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Regione, fascicolo sanitario elettronico: siate attenti, informati e consapevoli! Serve il consenso del paziente e gli accessi al fascicolo saranno tracciati

Primi passi concreti per la realizzazione del fascicolo sanitario elettronico, l'insieme dei dati e dei documenti digitali che rappresentano la storia clinica e sanitaria di una persona. Il Garante per la privacy ha espresso parere favorevole,  su...

Primi passi concreti per la realizzazione del fascicolo sanitario elettronico, l'insieme dei dati e dei documenti digitali che rappresentano la storia clinica e sanitaria di una persona. Il Garante per la privacy ha espresso parere favorevole, su uno schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri - il primo di una serie di decreti attuativi previsti dalla norma di legge - che consentirà a Regioni e Province autonome di dare il via al Fse.

Già nel 2009 l'Autorità era intervenuta in tale materia con un provvedimento generale, svolgendo un ruolo di "supplenza" in attesa di una normativa adeguata. Lo schema odierno individua i primi contenuti da attivare a livello nazionale: i dati e i documenti da inserire nel fascicolo elettronico; le responsabilità e i compiti dei soggetti coinvolti; le garanzie e le misure di sicurezza da adottare nel trattamento dei dati personali; le modalità e i livelli diversificati di accesso al fascicolo; i criteri di interoperabilità, nonché i contenuti informativi e le codifiche del profilo sanitario sintetico e del referto di laboratorio.

Lo schema di decreto è stato elaborato nell'ambito di un tavolo di lavoro istituito presso il Ministero della salute cui ha partecipato anche l'Ufficio del Garante fin dalla sua costituzione nel gennaio 2013. Il testo che ha avuto l'ok del Garante prevede, in particolare, che il paziente sia informato chiaramente e possa decidere con maggiore consapevolezza se dare il consenso all'alimentazione del Fse (in mancanza del quale il fascicolo rimarrà vuoto e quindi non accessibile, né per finalità di cura, né per finalità di ricerca o di programmazione sanitaria e monitoraggio), e in caso positivo, decidere se dare anche il consenso per finalità di cura (in mancanza del quale il fascicolo potrà essere utilizzato solo per finalità di monitoraggio, programmazione e ricerca, con le dovute garanzie di anonimato).

Il paziente potrà decidere, inoltre, con un consenso ad hoc, se far inserire nel Fse alcune informazioni di particolare delicatezza (sieropositività, interruzione volontaria di gravidanza, violenza sessuale, pedofilia, uso di sostanze stupefacenti, parto in anonimato). Giova comunque ricordare che la mancata adesione al Fse non preclude la possibilità di aderire alle prestazioni del servizio sanitario nazionale.

Gli accessi al Fse da parte degli operatori del Ssn dovranno essere tracciabili e la consultazione del Fse dovrà essere limitata al personale sanitario che abbia in cura effettivamente il paziente, e solo per il tempo necessario. Per scongiurare il rischio di accessi abusivi, lo schema è stato integrato prevedendo l'obbligo per il titolare del trattamento di avvisare immediatamente il Garante nel caso in cui i dati trattati nell'ambito del Fse subiscano violazioni (c.d. "data breach": derivanti da attacchi informatici, incendi o altre calamità).

REGIONE: PROTESTA PER CONCESSIONE, AREA SEQUESTRATA DA MAGISTRATURA

In merito alla protesta di questa mattina di fronte all’ingresso della Regione Lazio sul mancato rilascio di una concessione demaniale lungo gli argini del fiume Sisto nel Comune di Terracina, si precisa che parte dell’area è stata posta sotto sequestro dalla magistratura un anno fa circa, in seguito ad attività di polizia giudiziaria di diversi corpi. Inoltre, L’Agenzia regionale per la Difesa del Suolo, aveva ordinato già due anni fa il ripristino dello stato dei luoghi dell’area in oggetto. Di fronte a questa inottemperanza da parte del soggetto concessionario, l’Ardis ha espresso un parere idraulico negativo che ha determinato il diniego del rinnovo della concessione. Resta comunque la volontà della Regione Lazio di continuare a ricercare tutte le soluzioni per risolvere la vicenda, in un quadro di legalità e di trasparenza.

LE CONDOGLIANZE DEL COMMISSARIO PATRIZI PER LA SCOMPARSA DI COLADARCI

“Invio le più sentite condoglianze a nome della Provincia di Frosinone alla famiglia del già Consigliere Provinciale nonché Presidente della Riserva di Canterno, Paolo Coladarci.

Aggiungo il mio personale dolore per la scomparsa di Paolo e mi stringo a coloro che gli hanno voluto bene”. Giuseppe Patrizi

Lo esprime il Commissario Straordinario della Provincia di Frosinone, Giuseppe Patrizi

“CON LA PL 147 OLTRE 90 MILIONI AI COMUNI”

Si è svolta oggi pomeriggio una nuova seduta del consiglio regionale per discutere sulla proposta di legge recante “Misure finalizzate al miglioramento della funzionalità della Regione Lazio: disposizioni di razionalizzazione e di semplificazione dell’ordinamento regionale nonché interventi per lo sviluppo e la competitività dei territori e a sostegno delle famiglie”.

“Tra le misure del provvedimento che intervengono in diversi settori strategici così da rendere la nostra Regione un veicolo per la crescita e lo sviluppo per i territori laziali – ha spiegato il Presidente della Commissione Bilancio e relatore della proposta di legge 147 – è prevista anche l’istituzione del “Fondo per il riequilibrio territoriale dei Comuni del Lazio”, con una dotazione di oltre 90 milioni di euro per il triennio, così ripartiti: 33.190.000,00 per l’anno 2014, 24.000.000,00 per l’anno 2015 e 34.500.000,00 per l’anno 2016. Tale Fondo sarà suddiviso tra i Comuni in base al numero di abitanti, la capacità fiscale, gli indicatori di fabbisogno di infrastrutture. Con questo intervento, s’introduce una nuova stagione di relazioni finanziarie con le autonomie locali del Lazio. Quanto ricavato ottenuto grazie ai tagli agli sprechi intrapresi con il Governo Zingaretti, viene dunque reinvestito sui territori e questi 90 milioni ai comuni sono una parziale dimostrazione”.

“Di particolare rilevanza – ha continuato Buschini – la nuova visione e il nuovo concetto dello Sportello Unico delle Attività Produttive. Il SUAP deve funzionare davvero, anche perché le imprese non possono più cozzare contro la lentezza della macchina amministrativa: la nuova idea di SUAP vuol mettere in relazione i diversi enti autorizzativi per dare certezze dei tempi e consentire a chi vuol investire di farlo con certezza e trasparenza. La Regione Lazio, finalmente, dimostra di essere vicina ai territori e vuole diventare il cardine per il rilancio economico finanziario che noi perseguiamo attraverso azioni concrete, riducendo le tasse, snellendo la burocrazia e investendo totalmente quanto recuperato dai tagli agli sprechi”.

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