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Regione, Abbruzzese (fi): per riordino regioni aprire dibattito all'interno dell'Anci

"Ho scritto, oggi, una missiva ai presidenti Nazionale e regionale dell'ANCI,  rispettivamente Piero Fassino e Paolo Servadio, per richiamare la loro attenzione su una tematica importante quale quella relativa alla riorganizzazione territoriale...

"Ho scritto, oggi, una missiva ai presidenti Nazionale e regionale dell'ANCI, rispettivamente Piero Fassino e Paolo Servadio, per richiamare la loro attenzione su una tematica importante quale quella relativa alla riorganizzazione territoriale delle Regioni. A tal fine ho richiesto ai due rappresentanti di aprire all’interno dell' associazione un dibattito serio e costruttivo per rispedire ai mittenti il provvedimento proposto dai deputati Morassut e Ranucci, di esprimere un’opinione con tanto di contro proposta, su un tema di grandissimo impatto, come quello del riordino dei territori". Lo ha dichiarato Mario Abbruzzese vice presidente della Commissione Sviluppo Economico, Lavoro e PMI.

"Siamo di fronte a un’ iniziativa legislativa, a mio avviso senza capo, né coda su cui sono piovute critiche da ogni parte della nostra Nazione.

La proposta di Legge, come sappiamo, cancellerebbe, di fatto, il Lazio e sposterebbe Latina e Frosinone sotto la Campania, per dare vita alla Regione Terrinica. Una decisione, dunque, assolutamente priva di nessun senso e riferimenti di carattere sociale, storico ed economico.

C'è bisogno che anche un'associazione importante come l'Anci prenda posizione in merito al provvedimento normativo presentato in Parlamento e che insieme ai rappresentanti territoriali facciano il possibile per individuare soluzioni alternative.

Per quanto mi riguarda il Lazio, seconda Regione d'Italia per Prodotto Interno Lordo, dietro alla Lombardia, non può scomparire da un giorno ad un altro" . Ha concluso Abbruzzese.

BUSCHINI: "SINERGIA TRA REGIONE LAZIO E BANCA EUROPEA INVESTIMENTI IMPORTANTE PER LE NOSTRE PMI"

"Sono in arrivo 170 milioni per le Piccole e medie imprese del Lazio grazie alla sinergia che si è creata tra la Regione e la Banca Europea per gli Investimenti. Il programma Regione Lazio-Bei 'Loan for Smes' è stato pensato per favorire l'accesso al credito per le imprese del nostro territorio che, grazie a delle specifiche agevolazioni, avranno la possibilità di investire per modernizzare le strutture materiali e immateriali e crescere nei mercati italiani ed internazionali. Proprio ieri, i dati di Unioncamere, hanno mostrato un saldo attivo nell'ultimo trimestre di oltre 4mila nuove imprese nate nel Lazio. Oggi, il Presidente Zingaretti e l'assessore allo sviluppo economico Fabiani che ringrazio per il lavoro svolto, hanno presentato questa opportunità di crescita economica nel solco di un lavoro strategico della Regione in favore del tessuto produttivo del Lazio e della nostra provincia di Frosinone".

LAZIO, RIGHINI (FDI) ‘COSTRINGE’ ZINGARETTI AL CONFRONTO SU TRASPARENZA E LEGALITÀ

E’ una legge che porta il timbro indelebile di Giancarlo Righini, che vi ha contribuito in maniera sostanziale, quella approvata all’unanimità dal consiglio regionale in merito alle "Disposizioni a tutela della legalità e della trasparenza nella Regione Lazio".

A sancirlo l’apprezzamento del presidente regionale Nicola Zingaretti, sceso tra i banchi del consiglio pur di approfondire al suo fianco proprio le modifiche migliorative proposte dal capogruppo di Fratelli d’Italia. Modifiche sostanziali, che hanno certamente arricchito l’impianto della proposta di legge, che aveva come scopo iniziale quello di inserire un rappresentante del Centro operativo di Roma della Direzione Investigativa Antimafia (Dia) nell'Osservatorio tecnico-scientifico per la sicurezza e la legalità.

Gli emendamenti presentati da Giancarlo Righini hanno invece determinato un allargamento del dibattito anche su altri aspetti legati alla sicurezza e alla legalità, tali da ampliare la portata del dibattito, con proposte che hanno ottenuto l’apprezzamento della platea consiliare, assicurando ben altra sostanza ad una legge che, lo hanno detto tutti, renderà il Lazio più sicuro, attraverso un modello che farà scuola anche nel resto dello Stivale.

