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Anagni, alla Marangoni presidio dello stabilimento da parte degli operai dopo il prolungamento delle ferie con la C.I.G. (Foto)

I 450 operai della Marangoni, ex CEAT, di Anagni presidiano l’industria perché telefonicamente è arrivato  il prolungamento delle ferie con la C.I.G. (cassaintegrazione).

I 450 operai della Marangoni, ex CEAT, di Anagni presidiano l’industria perché telefonicamente è arrivato il prolungamento delle ferie con la C.I.G. (cassaintegrazione).

Giovedì 5 è previsto un incontro con il presidente della multinazionale che in Ciociaria ha due stabilimenti per sapere quale sarà il futuro, in considerazione del vistoso calo delle vendite delle auto visto che questa azienda produce le gomme per moltissimi tipi macchine.

In azienda nella parte bassa della città di Anagni ci sono solamente gli addetti alle vendite delle circa 100.000 scorte. L’azienda lamenta la scarsa liquidità per l’acquisto di materiale primo.

E’ questa una situazione drammatica che va a colpire circa 600 persone di tutto l’indotto e va a scaricarsi nuovamente sulla città di Anagni ormai ridotta a brandelli in fatto di industrie. Gli operai che presiedono il cancello, comunque non perdono la speranza, anche se sono consapevoli del fatto che le auto non si vendono più come una volta.

E’ interessante capire cosa accadrà giovedì prossimo in Confindustria a Frosinone per questi altri lavoratori, dopo il dramma della Videocon che ha visto il licenziamento di circa 1.400 persone. Intanto arriva una presa di posizione del Commissario Provinciale Giuseppe Patrizi che scrive: “La riunione del Comitato per il Lavoro e lo Sviluppo della Provincia di Frosinone, prevista per domani, 4 Settembre, deve essere un nuovo punto di partenza per affrontare diverse problematiche che investono il territorio. Con l’atteggiamento unitario e pragmatico che ha permesso a questo organismo di ottenere risultati occorrerà concentrarsi su diverse questioni. Oltre alla fase di attuazione dell’Accordo di Programma siglato con Regione e Ministero per lo Sviluppo Economico, servirà aprire delle aree di lavoro sui problemi del Sorano e del Cassinate che destano non poche preoccupazioni; considerare a fondo la recente vicenda della Marangoni nella speranza che non costituisca un’altra pesantissima situazione emergenziale; individuare percorsi precisi per rafforzare le nostre aree produttive con nuove infrastrutture nonché migliorare il funzionamento e l’integrità di quelle esistenti. Questo ultimo punto è infatti fondamentale per rendere la nostra provincia realmente appetibile sotto il profilo degli investimenti, non solo dal punto di vista logistico ma anche quale componente notevole per l’abbattimento dei costi d’impresa e del lavoro”.

G. Flavi

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