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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Puglia, il riassunto di una strage: 27 morti fra macchinisti e pendolari, 50 feriti.

Puglia, scontro fra treni tra Andria e Corato: 27 morti fra macchinisti e pendolari, 50 feriti. L'incidente in un tratto a binario unico. Bambino estratto vivo da uno dei convogli. Emergenza sangue: in tanti in ospedale ad Andria e al...

Puglia, scontro fra treni tra Andria e Corato: 27 morti fra macchinisti e pendolari, 50 feriti.

L'incidente in un tratto a binario unico. Bambino estratto vivo da uno dei convogli. Emergenza sangue: in tanti in ospedale ad Andria e al Policlinico per donare. Il sindaco di Corato: "Sembra un disastro aereo". Recuperata "scatola nera" di uno dei convogli. L'altra sarebbe andata distrutta.

"Ventisette morti e oltre 50 feriti, molti dei quali incastrati nei convogli, nello scontro frontale fra due treni di linea delle Ferrovie Nord Barese avvenuto in mattinata sul tratto a binario unico.

Ma il bilancio delle vittime non è definitivo. Con la solidarietà che è scattata immediatamente dopo gli appelli per donare il sangue.

Il treno proveniente da Corato (partito una mezzoretta prima da Bari e diretto a Barletta) dopo lo scontro è quasi decollato, adagiandosi per metà sul tetto della prima vettura proveniente dall'altro senso. L'impatto è avvenuto nel territorio di Andria, in località Boccareto, ai confini con Corato.

L'inchiesta della Procura. Ancora incerte le cause del disastro. La Procura di Trani indaga per omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario: il fascicolo è stato aperto a carico di ignoti. "Non conosciamo il numero dei passeggeri perché non è un aereo e non abbiamo una lista. Non siamo quindi attualmente certi sul bilancio definitivo della tragedia", ha detto il procuratore aggiunto Francesco Giannella. Per quanto riguarda le cause, il magistrato ha riferito che "apparentemente abbiamo le idee chiare. Questo significa che lavoriamo sull'errore umano o su quello che lo ha determinato o semplicemente sulle istruzioni che sono state date al personale".

Recuperata una "scatola nera". La Polfer di Bari ha estratto intatta la scatola nera del treno proveniente da Bari coinvolto nella strage di Andria. L'oggetto è considerato dagli investigatori di primaria importanza per lo sviluppo delle indagini. Dalla scatola nera, infatti, sarà possibile risalire alla velocità cui andava il treno e ricostruirne tutti i movimenti prima del tragico impatto. Sembra, invece, sia andata distrutta la scatola nera del convoglio proveniente da Barletta di cui - si apprende dalla Polfer - sarebbero stati ritrovati solo pochi brandelli.

L'ospedale da campo e gli psicologi. Tra i feriti soccorsi negli ospedali di Andria, Barletta e Bisceglie - sette dei quali sono in gravi condizioni - c'è anche un bambino di pochi anni portato in ospedale a bordo di un elicottero. Nella zona dell'incidente è stato allestito un ospedale da campo per i primi soccorsi. La Asl ha messo in campo un coordinamento psicologico sia sul luogo della tragedia sia negli ospedali in collaborazione con l'Ordine degli psicologi. Le salme vengono trasferite all'Istituto di medicina legale di Bari: i riconoscimenti sono stati rinviati a mercoledì mattina. "L'impatto ha reso irriconoscibili molti corpi, per cui i parenti dovranno basarsi solo sugli indumenti", hanno riferito alcune crocerossine.

Il 'blocco telefonico'. Su quel binario unico non c'è automatizzazione, ma è previsto un sistema a chiamata tra le stazioni: il cosiddetto 'blocco telefonico'. Le stazioni devono quindi avvisare dell'arrivo dei treni e trasmettere le informazioni ai macchinisti: una delle due stazioni potrebbe non aver bloccato uno dei due treni, quindi, o uno dei due treni non ha ricevuto o rispettato il blocco. Il direttore generale dell'azienda ferroviaria, Massimo Nitti, ha spiegato di aver "acquisito i tracciati degli apparati centrali. Sono stati ritirati i registri dei fonogrammi delle due stazioni e le registrazioni delle telefonate del personale coinvolto". Una cosa è certa: "Uno due treni non doveva essere lì". Indicazioni arriveranno anche dalle scatole nere dei due convogli per capire a che velocità viaggiassero - si parla di almeno 100 chilometri orari - e se sia stata tentata una frenata. "Si tratta di convogli modernissimi - ha detto Nitti - uno del 2005 e l'altro del 2009, dotati di freni efficienti". "La sfortuna ulteriore - ha aggiunto - è stata che lo scontro è avvenuto in curva, quindi nessuno dei due macchinisti è riuscito ad attivare in tempo il sistema frenante".

