilità di servizio di cantiere che ancora serve per i saggi che l’archeologo deve ordinare all’impresa. Appena eseguiti i sondaggi archeologici il terreno sarà riconfigurato come prima dell’intervento”, mentre il D.L. Ing. Minchella nella nota inviata all’Amministrazione Provinciale in data 13/3/2014 pervenuta alla Provincia di Frosinone il 21 Marzo 2014 alla pag. 2 fa presente che “si procederà semplicemente alla riprofilatura delle scarpate a ridosso del terrazzamento, in modo da ridurre le pendenze; il suddetto terrazzamento sarà semplicemente una sorta di percorso a servizio del terreno, in modo da poter essere coltivato dal proprietario del terreno”. A questo punto una domanda sorge spontanea e attendo una sollecita risposta: “come mai gli altri terreni oggetto dei lavori sono stati riconfigurati” mentre il terreno censito in catasto al F. 12 n° 121 non deve essere riconfigurato?... mistero!!! Mi corre l’obbligo di avvisarLa, Sig. Presidente, che laddove anche la presente nota non dovesse avere il ben minimo riscontro, il sottoscritto si vedrà costretto interessare le competenti autorità.

Giorgio Alessandro Pacetti

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Piglio, lettera Aperta al dott. Antonio POMPEO, Presidente Provincia per la Collina Pier fanali i cui lavori non sono terminati

FrosinoneToday è in caricamento