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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Segni, per Eraldo Marchetti, l'omicida di Maria Manciocco, il PM ha chiesto l’ergastolo

Ergastolo per omicidio premeditato e crudele. Questa la richiesta del pubblico ministero Giuseppe Strangio di Velletri, venuto in Corte D’assise d’Appello a Frosinone, dove si sta svolgendo il processo a carico di Eraldo Marchetti, 55 anni...

Ergastolo per omicidio premeditato e crudele. Questa la richiesta del pubblico ministero Giuseppe Strangio di Velletri, venuto in Corte D’assise d’Appello a Frosinone, dove si sta svolgendo il processo a carico di Eraldo Marchetti, 55 anni maresciallo dell’Aeronautica in servizio al Moscardini di Frosinone, quando il 6 marzo del l 2014 uccise la moglie insegnante a Gorga (Rm) Maria Manciocco, davanti alla figlioletta di soli 9 anni, a colpi di martello in testa.

L’omicidio fu consumato all’interno della loro abitazione sita in Segni, in corso Vittorio Emanuele, dove la signora viveva dopo la separazione del marito.

“ Non voglio essere difeso” , cosi il PM ha più volte ricordato queste frasi ripetute dal Marchetti durante gli interrogatori “Raramente ho visto una persona, che dopo un omicidio è così lucida”. Sette i moventi secondo il PM che hanno fatto alzare la mano omicida a Marchetti: il risentimento nei confronti della donna, il rifiuto per la separazione subita, il timore di perdere i beni, la mancanza di autorità sui figli (l’educazione sui figli doveva essere di tipo militare), l’odio verso la famiglia di Lei; i dubbi sulla paternità dei figli e il fatto che la persona offesa fosse un ostacolo alla sua libertà sessuale. Ecco perché il PM ha insistito sul movente della premeditazione (L’uomo, dopo mesi, la sera prima dormì in casa). Infine il P.M, nella dura e documentata requisitoria ha sottolineato come il Marchetti, dopo l’omicidio sia andato a consegnarsi alla Polizia, lasciando di fatto i figli davanti a quella tragedia. Per questo è omicidio premeditato e quindi ha chiesto l’ergastolo.

Il Collegio giudicante è presieduto dal Giudice Marina Stirpe e composto da sei donne e due uomini ( tra cui l’altro componente togato giudice Giuseppe Farinella) che dopo aver ascoltato la parte civile rappresentati dagli avvocati: Marco Fagiolo, Irma Conti e Alessandro Cassiani, per i Figli, la madre, il fratello e il padre della vittima. Parti Civili anche le associazioni: telefono rosa, il Filo di Arianna e Socialmente Donna, emetterà la sentenza.

Giancarlo Flavi

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