Il presidente Mattarella e il premier Renzi. "Non ci fermeremo finché non sarà fatta chiarezza", ha detto il presidente del consiglio, Matteo Renzi, che ha espresso "cordoglio" per le vittime del disastro. Il premier è arrivato in serata sul luogo della tragedia e poi ha partecipato a un vertice in prefettura a Bari. Di "tragedia inammissibile" e "profondo dolore" parla invece il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il capo dello Stato chiede di "fare piena luce: occorre accertare subito e con precisione responsabilità ed eventuali carenze". Il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, ha annunciato una commissione d'indagine sulla vicenda.

L'intervento dal cielo. Si sono mossi anche l’elisoccorso della Protezione civile e quello dei vigili del fuoco. I primi rilievi aerei effettuati dai vigili del fuoco avevano dato l'idea della violenza dello scontro. Uno dei treni ha soltanto due vagoni rimasti pressocché intatti; l'altro soltanto l'ultimo, quello di coda. "E' un disastro come se fosse caduto un aereo", ha scritto sul proprio profilo Facebook il sindaco di Corato, Massimo Mazzilli.

Il bambino salvato. Ha sei anni ed è rimasto incastrato dopo lo scontro. Per tranquillizzarlo, i vigili del fuoco gli hanno mostrato i cartoni animati sul telefonino mentre lavoravano per tirarlo fuori. Dall'elicottero Drago 52 si è calato il team degli aerosoccorritori. Appena scesi a terra hanno sentito le urla disperate del bambino che si trovava dietro un sedile con un pezzo del vagone che gli comprimeva il petto e gli impediva quasi di respirare. E' stato il primo intervento della squadra. Gli agenti hanno subito cercato di stabilire un contatto col piccolo. Per tranquillizzarlo e distrarlo dal dolore gli hanno anche mostrato un cartone animato sul telefonino mentre lavoravano senza sosta per liberarlo: un intervento complesso che ha richiesto oltre mezzora di lavoro. Le sue condizioni al momento del soccorso erano buone: il bambino è sempre stato cosciente e non presentava traumi particolari.

L'emergenza sangue. Il centro trasfusionale di Andria ha effettuato una raccolta straordinaria di sangue all'ospedale di Andria: servono donatori del gruppo 0 positivo. Visto il notevole afflusso di donatori, fanno sapere dal centro, è consigliabile andare in ospedale nella mattinata di mercoledì. Il dipartimento regionale di Promozione della salute comunica che tutti i servizi trasfusionali della Regione Puglia rimarranno aperti oggi e domani dalle 8 alle 19. Tanti in coda anche al Policlinico di Bari.

Il centro di accoglienza. La Protezione civile della Bat ha allestito presso il palazzetto dello sport in viale Germania ad Andria un centro di accoglienza per parenti delle vittime e un centro di informazione per il ricongiungimento familiare dei passeggeri. I numeri presso cui è possibile contattare i responsabili della struttura sono 331.171.31.03 - 0883.299.750 - 0883.299.416 e 0883.299.411.

La testimonianza del poliziotto. "Una scena spaventosa, allucinante: questo è quello che ho visto", racconta un agente di polizia, con la divisa impolverata, impegnato a scavare fra i detriti. "Ho visto persone morte, altre che chiedevano aiuto, persone che piangevano. La scena più brutta della mia vita". Tra le scene più commoventi raccontate dai soccorritori c'è quella di una donna che abbracciava forte a sé il figlioletto, entrambi scampati alla carneficina. Colleghi dei due macchinisti - non ancora ufficialmente riconosciuti tra le vittime - hanno assistito per tutta la giornata, da lontano, alle operazioni di soccorso. Uno dei due macchinisti aveva un appuntamento speciale per il giorno dopo: il matrimonio della figlia in municipio ad Andria.

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