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Regione, Abbruzzese (fi): presentata proposta di legge per disciplinare la pesca sportiva

“Insieme ai colleghi Aurigemma, Palozzi e Simeone abbiamo presentato una proposta di legge, che può essere definita un vero e proprio Testo Unico, per una disciplina adeguata ai tempi della pesca professionali e sportiva nelle acque interne e...

“Insieme ai colleghi Aurigemma, Palozzi e Simeone abbiamo presentato una proposta di legge, che può essere definita un vero e proprio Testo Unico, per una disciplina adeguata ai tempi della pesca professionali e sportiva nelle acque interne e della tutela e l’incremento della fauna ittica della Regione Lazio.

Nel merito, si propone di abrogare la precedente Legge N. 87/90 e s.s.i.i.m., che disciplinano il funzionamento e l’attività della pesca. Tutto ciò perchè si ritiene che proporre una modifica alla normativa attula non comporti un vero e proprio allineamento alle attuali esigenze dei pescatori sia professionali che sportivi nel momento storico che stiamo vivendo”. Lo ha dichiarato Mario Abbruzzese, consigliere regionale di Forza Italia del Lazio e Presidente della Commissione Speciale Riforme Istituzionali.

“La pesca costituisce un elemento cardine di primaria importanza nell’economia e nella tradizione del Lazio.

La presenza di numerosi laghi e di molteplici corsi d’acqua che insistono nella nostra regione ha fatto sì che da sempre fosse ampio il numero di pescatori che, per lavoro o per passione, praticassero questa attività.

Nel Lazio la pesca conta migliaia di appassionati a livello sportivo e per questo può vantare anche di essere uno strumento di promozione turistica del territorio, costituendo altresì, un fattore di crescita a livello economico per l’indotto della produzione e della commercializzazione di strumenti legati ad essa.

Il testo intende definire in maniera più puntuale, organica e semplice, le disposizioni sull’argomento tra cui: la costituzione del Comitato Ittico Tecnico Scientifico (C.I.T.S.) quale organo consultivo regionale e la sua composizione; la classificazione delle acque; la licenza di pesca e la ripartizione dei proventi derivanti dalla stessa (tassa e soprattassa dei permessi di pesca e sanzioni), destinandoli per intero ai ripopolamenti, ad interventi di recupero della fauna ittica, alle associazioni pescatorie nazionali che svolgono attività di vigilanza, tabellazione, difesa di ambiti fluviali, per l’attività di gestione di incubatoi e di altri impianti finalizzati alla ricerca e produzione di materiale ittico da ripopolamento.

La normativa, infine prevede la realizzazione del Piano ittico regionale, le Convenzioni con le Associazioni di pescatori per la gestione di acque in concessione e i periodi di divieto, i diritti esclusivi di pesca, la vigilanza, le sanzioni e le tariffe. La presente proposta vuole inoltre porre a carico dei trasgressori e dei pescatori di frodo in acque interne, gli oneri maggiori derivanti dall’adeguamento delle sanzioni accessorie di confisca e sequestro intervenute con la Legge 154/2016, artt. 39 e 40”. Ha concluso Abbruzzese.

ATTUAZIONE DELRIO, SIMEONE (FI): “ENNESIMO RINVIO SINE DIE APRE STRADA A SFRATTO ZINGARETTI”

“Attuazione della legge Delrio, ennesimo segnale di incompetenza ed inefficienza da parte della maggioranza che governa la Regione Lazio. Giunta alla sua quarta edizione, tra forzature, rincorse imposte dalla maggioranza che con un colpo di mano ha deciso di portarla in aula castrando la discussione in commissione, la proposta di legge, varata nel 2014, dopo due anni non è ancora stata approvata. Tanto che in consiglio regionale la discussione è stata rinviata a data da destinarsi. Ed hanno ancora eco le parole, pronunciate proprio da Zingaretti, in consiglio regionale durante la discussione sul bilancio e la legge di stabilità, a dicembre 2015, che aveva garantito che la proposta di legge di attuazione della Delrio sarebbe stata approvata al massimo entro fine febbraio 2016. Siamo l’unica Regione, in Italia, che non ha proceduto ad approvare una legge fondamentale di disciplina delle funzioni e compiti amministrativi ai Comuni, a Roma Capitale e alla città metropolitana di Roma Capitale nonché il riordino delle forme associative tra gli Enti locali e superamento delle Comunità Montane. Una riforma che sarebbe dovuta entrare nel merito delle questioni, avvicinando i servizi ai cittadini ma che si trascina un vizio di fondo che è la stessa legge Delrio. Una legge che prevede le città metropolitane e cancella le province creando di fatto un’Italia a due velocità con le aree urbane che hanno livelli istituzionali razionali e distinti mentre tutto il resto del Paese diventa una indefinita periferia. Una impostazione che i cittadini, votando in massa no al referendum, hanno bocciato con fermezza. La maggioranza di Zingaretti ha sbagliato la tempistica. Ha sbagliato l’impostazione. Ha dimostrato ancora una volta solo la volontà di non approvarla mentre gettava fumo negli occhi dei cittadini. Portare questa proposta di legge in consiglio con l’incombenza della sessione di bilancio significa, e significava, voler posticipare ancora la discussione. Ci auguriamo che il tempo a disposizione, dopo questo ennesimo rinvio, non sia utilizzato dalla maggioranza per rendere la proposta di legge di stabilità e bilancio 2017 un panettone farcito a casaccio diventando l’occasione per effettuare un copia e incolla di parti della proposta di legge 317 dimenticando, ancora una volta, che nell’attribuzione delle funzioni è indispensabile una visione di insieme organica e precisa nonchè di modelli decentrati attraverso i quali svolgerle. Zingaretti smetta di seguire la fallimentare politica di Renzi a cui i cittadini hanno dato intimazione di sfratto”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone

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