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Regione, sanità Abbruzzese (fi): Pillola abortiva nei consultori altra scelta scellerata di Zingaretti

L'ultima decisione presa dal governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti in merito alla distribuzione e somministrazione della pillola Ru486, il farmaco che produce l'aborto chimico o farmacologico lascia senza parole donne uomini medici e...

L'ultima decisione presa dal governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti in merito alla distribuzione e somministrazione della pillola Ru486, il farmaco che produce l'aborto chimico o farmacologico lascia senza parole donne uomini medici e semplici cittadini. Il governatore ha disposto che contrariamente a quanto accade questo medicinale si avrà a disposizione delle donne nei consultori". Lo ha dichiarato il consigliere regionale di Forza Italia Mario Abbruzzese.

" Tralasciando una questione etica più o meno legata alla religione quello a cui evidentemente il presidente Zingaretti non ha pensato è la tutela delle donne. Infatti questo medicinale si somministra in due volte la prima pillola uccide il feto mentre la seconda che somministrata dopo serve alla donna per l'espulsione. E' necessario quindi per supportare e sostenere le donne che affrontano questo passaggio poter contare sul ricovero in una struttura ospedaliera affinché ci sia la presenza di medici e infermiere qualora si verificasse qualche problema o semplicemente per sostenere la donna in questo delicato momento. Anche perchè la somministrazione della seconda pillola può avvenire anche 24 ore dopo la prima. Inoltre, non si informano le donne e soprattutto le ragazze che dal punto di vista chimico questo farmaco può danneggiare seriamente il loro apparato riproduttivo. Se poi viene usato ripetutamente le probabilità sono molto elevate. Pertanto, quando magari un giorno decideranno che finalmente un figlio lo vogliono mettere al mondo potrebbero avere gravi problemi a procreare.

I tagli non vanno fatti in maniera irrazionale e illogica, ma soprattutto devono essere dettati dal bene della cittadinanza e dei pazienti. Non è possibile far pagare la differenza agli utenti che siano pazienti anziani bambini, malati oncologici o come in questo caso donne che decidono liberamente di abortire. Questa decisione ha sconvolto il mondo femminile che ha combattuto dure battaglie per vedere riconosciuti i propri diritti e per sentirsi tutelate in ogni aspetto della vita. Ma non solo le donne anche molti uomini non accettano questa decisione che possiamo giudicare a dir poco scellerata, questo medicinale non è una caramella, non è un preservativo e incide sulla quotidianità delle donne che lo assumono nella durata necessaria a completare l'aborto. E' impensabile lasciare queste donne ad affrontare tutto questo da sole a casa. Sulla salute dei cittadini non si scherza e soprattutto non si taglia esponendoli a rischi".Ha concluso il consigliere regionale di Forza Italia Mario Abbruzzese.

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