Tra i punti salienti proposti dal consigliere di Fratelli d’Italia la proposta di legge, la cosiddetta ‘tagliamani’, recentemente presentata di concerto con Francesco Storace (La Destra), allo scopo di “stroncare ogni tipo di rapporto che inquina la convivenza tra politica e mondo cooperativo”. Grazie alla stessa è stato quindi introdotto il divieto da parte della Regione di concedere sovvenzioni, contributi, sussidi ed ausili finanziari ad associazioni, società, incluse quelle cooperative e fondazioni che "contribuiscano con erogazioni in denaro superiori a 5mila euro, con beni o altre utilità di pari importo a favore di liste elettorali e di candidati alle cariche elettive regionali". Nell'emendamento iniziale la norma riguardava solo le società cooperative, ma con un ulteriore subemendamento presentato proprio da Righini e Storace, il Consiglio ha esteso il divieto anche agli enti dipendenti, a quelli del servizio sanitario regionale e agli organismi comunque denominati controllati dalla Regione, inclusi quelli partecipati.

Grazie al prezioso apporto di Giancarlo Righini è stata inoltre prevista la decadenza del presidente dell'Osservatorio in caso di mancata presentazione alla Commissione consiliare competente della relazione annuale prevista per legge, come anche l’impegno dato alla Giunta regionale ad approvare una proposta di legge da presentare al Parlamento, finalizzata ad introdurre a livello nazionale le medesime condizioni riguardanti gli affidamenti di lavori, servizi e forniture.

Su un punto il capogruppo di Fratelli d’Italia ha particolarmente insistito, ovvero quello di agevolare l'inserimento nell'Osservatorio di un rappresentante dell'Unità di informazione finanziaria (Uif), istituita presso la Banca d’Italia. “Un elemento fondamentale – ha dichiarato Righini - per monitorare il fenomeno dell’infiltrazione della criminalità organizzata nella nostra regione; fu proprio Giovanni Falcone ad insegnare a tutti, compresa la Fbi, che per capire dove s'infiltra la criminalità organizzata bisognasse seguire i flussi di danaro”.

A Righini è stata quindi coralmente riconosciuta la paternità di aver arricchito “un impianto di legge che era di per se molto scarno, ampliando la mole di argomenti in discussione, grazie anche alla fantasia legislativa di Francesco Storace che ha arricchito di contenuti quanto poi approvato”.

“I provvedimenti legislativi sono figli del loro tempo – ha poi aggiunto in dichiarazione di voto - e quello di oggi ne è la dimostrazione. Fino a poco tempo fa era impensabile dover riconoscere la necessità di dover disciplinare i rapporti tra cooperative e politica, come lo era il ritenere che nel Lazio potesse servire istituire una commissione antimafia. Purtroppo la ramificazione della criminalità organizzata si è estesa un po’ ovunque e pensiamo di avere assicurato in maniera egregia il nostro contributo”.

“Tra i meriti che rivendico – ha poi riassunto Righini -, anche quello di aver introdotto la volontà di estendere il monitoraggio delle infiltrazioni mafiose anche ai Comuni, dove certi rischi sono ben presenti e consolidati. Non posso altresì non menzionare l’introduzione del concetto di centrale unica di committenza, decisiva per garantire trasparenza e legalità nelle procedure di affidamento di appalti e servizi, e a tal proposito mi ha fatto molto piacere che Zingaretti si sia recato nei pressi del mio banco per condividere personalmente la stesura dell’ordine del giorno e condividerne il contenuto”.

A riassumere l’esito della maratona consiliare la certezza che quello approvato dal consiglio regionale “sia stato un tassello importantissimo nella lotta alla criminalità organizzata, allo scopo di garantire maggiore trasparenza e legalità alla nostra regione”.

Un tassello arricchito proprio grazie agli spunti del consigliere di Fdi-An, Giancarlo Righini, come riconosciuto nel suo intervento anche dal Governatore Nicola Zingaretti, quasi costretto a riconoscere l’ottimo lavoro del capogruppo di Fratelli d'Italia, che ancora una volta ha lasciato il segno, facendo sfoggio delle sue acclarate qualità politiche.

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